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Compie 10 anni Twitter, il social network più coinciso del mondo: 140 caratteri per dire tutto, senza troppi giri di parole. Fu questa l'idea originaria di Jack Dorsey (@jack) che il 21 marzo del 2006 compose il seguente messaggio, il primo della storia di Twitter: «just setting up my twttr». Sembrava un inizio incerto, eppure dieci anni dopo Twitter è ancora qui.
E anche se gli ultimi bilanci e l'andamento del titolo in Borsa (è stato quotato al NYSE nel 2013) siano poco soddisfacenti, oggi non c'è Gran Premio, evento, salone o presentazione di una nuova auto che non nasca aspirando di diventare “trending topic”, ovvero l'argomento del momento, quello che è sulla bocca di tutti o per lo meno del maggiore numero di utenti tra i 320 milioni che oggi sono iscritti al social dell'uccellino azzurro.
Di Twitter abbiamo imparato la grammatica: si può usare la “@” seguita dal nome utente per rivolgersi a qualcuno, oppure usare “#”, gli “hashtag”, o “cancelletti” come diciamo noi italiani, per contestualizzare il nostro messaggio in uno o più argomenti. Una grammatica che è stata nel tempo adottata anche dai suoi concorrenti, primo su tutti Facebook, ma anche Pinterest e Instagram, che oggi per il social dei cinguettii rappresenta l'avversario più temibile.
Tutti usano Twitter: capi di stato, teenagers, il Papa, organizzazioni terroristiche, insomma chiunque. Dunque anche le aziende e i personaggi che popolano il mondo dell'auto. Tra i primi a dotarsene, vuoi per ragioni di età, vuoi perché l'automobilismo è uno sport individuale e dunque è necessario coltivare il proprio seguito di fans, furono i piloti. Nico Rosberg dopo la vittoria al GP d'Australia, per esempio, ha ringraziato Twitter con un video per avergli permesso di raggiungere e rimanere in contatto con i suoi “followers”.
Oggi ogni Casa, scuderia o azienda ha uno o più profili attraverso i quali dialoga continuamente con i propri clienti, appassionati e curiosi e se ne serve per offrire assistenza, rispondere a domande e divertire il pubblico con tutto quello che oggi si può fare mettendo insieme un breve testo, delle foto e un video. Il tutto con una estrema immediatezza che ci dà l'impressione di assistere in diretta a quello che sta accadendo nel mondo. Del resto il suo motto è: «What's happening?»”.
Che poi è la domanda che ogni giornalista si pone quando inizia la giornata. Twitter, infatti, è ormai per noi che scriviamo per mestiere una fonte con la stessa attendibilità dei canali ufficiali. Questa notizia, ad esempio, è nata su Twitter. Dunque buon compleanno Twitter! A proposito, il nostro profilo è @Automoto_it