Il settore automotive unito per la ripresa

 Il settore automotive unito per la ripresa
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Anfia, Aci e le tre maggiori confederazioni sindacali chiedono insieme alla Politica di adottare subito misure importanti per sostenere la ripartenza del settore dopo la crisi sanitaria.
11 maggio 2020

I manager in giacca e cravatta insieme ai Cipputi in tuta blu (perché, malgrado sia chiaro non per tutti, gli operai in Italia ci sono ancora...): a memoria, non ricordavano un’iniziativa da carattere unitario così forte e di così alto valore simbolico.

Aci, Anfia e le tre organizzazioni sindacali della metalmeccanica (FIM- FIOM – UILM), nella delicatissima fase di uscita dall’emergenza sanitaria per la pandemia e di ripresa delle attività produttive, rivolgono un appello alle istituzioni perché siano adottate misure per il settore automotive in grado di coniugare le esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo anche il sostegno al mercato attraverso incentivi per la rottamazione e l'acquisto di auto e veicoli commerciali eco-compatibili.

Dopo un primo bimestre 2020 con volumi già in caduta rispetto al 2019, l'emergenza Coronavirus ed il lockdown hanno di fatto azzerato il mercato di auto, veicoli commerciali e industriali a marzo ed aprile e la prima decade di maggio ha visto un crollo degli ordinativi. 

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Le prime stime prevedono che il mercato 2020 conoscerà drastici cali: per le sole vetture, si ipotizzano  circa 500.000 immatricolazioni in meno rispetto al 2019.

Inoltre, i mesi di lockdown hanno causato l’immobilizzazione di centinaia di migliaia di veicoli che, se non venduti nei prossimi mesi, rischiano di rallentare ulteriormente la ripresa delle attività produttive, con rischi occupazionali per tutta la filiera che rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori. 

Senza mai perdere di vista gli obiettivi europei di decarbonizzazione e di miglioramento della qualità dell'aria, le associazioni rappresentative del settore automotive e le parti sociali suggeriscono alle istituzioni di cogliere l'occasione di questa drammatica situazione socio-economica per adottare misure in grado di coniugare esigenze ambientali e commerciali con quelle industriali e di tutela dei lavoratori della filiera, prevedendo fra gli altri interventi anche il sostegno al mercato, attraverso incentivi per la rottamazione e l'acquisto di auto e veicoli commerciali eco-compatibili e per lo sviluppo dell’infrastruttura. 

Tali risorse da stanziare, infatti, in un momento di difficoltà e di scarso clima di fiducia, fornirebbero un supporto all'importante investimento dell'acquisto di un veicolo per cittadini ed imprese, dando impulso alla rete commerciale per la ripresa delle vendite e consentirebbero alle aziende produttrici di veicoli, parti e componenti di riavviare la produzione, potendo contare sul rilancio del mercato nazionale. 

L’obiettivo più ad ampio spettro dev’essere, durante e dopo l’emergenza Covid, affrontare i cambiamenti tecnologici per la sostenibilità ambientale, salvaguardando l’occupazione nel settore e sostenendo la scelta in ambito nazionale dei processi produttivi, che blocchi percorsi di delocalizzazione. A questo fine è opportuno proseguire l’attuazione dei lavori del Tavolo Automotive. 

Ricordando come altri Paesi europei stanno adottando misure straordinarie di supporto al settore automotive, l’auspicio dei firmatari dell’appello è che l'Italia, tenendo conto che l'automotive è il settore con il più alto moltiplicatore occupazionale e di valore aggiunto, preveda fin da subito un’imponente politica di incentivazione che consenta il rilancio della produzione e del mercato, così da essere, ancora una volta, traino per la ripresa dell'intero sistema economico nazionale.

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