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Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell'Automobile Club d'Italia, è tornato a parlare di inquinamento prendendo posizione sull'impatto che gli attuali motori diesel Euro 6 avrebbero in relazione alla qualità dell'aria che respiriamo.
"La qualità dell'aria che respiriamo - ha spiegato Sticchi Damiani - è questione vitale. In questo senso, l'auto elettrica darà un contributo fondamentale. Per questo, siamo convinti che l'elettrificazione del parco sia un obiettivo da raggiungere il più presto possibile. È evidente, però, che non potrà avvenire dall'oggi al domani. Di conseguenza, si tratta digestire l'inevitabile fase di transizione, con intelligenza e senza pregiudizi ideologici."
"Una scatola nera per monitorare le percorrenze delle auto più inquinanti - sottolinea il Presidente - eviterebbe di penalizzare quegli automobilisti che usano l'auto pochissimo e, dunque, inquinano pochissimo. Quella del progetto MoVe-In è un'idea giusta che condividiamo, ma soprattutto condividiamo l'idea, da noi più volte sostenuta, di incentivare il più possibile la sostituzione delle auto più vecchie con auto nuove o con usati recenti, visto che il 56% delle auto che circola sulle nostre strade ha più di 10 anni, che l'età media delle auto a benzina è di 14 anni e 4 mesi e quella dei diesel di 9 anni e 8 mesi."
"I problemi di questa transizione - aggiunge Sticchi Damiani - sono due. Il primo è informare correttamente i consumatori sulle caratteristiche delle varie tipologie di auto in commercio, tenendo conto del fatto che sia i produttori carburanti che quelli di motori diesel hanno fatto passi avanti notevolissimi per quanto riguarda qualità e riduzione delle emissioni. Un diesel Euro 6 di seconda generazione inquina davvero pochissimo. Lo dimostrano, ad esempio, gli ultimi test Green NCAP, che hanno evidenziato come i motori diesel, con catalizzatore a riduzione selettiva e filtro antiparticolato, offrano emissioni eccezionalmente basse"
La ricetta del Presidente Sticchi Damiani sarebbe quella di mettere in condizione i possessori di auto vecchie e particolarmente inquinanti - soprattutto le persone meno abbienti - di cambiare l'auto, o con un'auto nuova o usati recente.
Come? Con una campagna di incentivi, a partire da un taglio del 50% dell'IPT. "Sbagliata e, a nostro avviso, controproducente in quanto si provocano inutilmente gravi danni al mercato - ha concluso Sticchi Damiani - è la demonizzazione dei diesel, sulla base di prese di posizione ideologiche che non hanno alcuna evidenza scientifica."