«Autonoma, elettrica e condivisa»: l'auto di domani prende forma a No Smog Mobility 2018

«Autonoma, elettrica e condivisa»: l'auto di domani prende forma a No Smog Mobility 2018
Pubblicità
A Palermo le Case hanno incontrato gli studenti di ingegneria nell'ottava edizione della rassegna sulla mobilità sostenibile, anticipando il futuro delle quattro ruote tra motorizzazioni a zero emissioni e l'intelligenza artificiale che un giorno prenderà il nostro posto al volante
19 ottobre 2018

Mai come nell'ultimo decennio il mondo dell'auto ha attraversato una trasformazione così profonda. Nuove norme sulle emissioni, obiettivi di sicurezza sempre più ambiziosi, la ricerca di proposte commerciali innovative che vadano al di là del mero possesso dell'auto, sempre più insostenibile ai più per costi e limitazioni, impongono un cambiamento che è già in atto. Ne sono pienamente coscienti le Case automobilistiche, al cui interno si lavora più o meno segretamente alla grande rivoluzione.

Una finestra sul domani della mobilità è stata aperta a No Smog Mobility 2018, ottava edizione della rassegna palermitana sulla mobilità concepita dai giornalisti Dario Pennica (Sicilia Motori) e Gaspare Borsellino (agenzia Italpress), che quest'anno ha ospitato gli interventi dei rappresentanti di molte Case, che si sono confrontati con gli studenti della facoltà di ingegneria dell'Università di Palermo, cioè coloro che avranno il compito di progettare la mobilità del futuro. 

 

Romano Valente, direttore generale di UNRAE
Romano Valente, direttore generale di UNRAE
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Ad aprire i lavori nella tavola rotonda “Motori: tra carburanti tradizionali e alimentazioni alternative” è stato Romano Valente, direttore generale dell'Unrae, per il quale «La mobilità dovrà essere sicuramente elettrica, su questo non c’è dubbio. Ci sono sul mercato 15 tecnologie diverse che ci consentono di dire che gli obiettivi possono essere tranquillamente raggiunti. Bisogna passare però dalla sostituzione del parco circolante. Naturalmente non tutti hanno la possibilità economiche per farlo, per cui è intelligente pensare a forme di incentivazione diverse dal classico bonus all’acquisto, come detrazioni fiscali e, più in generale, ad una diminuzione della pressione fiscale sull’automobilista». 

Marco Freschi, Responsabile Coordinamento Media e Corporate PSA Italia
Marco Freschi, Responsabile Coordinamento Media e Corporate PSA Italia

La parola è poi passata a Marco Freschi, Responsabile Coordinamento Media e Corporate PSA Italia. Nella visione del Gruppo transalpino «Il motore termico ed il motore elettrico conviveranno ancora per molto tempo, dobbiamo essere pragmatici. Noi vogliamo dare ai clienti la scelta della motorizzazione: benzina, Diesel, ibrido ed EV. Entro il 2025 vogliamo avere una versione elettrificata per ogni modello in gamma. Lo step intermedio sarà nel 2019, con una versione elettrica ed una ibrida per ogni nuovo lancio. Per le categorie medio-grandi abbiamo la nuova piattaforma EMP2 che si basa sulla combinazione di un motore benzina e batterie, mentre per le city car abbiamo la piattaforma 100% elettrica CMP con 300 km di autonomia WLTP, quindi reali, motore elettrico da 136 CV che consente di accelerare da 0 a 50 km/h in soli 3 secondi e la possibilità di ricarica a induzione».

Gianfranco Pizzuto, EV Brand Ambassador di Jaguar Land Rover Italia
Gianfranco Pizzuto, EV Brand Ambassador di Jaguar Land Rover Italia

Anche il Gruppo Jaguar Land Rover applicherà la stessa filosofia, sebbene nel segmento premium. «Come Jaguar abbiamo giá prodotto la nostra prima vettura 100% elettrica, la Jaguar i-Pace. Entro il 2025 però tutti i modelli Jaguar e Land Rover avranno versioni ibride ed elettriche. Addirittura all'interno dell'azienda si parla di Jaguar come un brand totalmente dedicato alle auto elettriche. La chiave di tutto sarà nel minore costo delle batterie: entro 5 anni un’auto elettrica e a motore termico costeranno lo stesso prezzo. Ciò sarà reso possibile dal sempre minore costo per kWh delle batterie. Dieci anni fa il rapporto era 1.000 $/kWh. Oggi Jaguar Land Rover, che acquista le batterie da fornitori terzi, spende 200 $/kWh. Tesla in questo momento ha un enorme vantaggio, perché riesce a produrre le batterie nella sua Gigafactory a 100 $/kWh», ha spiegato Gianfranco Pizzuto, EV Brand Ambassador di Jaguar Land Rover Italia.

