2° Autoraduno Città di Sanremo: 2 giorni 100 vetture e tanta passione in Riviera

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Concluso con successo l'Autoraduno sanremese 2016. Cento vetture di quattro categorie hanno percorso 85 Km con passerella sul lungomare di Bordighera e premiazioni al Casinò
27 maggio 2016

Se la competizione rallistica iridata non passa più per le strade sanremesi dal 2003, i motori di auto non certo ordinarie continuano comunque a farsi educatamente sentire sul lungomare e nell’entroterra, oggi, grazie all’Autoraduno che dallo scorso anno si tiene nella Riviera di Ponente. Non una gara vera certo, nemmeno un evento con selezioni per l’accesso, ma qualcosa di ugualmente identificativo e soprattutto gradito agli appassionati di auto, che per l’occasione prendono ruolo da protagonisti nella città simbolo della canzone italiana. Organizzato da Sanremo Rally Team per fine maggio 2016, con un bel meteo a cornice, il nuovo evento dai toni semplici e fruibili a tutti in prima persona, rispetto a un Mondiale, ha permesso a chiunque volesse di iscriversi e percorrere gradevolmente alcune tratte che sono state del Rally, con passaggio anche al mitico circuito di Ospedaletti, un tempo usato per il Motomondiale (dal 1947 al 1972).

85 Km

Un percorso tipicamente ligure, con saliscendi, di circa ottantacinque chilometri, che parte e arriva a Sanremo passando da Taggia, Vignai, Bajardo, Apricale, Isolabona, Dolceacqua, Bordighera e Ospedaletti, per chiudersi con l’ambita premiazione di domenica sera al Casinò di Sanremo, location sposata per l’occasione al mondo delle quattro ruote. Dopo un preambolo il sabato, con le verifiche tecniche poco distanti dal centro città, nella giornata seguente il via a chiamata singola con la tappa più “estrema” in quel di Bordighera, dove una sosta allieta ulteriormente la carovana nella splendida cornice del lungomare Argentina, che si riempie di vetture attorniate da un curioso pubblico, mentre l’orizzonte di mare aperto accompagna il celere ristoro, contemporaneo ai saluti delle istituzioni locali e del sindaco.

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Quattro categorie

Gruppo compatto ma molto eterogeneo tecnicamente lungo le strade da Ospedaletti a Sanremo
Gruppo compatto ma molto eterogeneo tecnicamente lungo le strade da Ospedaletti a Sanremo

L’evento ha spaziato sui due giorni del fine settimana, con oltre novanta vetture iscritte, da sommare alla decina dello staff, anch’esse spesso interessanti e d’ispirazione rallistica (inclusa una media car con trazione integrale intelligente e motore boxer da 300 CV). Auto provenienti dalle principali regioni del nord Italia ma non solo, alcune persino dalla Romania. Spirito amichevole per un evento da percorrere in totale sicurezza, grazie al supporto della Protezione civile di Bordighera, con folto gruppo di operatori sulle due ruote. Un percorso da poter prendere sì alla leggera, godendo del panorama e facendo passerella, ma nemmeno troppo, con saliscendi che impegnano giovani amici al primo raduno, con la propria auto di tutti i giorni, amatori con vetture classiche ed ex-professionisti con qualche mezzo che rappresenta parte della storia del Rally di Sanremo. Osservandole una a una al via, si scopre come sia a dir poco eterogeneo il parco vetture iscritte, come anche vario quello di conducenti e passeggeri onestamente. Si passa dalle icone presenti un tempo nel Mondiale, molto prestanti e rumorose, qualcuna portata in loco su carrello, alle loro ambite repliche stradali, fino alle auto di tutti i giorni e di ogni età, senza escludere modelli classici di un certo valore. Dopo le verifiche del sabato, in via Rava, è la domenica il giorno più intenso, con Sanremo che si colora per l’occasione non solo di bei fiori ma anche di variopinte auto messe insieme senza restrizioni che si muovono ravvicinate. Vedendole passare sotto di noi al via, con singolo saluto, in una così estesa varietà di generi, ci sovvengono le simpatiche Wacky Races (popolari nella TV dei cartoni anni Ottanta). Qui però parliamo di auto vere e di persone, tra le più numerose in termini di marchio ci sono state Lancia e Peugeot, mentre le cilindrate spaziano addirittura dai 602cc della più piccola agli oltre 7000cc. L’iscritto più giovane al via possiede la patente da poco più di un anno, il più “esperto” invece da oltre mezzo secolo, con diversi over-70 al volante. Guida che non è certo esclusiva maschile, grazie alla gradita presenza di cinque conduttrici donne.

