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Cinquanta milioni di pagine viste su Automoto.it: il 2024 è stato un anno di grandissimi colpi di scena nel mondo dell'auto, alcuni prevedibili, altri del tutto inattesi e che sottolineano un processo di cambiamento epocale nei confronti della mobilità, del mercato e degli scenari economici. Alcuni incrollabili buoni propositi del 2023 sono, diciamo, "in corso di revisione", nuove alleanze sorgono, nuove rappresentanze. Alcuni sogni sbiadiscono. Tra notizie "leggere" e altre molto preoccupanti, ecco i dieci argomenti che nel corso dell'anno hanno destato più curiosità fra tutti voi, i nostri lettori, che sin d'ora ringraziamo e a cui facciamo gli auguri per il nuovo anno.
La notizia è dell'agosto scorso, e vede in primo piano la Germania, ma fa il punto anche con il parco circolante del nostro Paese. I diesel Euro 5, che da noi assommano a quasi 3,8 milioni di auto, sono sotto esame della (nuova) Commissione europea perché potrebbero essere messi fuorilegge. Non si è avuta notizia di un seguito di questa vertenza aperta da una interrogazione del ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing, ma è probabile che la Germania in questo momento sia alle prese con problemi economici e di sicurezza ben più gravi ed elezioni imminenti che potrebbero portare ad una decisa svolta politica, che non mancherà di riflettersi anche sull'industria dell'auto - che è la più importante in Germania - e di conseguenza sulle direttive comunitarie. Per il momento i diesel Euro 5. a parte le limitazioni locali come a Milano, possono stare al sicuro. Forse.
Le vicende di Stellantis nel 2024 non avrebbero potuto essere più tumultuose e preoccupanti: tra le tante ce n'è una che sembrava più che probabile, tanto da aver richiesto un chiarimento ufficiale. Siamo in ottobre, la tempesta sui conti in crisi di Stellantis ha appena cominciato ad addensarsi e gli analisti prevedono tempi duri. I cinesi "pigliatutto" hanno certamente le idee più chiare che nel consiglio di amministrazione del Gruppo italo-francese e si fanno avanti: al Salone di Parigi approcciano Carlos Tavares con la domanda "Non è che vorreste vendere qualche brand?". Il contatto - sicuramente con BYD ma forse anche con altri - non è mai stato smentito. ma la risposta è arrivata subito dopo: "Non si vende nulla". Però più avanti potremmo avere un CEO di troppo...
I piani di Stellantis per la nuova Panda ha fatto perdere le staffe ad un personaggio piuttosto rilevante nel mondo automotive: Giorgetto Giugiaro - il padre della Fiat Panda in edizione originale del 1980 - non le ha mandate a dire quando ha saputo che sarebbe stata prodotta a Kragujevac, in Serbia.
"Noi abbiamo perso tutto: due milioni di vetture? Ne faremo 400.000... ma cos'è che perdiamo? Questi prodotti per quanto contestati per vari motivi creano lavoro e opportunità. Ci vuole la forza, la determinazione di una nazione che vuole avere un brand, non importa quello che sia, che possa creare prodotto italiano fatto con ingegno italiano con maestranze italiane, da vendere nel nostro territorio ed esportare.
Non è per questo che è poi saltato il banco in Stellantis, ma di certo lo sfogo del maestro Giugiaro ha aperto gli occhi di molti "decision maker" politici, e da allora le richieste del Governo con i vertici hanno sempre messo in primo piano il mantenimento della produttività e degli impieghi nel nostro Paese. Ma la durissima bacchettata sulle dita è servita: Stellantis ha aperto gli occhi sulla Panda quella "vera", dandole un futuro a Pomigliano per diversi anni ancora.
Attanagliate da vendite sempre più al ribasso, le principali Case stanno attuando una politica di prezzi non molto corretta ma inevitabile: sconti, km zero e offerte speciali. Lo testimonia l'assiduità con cui il pubblico segue le nostre pagine delle promozioni, dove trovano spazio le migliori proposte di acquisto sia in contati, sia con interessi, valutate anche per convenienza con un apposito voto. In pratica, prezzi di listino alti possono temporaneamente ridursi anche del 15-20%, com'è capitato da un giorno all'altro negli USA dove la Jeep Avenger EV (elettrica) è scesa di botto da 45 mila dollari a 38 mila, in risposta ad una crisi di vendite di tutto il marchio e in particolare di elettriche, che negli Stati Uniti faticano a diffondersi capillarmente nonostante gli incentivi di 7.500 dollari.
