"Ferrari 330/P4", alla scoperta di un gioiello Endurance degli anni '60

"Ferrari 330/P4", alla scoperta di un gioiello Endurance degli anni '60
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"Ferrari 330/P4 - Daytona Monza Spa-Francorchamps Targa Florio Le Mans Brands Hatch", libro a firma di Paolo Marasca, racconta la storia della Ferrari 330/P4, prototipo vincitore del campionato mondiale marche nel 1967
11 maggio 2017

Gli anni Sessanta, per quanto riguarda il motorsport, non sono solo stati caratterizzati da avvincenti battaglie in Formula 1, ma sono stati anche l'epoca d'oro delle vetture Sport-Prototipo. Nel 1967 ad imporsi nel campionato mondiale marche fu l'iconica Ferrari 330/P4, vettura decisamente competitiva e dalle forme affascinanti, in grado di surclassare la nutrita concorrenza su diversi tipi di circuito, dai più tortuosi a quelli rapidi. 

A raccontare la storia di questo prototipo è un libro, "Ferrari 330/P4 - Daytona Monza Spa-Francorchamps Targa Florio Le Mans Brands Hatch" (50 euro, editore The V12 Motor Company, ordinabile qui), a firma di Paolo Marasca, fine conoscitore dell'automobilismo su pista di quell'epoca. Già pubblicato nel 1999, questo titolo viene ora ristampato e arricchito di nuovi contenuti, in occasione del cinquantesimo anniversario delle imprese del prototipo della casa di Maranello. La seconda edizione vanta 264 pagine, contro le 136 di quella originale.

«Credo che gli anni Sessanta siano stati il periodo più entusiasmante per l'automobilismo da competizione - spiega Marasca -. In quel periodo le gare di durata avevano un seguito di gran lunga più nutrito rispetto a quelle di Formula 1. I grandi piloti di questa categoria, come Graham Hill e Jackie Stewart, facevano a gara per guidare in corse di endurance come la 24 Ore di Le Mans. Il fascino di questo tipo di competizioni era universale».

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Servendosi dell'esperienza accumulata in vent'anni di esperienza nel mondo delle corse, gli uomini di Enzo Ferrari realizzarono una vettura in grado di esprimere appieno la propria potenza sui lunghi rettifili, come quello dell'Hunaudieres, a Le Mans. Le novità tecniche apportate alla 330/P4 rispetto alla vettura che l'aveva preceduta, la 330/P3, erano frutto di innovazioni di concetti già testati nelle gare di durata ma anche dell'esperienza maturata in Formula 1. «La F1 era una fucina di tecnica: gli ingegneri erano molto più liberi rispetto ad oggi nella progettazione delle monoposto», ricorda Marasca. 

La Ferrari 330/P4, affidata a Chris Amon e a Lorenzo Bandini, nel 1967 tagliò il traguardo per prima nella 24 Ore di Daytona e nella leggendaria 1000 km di Monza. Questa partnership di grande successo, però, era destinata a terminare di lì a breve: il 10 maggio di quell'anno, Bandini scomparve a 31 anni in seguito ad un gravissimo incidente occorsogli nel Gran Premio di Montecarlo di Formula 1. I successi di Daytona e Monza e i piazzamenti a Le Mans e Brands Hatch consentirono a Ferrari di vincere il mondiale marche. 

Una storia avvincente di estro e creatività tecnica nell'ambito dell'automobilismo da pista, "Ferrari 330/P4 - Daytona Monza Spa-Francorchamps Targa Florio Le Mans Brands Hatch" offre anche un ritratto psicologico dei grandi protagonisti dell'epoca. L'era d'oro degli Sport-Prototipi rivive nelle parole di un conoscitore della materia, la cui fascinazione per il motorsport nasce dalle corse viste dal vivo proprio sul finire degli anni Sessanta, quando era un ragazzino. Una dimostrazione, questa, del fatto che la passione per i motori, una volta accesa, difficilmente si spegne. 

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