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Chissà se la Commissione Europea ha scritto la parola "fine" alla diatriba innescata nelle settimane scorse dal rifiuto della Germania a siglare l'accordo per il 2035. La riunione dei ministri di oggi ha sancito tutto e il contrario di tutto: confermata la data del 2035 come limite per la vendita di motori endotermici ma invece no, non è vero, si potranno vendere ancora (e per chi se lo fosse chiesto, in quella data si potranno ancora usare le auto in circolazione oggi, salvo divieti locali). La vendita sarà però soggetta ad due vincoli: aderire alle normative sulle emissioni che saranno in vigore per allora (Euro 8? Euro 9?) ed essere alimentati da carburanti sintetici o e-fuel (abbreviazione di elettro-fuel, perché principalmente sono sintetizzati con una grande quantità di energia elettrica). Quindi non cambia (quasi) nulla, perché pistoni e valvole si potranno ancora comprare (e naturalmente produrre, ma questo non era mai stato escluso).
In realtà i tecnici ci dicono che il passaggio agli e-fuel a livello di alimentazione, motore, scarico e gestione delle centraline non comporta modifiche importanti se non qualche minimo aggiustamento nei software delle centraline, mentre è ancora da "inventare" una modalità che permetta di riconoscere la qualità del carburante, dato che sarà vietato alle auto termiche vendute dopo il 2035 (e solo a loro) di utilizzare i carburanti fossili. Si tratterà quasi certamente di modelli ad alte prestazioni e motori ibridi (del tipo plug-in o mild hybrid), dato che per allora arriverà di sicuro a completamento l'elettrificazione sul mass-market, con prezzi delle auto a batterie oramai scesi a livelli tollerabili. Non ci saranno comunque vincoli per chi volesse acquistare una Toyota Prius nuova del 2035, se la Casa giapponese la produrrà ancora. Oppure un'auto a idrogeno, che rientra già ora a pieno diritto fra le auto a emissioni zero. Da più parti è stato sollevato il tema del costo della benzina sintetica: al momento, con volumi produttivi molto bassi, si parla di un costo industriale di circa 8-9 euro al litro, destinati ovviamente a scendere, anche prima del 2035. Nel bilancio complessivo si deve tenere conto anche del fatto che l'utilizzo degli e-fuel consente un fortissimo risparmio rispetto a elettriche e all'idrogeno perché la rete e i metodi di distribuzione e trasporto sono i medesimi di oggi.
In linea del tutto teorica i bio carburanti (un settore produttivo in cui l'Italia va forte) sono esclusi dalla festa, ma in realtà il regolamento adottato dalla UE lascia lo spazio per l'adozione di carburanti di cui sia dimostrata inoppugnabilmente la "neutralità" in termini di anidride carbonica, e questo per i carburanti derivati da sostanze biologiche (scarti vegetali o animali) richiede ancora degli studi approfonditi, ma è probabile che nel 2026, anno in cui le regole verranno riesaminate, si possa giungere ad una equiparazione con gli e-fuel.