#Buongiorno. La “Curva” e la voglia di fare meglio

#Buongiorno. La “Curva” e la voglia di fare meglio
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Primo giorno di “curva” in qualche piccolo modo favorevole. Luce lontana, ma verso l’uscita dal tunnel? Sì, senza dubbio, per questo bisogna dare il massimo. Anzi… di più e meglio
23 marzo 2020

Buongiorno. Buon Lunedì. Buon tutto! Scusate, vado di fretta. #iorestoacasa e ho voglia di fare. Di fare meglio. Di fare di più. Avanti tutta, è una mattina adrenalinica.

Per la prima volta da quando tutto è iniziato c’è un cumulo di dati e di impressioni che consentono di dare allo stato d’animo un piccolissimo “via libera”. È un miglioramento, solo un piccolo miglioramento, ma deve avere un significato, deve essere preso per quel significato.

 

Mi riferisco alla “curva”, alla sintesi grafica del corso delle cose in queste ultime settimane. Per la prima volta c’è un movimento che tende, che vuole tendere a schiacciarla. È una metafora e una realtà. Non essersi mossi, essere rimasti a casa, aver difeso con l’unica arma risultata al momento efficace ha cominciato a produrre risultati, a schiacciare il nemico… a schiacciare quella stessa curva che rappresenta la sintesi dei dati.

 

Ben lungi dal poter cantar vittoria, lontani ancora da quella che si chiama inversione di tendenza, almeno per quanto riguarda aumento dei casi totali e decessi. Per questo c’è da aspettarsi che ci vogliamo ancora delle belle settimane. Tuttavia sembra calare il numero dei nuovi casi. Dico sembra perché c’è sempre da considerare il valore di decrescita nel tempo, non si può considerare quello di un giorno come il valore di tendenza definitivo. C’è da considerare che da noi il fenomeno è stato molto vario, per dinamiche e portata, e per questo aspettarsi che la decrescita sia “media” almeno per un po’, così come è stato in questi ultimi tre giorni. Un calo nel primo giorno di primavera, una leggera risalita il giorno successivo, nuova discesa stamani all’apertura delle prime pagine.

 

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Dati che incitano

Io mi riferisco ai valori forniti da un sito cinese, che ha seguito la vicenda dal suo inizio e su scala planetaria raccogliendo i dati ufficiali di tutto il Mondo. La versione cinese ha sempre messo in testa la situazione nazionale, la versione inglese parte dalla situazione globale e dal “resto del Mondo”. Le curve degli ultimi tre giorni parlano chiaro, i grafici dei nuovi casi sono in discesa. Forte il 21, meno forte oggi dopo una piccola risalita. È una finestra di osservazione che oggi si apre su una giornata di sole.

 

Non è per un’analisi di dati e di “curve” che sono qui. È per manifestare uno stato d’animo, per una considerazione “operativa”, per un incitamento.

Lo stato d’animo lo potete immaginare, la considerazione operativa è che il “metodo” #iorestoacasa funziona, ha funzionato bene in Cina e, con la difficoltà di uniformare e la “strategia” in tutto il Paese e in tutta Europa, sta funzionando anche qui.

L’incitamento è quello di scendere in campo per il secondo tempo iper motivati. La partita non è chiusa ma abbiamo la risposta nelle gambe. Ecco perché mi sento che bisogna fare ancora meglio, dare ancora di più. Dovremmo sentirlo come uno sversamento di adrenalina.

 

È stato il primo week end senza gare, nessun evento sportivo o manifestazione da registrare, da raccontare. Un limbo surreale che un mese fa era difficile da digerire, addirittura da immaginare. Stiamo ancora assistendo a pagliacciate e a sortite da ultimi cretini. Quelli che vanno a spasso in comitiva, che escono e vanno al parco o al mare, che se ne fregano come se la faccenda non li riguardasse. Poi ci sono quelli che “curano interessi”. Comitati olimpici che perseverano nel… non prendere decisioni e che lasciano attivo uno scenario inverosimile fatto di olimpionici che non possono allenarsi o qualificarsi, federazioni che chiedono il rinvio. Calciatori che si ribellano all’idea di vedere congelati i loro stipendi. Governi che insistono a “invitare” e non a imporre, Presidenti che considerano ancora il coronavirus un’influenza o che d’improvviso hanno cambiato rotta, comprano aerei di tamponi in Italia e invitano a provare e distribuire cocktail di farmaci antichi o progettati per altre malattie.

 

La battaglia è diventata difficilissima perché ci siamo svegliati tutti un po’ tardi, contrariamente a quello che hanno fatto i cinesi, ci sono ancora numeri spaventosi e muri di difficoltà oggettive, ma adesso la lotta è nel pieno e sta rapidamente recuperando la massima efficienza dei quadri. Da noi è diventata un segno inequivocabile  di responsabilità, e anche un modello per altri Paesi che non ci hanno creduto subito.

Non sono qui per dire bene o male a questo o quello. Oggi è una bella giornata, mi sento in forma e vorrei trasmettere questa forza all’intera Squadra. Alla Redazione, al Paese, al Pianeta!

Chi sono io per pretendere questo? L’allenatore dei Cosmos? No, solo uno dei… tutti che hanno il dovere di restare in campo con la massima concentrazione, determinati a finirla non ai rigori, ad entrare in curva con una staccata da capogiro e uscire lanciati verso il traguardo vittorioso. La vittoria è anche e soprattutto nel contributo personale.

Chi l’avrebbe detto che proprio nel week end senza gare mi sarei appassionato di nuovo e così tanto alla “curva”, alla massima attenzione con la quale va eseguita, all’impegno di trattarla come un trampolino di accelerazione e non come un banco di sabbia di rallentamento?

Buona settimana!

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