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Passano gli anni, passano le mode, ma alcune auto non si dimenticano. Spesso sono quelle che hanno attraversato la nostra infanzia, quelle che sono impresse nei ricordi di tempi più spensierati.
O magari quelle che abbiamo scoperto già adulti e che pensiamo si adatterebbero meglio di ogni altra all'immagine che abbiamo di noi. O a quella che vorremmo avere.
Nell'uno o nell'altro caso sono certamente le auto che ci piacerebbe trovare sotto l'albero di Natale. Qui alla redazione di Automoto.it ne abbiamo selezionate dieci ed è stata una vera faticaccia scegliere quelle da inserire in questo articolo perché “de gustibus non est disputandum”, certo, ma quando si tratta di conciliare i gusti personali di tutti si finisce sempre per litigare.
In questo caso simpaticamente si intende, ma le divergenze e le relative prese per i fondelli, tra cui alcune irripetibili, non sono mancate.
Ma dopo ore ed ore di discussioni che neanche il Parlamento quando si tratta di approvare una finanziaria, ecco le nostre dieci prescelte. Voi quale aggiungereste?
Negli anni '90 la chiamavano la “Ferrari giapponese”. Nessuna esagerazione, perché la Honda NSX era proprio quello, almeno nelle intenzioni della Casa nipponica. Fu la prima auto di serie a sfruttare l'alluminio per il telaio e Honda chiese ad Ayrton Senna, che allora stravinceva sulla McLaren-Honda (che era ben altra cosa rispetto a quella del 2015...), di fornire la sua consulenza per metterla a punto. E se piaceva ad Ayrton...
Niente cavalleria abbondante, comfort ridotti all'osso. La Citroen Mehari però sapeva e sa ancora emozionare perché sa di vacanza, di feste in spiaggia, di mare e di sole. E di dolci compagnie estive... Sotto la curiosa carrozzeria in ABS, ondulata per renderla più rigida, c'era la meccanica della Dyane (o della 2CV se preferite, che tanto fa più o meno lo stesso...). Numero di posti, in teoria quattro. Ma su una Méhari c'è sempre spazio per un amico in più, tanto l'importante è divertirsi. Non a caso Citroen sta pensando ad una versione moderna a batterie. Buon segno.
L'onda perfetta forse non esiste, anche se qualcuno giura di averla cavalcata. Di sicuro l'ha trovata guidando un Volkswagen Bulli, detto alla tedesca, all'anagrafe Volkswagen T1 o “Il pulmino Volkswagen” com'è conosciuto dalla maggioranza degli italiani. Un mezzo del genere non si guida, si vive. E' tanto desiderato e rimpianto che qualche tempo fa Volkswagen realizzò un concept chiamato "New Bulli" che è diventato virale e gira ancora a distanza di molto tempo sui social network. Farne una versione di serie sarebbe un bel modo di recuperare simpatia dopo il Dieselgate. Volkswagen, noi il nostro suggerimento te l'abbiamo dato...
Negli anni '60 fece scalpore vincendo per quattro volte di seguito, dal 1966 al 1969, la 24 Ore di Le Mans. Fu il trionfo della potente America sulla piccola Italia, che con la Ferrari vinceva a mani basse di qua e di là dell'Oceano. La Ford GT40 fu voluta da Henry Ford II su suggerimento di Lee Iacocca dopo che Enzo Ferrari interruppe le trattative per cedere il Cavallino alla Casa dell'Ovale Blu. Dalla irremovibilità del “Drake” scaturì indirettamente la splendida GT40. Fu figlia dell'invidia, ma il suo fascino è indiscutibile. Un'alternativa? La Ford GT degli anni '90, non meno desiderabile.
Chi non vorrebbe trovare sotto l'albero una Ferrari? Non importa quale modello, ma la Ferrari 308 resa famosa dalla serie televisiva Magnum P.I. È la cavalcatura ideale per chi sogna un'esistenza avventurosa da vivere con indosso una camicia a fiori tra le palme e il mare delle Hawaii. Va bene che non tutti possiamo permetterci un baffo alla Tom Selleck, però con un'auto così scommettiamo che si rimorchia di brutto come lui?
Una “hot rod” aggiornata con canoni stilistici moderni fu la proposta della defunta Plymouth a fine anni '90. La Plymouth Prowler si adora oppure la si detesta, ma l'effetto “wow” è assicurato a bordo della originalissima spider successivamente proposta con il marchio Chrysler. Peccato per il V6 da poco più di 200 CV e soprattutto per il cambio automatico a 4 rapporti, ma il suo forte non è mai stato quello di andare veloce. Se sei un esibizionista, è quella che fa per te. Purtroppo è pressoché impossibile trovarne una in Italia.
Per molti “ragazzi” che oggi hanno intorno ai 40 anni è stata la prima vettura su cui sono saliti ancora in fasce. Mitica come la 500 e progettata sempre dal geniale Dante Giacosa, la Fiat 600 è l'icona del boom economico italiano degli anni '60. Quando oggi ne passa qualcuna per strada, un sorriso lo strappa a tutti. Per un appassionato di auto d'epoca è meno scontata della 500, nonostante cinquant'anni fa ne circolassero decine migliaia.
Se è la spider più venduta di sempre un motivo ci sarà. Anzi, ce n'è più d'uno. Non importa quale serie, la Mazda MX-5 o Miata che dir si voglia ha tutto per sedurre chi al volante vuole nient'altro che “godere”. E' leggera, compatta, ha un cambio eccezionale e la trazione posteriore. Cavalli, quanti ne bastano. E se c'è una bella giornata, giù la capote. Ricetta perfetta, insomma, per l' “instant classic” che ha dato vita nell'ultima versione alla Fiat 124 Spider.
D'accordo, non è la E-Type di Diabolik che merita il posto che merita nella storia delle quattro ruote, ma la Jaguar XJS è la sua erede e tanto basta per farne una delle vetture di scuola britannica che più appassionano i cultori del genere. Bella la coupé, non meno affascinante la “Convertible”, si trova usata a prezzi relativamemente contenuti. Ma bisogna mettere in conto la manutenzione rognosissima, soprattutto delle 12 cilindri. Però, che stile...
Da anni gli alfisti DOC invocano un suo ritorno e chissà che il nuovo corso del Biscione non ne regali prima o poi una tutta nuova. Ma lei, la Alfa Romeo Spider “Duetto” nella prima versione “Osso di seppia” (ma anche nelle successive con la coda tronca arrivate ad essere prodotte fino alla metà degli anni '90) è un regalo che anche chi detesta le automobili gradirebbe. Certamente più di quanto la gradì il ricco rampollo Dustin Hoffmann ne “Il Laureato”, la pellicola che l'ha fatta diventare leggenda. Con un'altra auto, il giovane Dustin avrebbe sedotto la bella Elaine e prima ancora la conturbante MILF “ante litteram” Mrs Robinson? Noi crediamo di no.