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Fiat ha appena mostrato al mondo la propria interpretazione di micromobilità urbana sostenibile e, in linea con il proprio enorme patrimonio storico, ha deciso di sfornare una chicca dal sapore assolutamente vintage. Parliamo, ovviamente, della nuova Topolino e si tratta di un quadriciclo full electric che punta a ristabilire i canoni del design in città.
Per chi ha l’occhio un po’ allenato, è impossibile non scorgere sotto alle linee ispirate al passato il design di un altro quadriciclo che ormai calca le strade delle città da qualche tempo, la Citroen Ami, ma la Topolino riesce comunque a essere particolarmente personale, con dettagli inediti.
Il design è chiaramente ispirato alla 500 del 1957 con i fari circolari sdoppiati e incorniciati da un anello cromato abbinati ai piccoli specchietti tondeggianti cromati. Belli poi i cerchi che riprendono il disegno di quelli originali. Mancano le portiere, sostituite da una corda e il tettuccio è in tela, apribile. Passando agli interni, anche se dalle foto diramate non si vede un granché, si possono notare dei sedili con design minimalista e una plancia particolarmente elegante.
Resta da capire se sarà ordinabile anche una versione dotata di portiere, così da poter sfruttare la Topolino anche nei giorni di freddo e di pioggia. Certo, così come la stiamo vedendo adesso, il design è tipico di una spiaggina e, sicuramente, ha un grande appeal.
Sotto al “cofano” dovrebbero rimanere invariate le caratteristiche tecniche della Ami, quindi un motore singolo elettrico da 8 CV abbinato a una batteria da 5,5 kWh capace di garantire una percorrenza di una settantina di chilometri e una velocità massima di 45 km/h.
Il prezzo, al momento, non è ancora stato svelato e dovrebbe essere comunicato il 4 luglio, il giorno del lancio, che corrisponde con l’anniversario della 500. Ci si aspetta che, comunque, non sorpassi di troppo quello della Citroen Ami, che è di 8.000 euro.
Siamo abituati a vederla tinta di giallo per le strade di Milano con i loghi di Enjoy, il carsharing di Eni. Di che mezzo stiamo parlando? Della XEV YoYo.
Lunga poco più di 2,5 metri e larga 1,50 metri, la YoYo è arrivata nelle città europee con un design particolarmente personale e tech, come i fari LED anteriori dal disegno inedito. La carrozzeria è realizzata in materiali plastici e pare che in futuro verrà realizzata con la stampa 3D. Gli assemblaggi non sono certamente al top ma bisogna tenere a mente che si sta parlando di un quadriciclo e non di un’auto, anche se ricorda forse un po’ quella che avrebbe potuto essere un’evoluzione della prima Smart.
Gli interni sono curati e tech, non particolarmente distanti da quelli di un’utilitaria, con un display da 7 pollici centrale touch che offre connettività tramite bluetooth. I sedili, ovviamente, sono due, mentre degno di nota è il bagagliaio che offre una capienza di 180 litri, decisamente tanti se si considerano le dimensioni del mezzo.
Rispetto alla Fiat, YoYo offre un pacco batterie da 10,3 kWh, diviso in tre moduli sostituibili. In questa maniera potrete accedere al Battery Swap e non perdere tempo per la ricarica. Per sostituirla dovrete recarvi presso le stazioni di servizio Eni che hanno aderito al programma.
Le prestazioni del motore da 7,5 kW non sono trascurabili, soprattutto grazie al picco da 11 kW garantito dalla modalità sport. La percorrenza dichiarata da XEV per la Yoyo è di 150 km, con una velocità massima di 90 km/h. Richiede la patente automobilistica.
Il prezzo, anche alla luce delle prestazioni di livello superiore rispetto a quelle offerte dalla Topolino, viaggia su livelli decisamente più alti, quasi doppi. Per la Yoyo, infatti, si parla di un prezzo di partenza di 15.900 euro, che possono incrementare di altri 900 a seconda del colore scelto, unico optional disponibile.
Lo stile vintage piace e parecchio, soprattutto qui in Italia, dove ogni oggetto diventa più accattivante se fa tendenza. Un esempio? Il Microlino, un altro quadriciclo pensato per la città che riprende le linee del passato elevandole all’epoca contemporanea.
Ispirato alla Isetta degli anni ’50, il Microlino è realizzato dalla società svizzera Micro Mobility Systems e verrà distribuito nel nostro Paese dal gruppo Koelliker. La vera chicca del Microlino è che, nonostante la sua provenienza sia svizzera, è prodotto in Italia a Torino presso La Loggia e impiega un 65% di componentistica che arriva proprio dal Belpaese, per un complessivo 90% delle componenti che arriva dall’Europa.
Le versioni disponibili sono due: Dolce e Competizione. Anche se i dettagli dei due allestimenti non sono ancora noti, abbiamo già le informazioni riguardo potenza e batterie dato che la Microlino viene offerta con tre diversi tagli di batterie al nickel-cobalto-manganese: 6 kWh, 10,5 kWh e 14 kWh, le quali vanno ad alimentare un motore elettrico posteriore da 17 CV e 89 Nm che sviluppa una velocità massima di 90 km/h, con autonomie che vanno dai 91 ai 230 km.
Ottimo poi lo spazio del vano bagagli che mette a disposizione di conducente e occupante ben 230 litri di spazio, 50 in più rispetto alla Fiat 500 elettrica per intenderci. Proprio come l'originale Isetta, la struttura prevede una sola grande porta sul lato anteriore, cosa che può essere comoda e scomoda nello stesso tempo, a seconda di come avete parcheggiato.
Capitolo prezzi: la Microlino non è certo economica e lo si evince già dal look particolarmente curato. È concepita come un oggetto di culto, e il prezzo di attacco per l’allestimento Dolce è di 21.090 euro, dotata di pacco batterie da 6kW, per il taglio da 10,5kWh si sale di altri 1.500 euro e per quello da 14 kWh sono necessari 3.000 euro aggiuntivi. Per quanto riguarda invece la Competizione, il prezzo di partenza p di 22.090 euro ma arriva già con la batteria da 10,5 kWh.