Una domanda che ci facciamo spesso: è più intrigante un nuovo modello di Ferrari o un'auto che brucia? Va bene che in questo caso non era una sola auto ma un'intera nave piena di auto, quindi fa più colpo. Ma, benché solo alcune siano state distrutte dal fuoco, pare che nessuno voglia più vederle in giro. Portano forse sfortuna? Il casus belli è un lotto di 260 BMW salvate che secondo gli assicuratori sono solo sporche di fuliggine, ma non si possono vendere. BMW si è fortemente opposta, anche se le auto non sono più sue, con la spiegazione che le alte temperature possono aver provocato danni non visibili e nuocere all'immagine del marchio. Almeno la serietà non è andata in fumo.
I piloti di F1 viaggiano in branco? A quanto sembra che la tensione e l'iperconcentrazione necessarie al via di un Gran Premio possano giocare brutti scherzi, come vedere un pilota che parte dalla griglia senza motivo e andargli dietro. È esattamente ciò che si è visto al GP del Brasile lo scorso novembre: Lando Norris è stato dichiarato colpevole di aver fatto partire alcuni piloti per un giro "fantasma". Grandi le discussioni sulla decisione di penalizzare il pilota inglese, ma praticamente irrisoria la multa: 5 mila euro. Come salvare capra e cavoli.
Della vicenda legata agli airbag Takata e il mega-richiamo (ancora in corso) che ha riguardato le vetture Citroen C3 e DS 3 si è parlato a lungo, anche perché pure in Italia è accaduto un incidente mortale provocato dallo scoppio dell'airbag con una violenza non prevista dal progetto. La campagna di richiamo e sostituzione va abbastanza spedita in Francia, mentre è a rilento in Italia, e per i concessionari che stanno sostituendo i dispositivi c'è un nuovo problema: non sanno più dove mettere gli airbag Takata da scartare. Sono a tutti gli effetti dei dispositivi esplodenti, e quindi non si possono accumulare nei depositi normali. Altra gatta da pelare per Stellantis, che ora è stata chiamata in tribunale da varie associazioni e deve rispondere del proprio operato.
Naufragio di navi con auto, seconda puntata: come si fa a liberarsi del relitto della MV Golden Ray e di tutte le quattro ruote che ci sono dentro? La tecnica usata in un porto della Georgia è piaciuta moltissimo, anche perché da quel che si sa è la prima volta che una tecnica di questo genere viene impiegata con successo. Avete presente la catena di una enorme motosega? La nave è stata tagliata a fette, non senza problemi, e infine riciclata. 4.000 le auto a bordo, nessun superstite.
Gli ingegneri di Mazda hanno il cervello in ebollizione e sono tutto tranne che allineati alle tendenze generali. Elettrico? Mah dai, vediamo, perché secondo noi il diesel ha ancora molto da dire. Il diesel? Sissignore, il diesel. E anche il motore a due tempi ha il suo bel potenziale e noi lo brevettiamo. Non è detto che poi lo realizzino davvero, naturalmente, ma intanto i progetti per un due tempi a iniezione diretta con compressore sono là, all'ufficio Brevetti negli USA con il numero di repertorio US20220034265A1. Se non avete capito come diavolo fa a funzionare, sappiate che è un benzina ad accensione spontanea, ma ha pure la candela, una specie di SkyActive X evoluto.
Flavio Briatore è il nuovo executive advisor del team F1 Alpine dallo scorso giugno e, appena nominato da Luca De Meo (CEO Renault) si è lasciato andare ad un'affermazione che ha scosso il Circus. Anzi, già che c'era, ne ha dette due. La prima è che avrebbe fatto di tutto per avere Carlos Sainz nel team Alpine 2025 per sostituire Esteban Ocon, ma non è stato dello stesso avviso il pilota spagnolo, approdato felicemente in Williams. La seconda profezia, invece, è ancora da verificare: ha detto che "Anche quest'anno la Ferrari vince l'anno prossimo". Forse sa cose che noi non sappiamo...