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Anche se i furti d’auto purtroppo sono in aumento (specie quelli parziali di volanti, sistemi multimediali e persino catalizzatori) la fantasia di ladri e truffatori si rivolge anche ad altre malefatte più “semplici” da portare a termine, che magari richiedono una gran faccia tosta ma sono quasi prive di rischi e possono essere reiterate varie volte durante il giorno. Spulciando le cronache, ecco le più frequenti, ma attenzione, alcune sono delle vere e proprie bufale mai accadute in realtà. Comunque le cautele per evitarle sono pressoché ovvie.
Apre la rassegna l’onnipresente truffa dello specchietto, che esiste anche nella variante della carrozzeria e di cui è nota ampia documentazione, anche video grazie alle dashcam. Mentre siete in marcia, udite il rumore di un urto e quasi subito un’auto che vi segue o che avete appena superato inizia a segnalare coi fari o col clacson di fermarvi. Ovviamente l’auto avrà uno specchio rotto o un graffio e il guidatore (spesso in compagnia di un “testimone”) vi accuserà di averlo urtato, chiedendo un risarcimento immediato per “non mettere di mezzo l’assicurazione”. In realtà vi è stato tirato un sasso o un altro oggetto. Ovviamente - se siete sicuri di non aver provocato nulla - non pagate e chiamate il 112. Attenzione anche al fatto che, nella foga della discussione, qualcuno non visto possa asportare borse o cellulari.
Una variante che mira semplicemente a rubare è quella della gomma bucata (di solito dal lato passeggero) sia in sosta, sia in movimento da parte di un ladro in scooter, un vero e proprio agguato che viene spesso perpetrato sulle strade di accesso a Barcellona, tanto da aver suscitato un allarme da parte della polizia catalana. In sostanza, mentre siete fermi al semaforo, una gomma viene bucata con un oggetto affilato, obbligandovi a fermarvi. Il ladro (di solito più di uno) si avvicina offrendosi di aiutare e ne approfitta per far sparire borse, computer e cellulari. Si è dato anche il caso di portiere lato passeggero aperte all'improvviso e susseguente furto, anche attraverso i finestrini aperti, sempre in scooter o anche a piedi.
Quella della bottiglia di plastica nel passaruota dal lato del passeggero, che dovrebbe causare molto rumore e costringere a fermarsi col il medesimo effetto della gomma bucata, sembra invece più una bufala che un fatto realmente accaduto, ma trovate come questa fanno presto il giro del web e diventano verosimili.
Molto più reale è invece la minaccia del carrello del supermercato: al malcapitato che ha appena finito di caricare la spesa ed è salito per mettere in moto viene abilmente lasciato un carrello vuoto molto vicino al paraurti posteriore, così da rendere complicato se non impossibile uscire dal parcheggio. In genere il guidatore scende per spostarlo senza chiudere le porte e un ladro molto svelto ruba quel che trova sul sedile destro.
Inverosimile è la truffa dell’auto ferma a bordo strada in una zona solitaria con la porta posteriore sinistra aperta: all’interno si vede un seggiolino per bambini con una bambola. A volte è presente solo il seggiolino e la bambola. Ovviamente l’istinto sarebbe quello di fermarsi, e la leggenda vuole che nascosti in un bosco ci siano delinquenti che intendono derubare, violentare e forse uccidere. Non è mai successo, in realtà, ma qualche emulo ci potrebbe provare e se dovesse capitarvi il numero giusto è il 112.
Il furto dell’orologio dal finestrino è invece vero e praticato di frequente ai danni di automobilisti che sfoggiano segnatempo di valore (che a volte sono oggetto di vere e proprie rapine come quella accaduta a Charles Leclerc). La tecnica è collaudata: una volta adocchiato il prezioso orologio sul polso sinistro, un tizio su due ruote vi sorpassa in coda e “finge” di urtare lo specchio esterno sinistro, ripiegandolo avanti. Istintivamente il guidatore apre il finestrino per riportare il retrovisore in posizione e offrendo così la possibilità ad un paio di complici sopraggiungenti di strappare l’orologio e dileguarsi.
Questa truffa, a quanto pare dalle cronache, non sembra particolarmente diffusa in Italia ma all’estero sì, cosa che ha reso consigliabile in molti Paesi l’installazione delle dashcam per raccogliere prove. Il truffatore, a piedi o su due ruote, si getta letteralmente contro la vostra auto (ovviamente a bassa velocità), colpisce il cofano facendo un grande rumore (ma stando ben attento a non farsi male davvero) e si getta a terra. Ovviamente ha già gli abiti stracciati e forse anche del finto sangue addosso, ma dopo aver mostrato di lamentarsi un po’ vi chiede i danni, da pagare subito. Attenzione, c’è sicuramente un complice nelle vicinanze che ha visto e filmato tutto. In questi casi, vero o finto che sia l’incidente, meglio chiamare i Carabinieri. In genere per tutte le truffe estortive, è sufficiente mostrare di chiamare le forze dell’ordine perché i deliquenti si eclissino. In ogni caso è importante non fornire loro dati personali, non pagare, non andare a casa o al bancomat, non mostrare oggetti di valore.