"Non puntate solo sull'elettrico": allarme dalla Cina, Geely ammonisce tutti

"Non puntate solo sull'elettrico": allarme dalla Cina, Geely ammonisce tutti
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Il CEO della seconda azienda automotive cinese mette in guardia i mercati con una dichiarazione che spiazza tutti e va controcorrente (in tutti i sensi)
24 dicembre 2024

“Non puntate solo sull'elettrico”. Cosa c'è dietro la strana retromarcia di Geely, il re cinese degli EV che controlla anche Volvo, Polestar, smart, Lotus eccetera? “Se non producete auto a benzina sappiate che perderete un importante motore di crescita dei vostri profitti”. Parola di Gui Shengyue. Non un uomo qualsiasi ma il Ceo di Geely Auto, la seconda casa automobilistica più grande e importante della Cina. Il signor Gui, rivolgendosi idealmente ai suoi colleghi, ha spiegato in un'intervista che i veicoli elettrici “non rispecchiano completamente” il mercato automobilistico. Se persino il grande capo di uno dei colossi che abita l'Eden degli EV, e cioè la Cina, ha esortato il settore a tornare alle sue origini, significa che la situazione è piuttosto preoccupante. Già, perché Gui ha lasciato intendere al South China Morning Post che i produttori di auto dovrebbero tornare a puntare su veicoli alimentati a petrolio per incrementare i loro guadagni. Va bene l'aumento delle vendite degli EV ma, a sentire il leader di Geely, vendere auto elettriche non sembrerebbe essere particolarmente vantaggioso. Gli inaspettati commenti di Mr. Gui vanno contro la visione diffusa secondo cui i veicoli elettrici domineranno il settore automobilistico man mano che sempre più Paesi adotteranno obiettivi globali per ridurre le emissioni di carbonio in un periodo compreso tra il 2030 e il 2050. Nel frattempo, numeri alla mano, le auto convenzionali alimentate solo da motori a combustione interna (ICE) rappresentano ancora circa il 30% delle vendite di auto a livello globale. Tutta colpa delle preferenze dei consumatori, ma anche di un inadeguato numero di strutture di ricarica presenti (anzi, assenti) in vari Paesi e altri problemi operativi.

I dubbi sull'elettrico vengono a galla

L'uscita del Ceo di Geely è bizzarra anche perché il tasso di adozione dei veicoli elettrici in Cina dovrebbe superare il 90% entro il 2027. Il gruppo ha venduto 1,97 milioni di auto nei primi 11 mesi del 2024, e ha quasi raggiunto il suo obiettivo di vendita annuale di 2 milioni di unità. Circa 777.000 di queste vendite erano NEV ovvero "veicoli a nuova energia", un termine adottato da Pechino per includere sia i classici EV a batteria che gli ibridi plug-in. Diversi modelli elettrici di Geely stanno riscuotendo un discreto successo sul mercato cinese, ma l'azienda è ancora troppo piccola per incutere timore al più grande player nazionale di NEV: BYD, che tra gennaio e novembre ha piazzato 3,8 milioni di prodotti. Gui non è l'unico dirigente automobilistico a nutrire dubbi nei confronti dell'elettrico. Il presidente della Toyota, Akio Toyoda, è per esempio da tempo scettico nei confronti della spinta verso i veicoli elettrici alimentati a batteria. Mr. Toyoda preferirebbe adottare invece un approccio "multi-percorso", ovvero includere nell'offerta anche motori ibridi e auto termiche alimentate con carburanti alternativi, e pure idrogeno. Altri produttori di automobili globali stanno ridimensionando i loro ambiziosi piani EV per rispondere al raffreddamento della domanda. In Germania, a maggio, Volkswagen ha dichiarato che avrebbe prodotto più ibridi plug-in. Pochi mesi più tardi GM avrebbe ritirato il suo obiettivo di produrre 1 milione di EV entro la fine dell'anno, così come Ford avrebbe ridotto le sue ambizioni annullando i piani per sfornare un suv elettrico a 7 posti.

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Soluzioni alternative

In generale, possiamo affermare che lo scetticismo di Gui è una novità quasi assoluta in Cina, la cui industria automobilistica si è radicalmente spostata verso l'adozione dei veicoli elettrificati. Basti pensare che a novembre, secondo i dati della società di ricerca Rho Motion, all'ombra della Città Proibita le vendite di NEV hanno rappresentato il 70% del totale. Ciò nonostante Geely si aspetta ancora che le auto a benzina possano avere chance. In che modo? Adattandosi al presente. Le auto a benzina “dovranno essere efficienti nei consumi per supportare gli sforzi globali per ridurre le emissioni”. Saranno rese più intelligenti, come le auto elettriche” ha spiegato Gui. Ricordiamo che Geely produce diversi marchi di veicoli elettrici che mirano a occupare diversi segmenti del mercato automobilistico cinese, tra cui Zeekr, un marchio premium realizzato, di fatto, per competere con Tesla e le startup locali di EV come Nio e Xpeng. Zhejiang Geely Holding Group ha quote nella malese Proton, in smart, in Polestar e possiede anche la casa automobilistica svedese Volvo che, a settembre, non a caso ha abbandonato i suoi piani di vendere solo auto elettriche entro il 2030...

Da Moto.it

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