CLASSICHE. A calamitare l’interesse tra la decina di vetture classiche iscritte nella sezione dedicata, la più anziana, del 1934, una Lancia Artena Garavini (quattro cilindri 1924cc) che si aggiudicherà sia il primo premio della giuria sia la coppa Automoto, forte della sua unicità tecnica e anche storia personale. Cosa non certo da tutti i giorni osservare questo tipo di vetture che transitano insieme a un folto gruppo di auto che più diverse non si può, non meno degne di rispetto però, anche la più piccola di classe in cubatura, una Fiat 1100 Musone di inizio anni Cinquanta. La più “dotata” sotto il cofano invece? Una cabrio ispirata agli anni tra le due guerre mondiali, con oltre 7000cc: Excalibur Phaeton Series V.

MODERNE. Nel gruppo delle auto più recenti, tra le quali anche alcune sportive compatte, coupé o spider a trazione posteriore, come Lotus e Toyota GT86, svettano per impatto al pubblico una Mitsubishi Lancer Evo 8 e una Mustang Shelby fresca di fabbrica, che usa il poderoso V8 da 5.2 from USA.

STORICHE. Parecchie le auto inserite in questa classe, la maggiore per quantità e capace di interessare il pubblico con modelli molto apprezzati quando in voga, dagli anni Settanta ai Novanta. Tra le tante piccole ma incattivite (Peugeot 106, A112, Mini, 127) berline (Lancia Thema, Mercedes) sportive (Delta e Celica) e persino supercar dotate di cavallino sul cofano, si sono fatte notare in particolare una Fulvia Sport Zagato del 1972, una Fiat 124 Sport ma anche una meno lontana Peugeot 205 1.9 GTi del 1988.

RALLY. Tutte davvero interessanti le vetture in classe Rally, allestite per correre, a partire dall’iconica Delta Integrale del 1987, regina del passato e vincitrice oggi nei colori Martini, ma anche le due piccole R5 Turbo del 1983 e NSU TTS, del 1968, maniacalmente mantenute dai proprietari.

Spirito condiviso

Location di pregio per il gran finale, con premi e buffet al Casinò
Location di pregio per il gran finale, con premi e buffet al Casinò

Un gradevole appunto finale per l’aspetto umano dell’Autoraduno sanremese. Noi che lo abbiamo vissuto anche dal punto di vista organizzativo non possiamo che rilevare la buona disponibilità e l’impegno dello staff locale, per dare il meglio agli iscritti e offrire al contempo una gradevole e ordinata passerella a tutti i presenti interessati, che sono stati stimati in circa 5000. L’impressione a priori verso un evento sinora poco conosciuto è unicamente migliorata, durante i due giorni vissuti live, apprezzando l’impegno di persone come Gianni Campanelli e Alberto Artoni, solo due tra i molti che anche in tempi non propriamente facili, come quelli odierni, riescono a mettere insieme quanto serve per raccogliere interesse e piacere condiviso da chi ami le automobili, senza distinzioni. In questo medesimo weekend di fine maggio 2016 il caso ha voluto che si siano accavallati nel nord Italia più eventi, blasonati specialmente per le auto classiche: nonostante questo la domenica pomeriggio, di fronte al piacere davvero condiviso in semplicità di tante persone, non abbiamo certo rimpianto di non essere altrove, dove le auto sfilano poco o secondo rigidi schemi, dove non puoi sederti dentro e magari guidarle, ma solo sognarle, o dove l’interesse è talvolta più commerciale perché dietro vi girano maggiori risorse e denari. Alla fine non ci è dispiaciuto essere a quella che poteva apparire inizialmente una wacky race, anzi, ne vorremmo fare altre, possibilmente ancora al mare.

Autoraduno Sanremo - Premiati 2016

Moderne
1° Mitsubishi Lancer Evolution VIII – Roby Revello
2° Abarth 695 Tributo Ferrari – Franco Lasagno
3° Toyota GT86 - Riccardo Artoni
Coppa Automoto: Mustang Shelby GT350 – Giammusso Silvano

Classiche
1° Lancia Artena Garavini (1934) – Rivella Franco
2° JBA Falcon (1977) - Sartore Alessandro
3° Fiat 1100 Musone (1952) - Chiappalone Natale
Coppa Automoto: Lancia Artena Garavini (1934) – Rivella Franco

Storiche
1° Fiat 124 Spider sport (1971) – Franco Colacito
2° Lancia Fulvia Sport Zagato (1972) – Carmelo Cantaro
3° Peugeot 205 1.9 GTi (1988) – Borlini Giulio
Coppa Automoto: Lancia Delta Integrale 16v (1989) – Orengo Davide

Rally
1° Lancia Delta Integrale (1987) – Elio Re
2° Renault 5 Turbo 2 (1983) – Loris Zelaschi
3° NSU TTS (1968) - Sergio Cattaneo

Premio Speciale
Capitaneau Nelu – Nemtanu Valentin (equipaggi esteri)

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