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La 24 ore di Le Mans. Gara unica, leggendaria, teatro di alcune delle sfide più epiche dell’automobilismo, tanto da ispirare Hollywood più di una volta. Esiste niente all’altezza di una sfida simile? Secondo noi sì e si chiama 24 ore del Nuburgring. Giorno e notte, sole e pioggia, avversari, imprevisti, una curva dopo l’altra nel temibile Inferno Verde. Quasi il doppio del tracciato de La Sarthe e oltre 150 vetture di classi diverse pronte a tutto pur di vincere la propria categoria.
Sarà poi vero che qua non ci sono i prototipi LMP e che le più veloci sono le GT3, ma quando le vedete in azione sul tortuoso tracciato storico intente a superare le auto più lente e sportellarsi in condizioni limite vi rendete conto che questa 24 ore è molto più selettiva e richiede piloti meno ‘raffinati’ rispetto a quelli della gara francese.
Noi siamo torn Hyundai, che in questa edizione schierava in campo due TCR, la i30N e la Veloster N. Per la seconda si ati qui contrattava della prima apparizione sui campi di gara europei e l’arrivo sulla Nordschleife costituisce un battesimo del fuoco degno di nota. Hyundai, inoltre, ha portato anche una i30 Fastback N in versione quasi stock. Si tratta di un ‘esperimento’ già fatto a suo tempo con la i30 N, dove l’auto viene iscritta alla gara con rollbar e freni da corsa, mentre il resto delle componenti rimangono invariate rispetto al modello di serie, proprio per dimostrare le ottime doti meccaniche della vettura e l’affidabilità in una corsa provante come questa.
Alla fine, infatti, la Fastback è riuscita nell’impresa e salvo un problema elettrico ha portato a termine la gara con l’equipaggio che vedeva al via anche padre e figlio. Sfortunata invece la gara per le altre due vetture. La i30 N, infatti, è stata protagonista di un incidente che ha costretto il team a un duro lavoro durante la notte per poter farla rientrare in gara. Concluderà in terza piazza nella di categoria, appena dietro alla cugina americana, anche lei protagonista di una grande gara dopo il dominio nelle prime fasi. Un po’ di sfortuna, quindi, per il team coreano, che comunque dopo la gara ha a disposizione ancora più dati per lo sviluppo della serie N stradale, che a breve dovrebbe arricchirsi con l’arrivo della i20. All’appuntamento tedesco, infatti, era presente il papà della i30 N, Albert Biermann, assieme ad Andrea Adamo, il boss del motorsport in casa Hyundai.
Nel video abbiamo raccolto l’esperienza di una tre giorni davvero unica, che, come lo scorso anno, oltre a sorprenderci per la gara in sé, ci ha di nuovo meravigliato per il sentimento del pubblico nei confronti di questa manifestazione. Tribune così colme nel nostro paese si vedono solo per le massime serie, che spesso e volentieri, non hanno la metà del fascino di una gara come questa. Ma il bello è allontanarsi dagli spalti per addentrarsi nei boschi dell’Eifel, dove gli appassionati, quelli veri, campeggiano in maniere così selvaggia da ricalibrare la vostra idea di uscita per il weekend.
C’è chi la gara non la guarda nemmeno o chi la guarda così tanto che dopo un po’ la testa va da destra a sinistra anche quando non passano le auto. A metà tra l’amore profondo per il motorsport e la scusa per farsi un fine settimana lontano dalle buone maniere il modo in cui viene vissuto questo appuntamento non lascia indifferenti. Ve lo avevamo già detto lo scorso e stavolta non è un consiglio ma una raccomandazione: Raccogliete gli amici, la ragazza se siete fortunati, ma va bene anche la famiglia e godetevi un weekend diverso dal solito, dove scoprire un lato dell’endurance che non vi sareste mai immaginati. Provare per credere.