Davide D'Amico, Responsabile Stampa FCA Italy e Jeep EMEA
Davide D'Amico, Responsabile Stampa FCA Italy e Jeep EMEA

Davide D’Amico, Responsabile Stampa FCA Italy e Jeep EMEA, si è prestato ad un botta e risposta con gli studenti dell'ateneo siciliano, spiegando a cosa sta lavorando il Lingotto e la sua virata sull'elettrificazione, da alcuni giudicata tardiva rispetto alla concorrenza: «La diffidenza di FCA verso l’auto elettrica era dettata dal fatto che qualche tempo fa pensavamo che aumentando la richiesta di energia si potesse addirittura incrementare l’inquinamento. Adesso questa criticità è stata superata dalle nuove tecnologie, infatti a partire dal piano industriale presentato l’1 giugno abbiamo virato decisamente sull’elettrico. Non siamo assolutamente in ritardo: abbiamo iniziato la predisposizione della prima ibrida del Gruppo a Melfi, la Jeep Renegade ibrida, ed è particolarmente importante che venga fatta al sud. Per noi è un motivo di orgoglio. Per i segmenti superiori puntiamo sulle ibride: quando abbiamo lanciato la Giulia abbiamo detto che è già predisposta per essere ibrida, come la Stelvio del resto. Il prossimo step é sicuramente il lancio delle versioni elettrificate, anche se oggi chi compra una Diesel, percepita come un'auto “vecchia”, in realtà sta acquistando una vettura supertecnologica dal punto di vista ingegneristico, dal momento che le Euro 6 hanno emissioni bassissime. Sul Diesel, purtroppo, registriamo una fortissima campagna di disinformazione».

Rosario Argento, Fleet & Electric Vehicles Dealer Performance Manager di Nissan
Rosario Argento, Fleet & Electric Vehicles Dealer Performance Manager di Nissan

Per Nissan non bisogna riposare sugli allori: «Nissan nell’ormai lontano 2010 avviò la commercializzazione della Leaf. Era un modo nuovo di spostarsi, fummo tra i primi a lanciare un'elettrica di serie e c’era tanta ansia. Ma il mondo stava cambiando e cambia continuamente e i fatti ci danno ragione. Nel 2007, ad esempio, inventammo un segmento nuovo con il Qashqai che, è noto, è stato ed è ancora un modello di grande successo. Oggi quello stesso Qashqai sarebbe impossibile da vendere. Bisogna sempre adeguarsi ed innovare», sostiene Rosario Argento, Fleet & Electric Vehicles Dealer Performance Manager della Casa giapponese. 

Ma se l'auto elettrica ed ibrida è l'auto di domani, quella a guida autonoma è l'auto del... dopodomani. Tre Case a No Smog Mobility 2018 hanno illustrato strategie, piani e visioni nella tavola tematica “Guida autonoma: lo stato dell'arte”.

Roberto Lonardi, Responsabile delle Pubbliche Relazioni di Volvo Italia
Roberto Lonardi, Responsabile delle Pubbliche Relazioni di Volvo Italia

«All’inizio del secolo gli analisti dicevano che l’auto non avrebbe mai sostituito il cavallo perché puzzava molto di più, oggi sappiamo che non è andata così», ha fatto notare Roberto Lonardi, Responsabile delle Pubbliche Relazioni di Volvo Italia. «In questo momento tutti i marchi sono impegnati sugli stessi fronti, con differenze che sono ancora comunque di dettaglio. Dunque elettrificazione, connettività e guida autonoma sono anche per noi tre pilastri della strategia verso il futuro. Bisogna tener presente che oggi con la guida assistita siamo ai primi passi e che sulla guida autonoma siamo ancora nell’epoca del pionierismo, ma domani ci saranno funzionalità che andranno oltre l’immaginazione e che all’interno di aziende come la nostra molte persone stanno creando già. Il domani è già iniziato: oggi in macchina facciamo delle cose diverse da quelle che facevamo solo tre anni fa», ha sottolineato Lonardi.

«Il principale vantaggio della guida autonoma è la sicurezza, aspetto fondamentale per la nostra azienda: il 95% degli incidenti è infatti dovuto a un errore umano. Noi siamo convinti che la guida autonoma migliorerà la qualità della vita delle persone, che per Volvo in particolare sono al centro di questa rivoluzione. Con la concept Volvo 360C abbiamo immaginato ad esempio un’auto che durante la notte ci porta in un’altra città. La guida autonoma non significherà quindi cancellare il piacere di guida, ma sarà un modo per liberare tempo per fare altre cose».

Alessandro Toffanin, Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Group Italia
Alessandro Toffanin, Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Group Italia

«Il mondo dell’auto sta cambiando in maniera molto veloce da un decennio a questa parte. All’inizio non sapevamo come, oggi abbiamo le idee molto piu chiare. L’auto dovrà connessa, autonoma, elettrica e condivisa. Questi sono per noi i pilastri dell’auto di domani», anticipa Alessandro Toffanin, Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione di BMW Group Italia.

«La sicurezza nella guida autonoma è e sarà fondamentale. Oggi questa tecnologia un po’ ci spaventa ancora perché abbiamo poca fiducia, ma va ricordato che mentre l'uomo può contare su due sensori, vista e udito, le auto giá oggi ne possiedono almeno 20 per vedere e monitorare il mondo che c’è intorno. Un domani saranno molti di più, dunque l’auto del futuro vedrà molto di più e molto meglio di noi».

Marco Alù Saffi, Direttore Comunicazione di Ford Italia
Marco Alù Saffi, Direttore Comunicazione di Ford Italia

Per Marco Alù Saffi, Direttore Comuinicazione di Ford Italia «Da qui a 10 anni il 73% della popolazione mondiale vivrà in grandi città. Le 15 megalopoli attuali diventeranno 30. Ciò comporterà un enorme aumento del traffico. In Europa già oggi perdiamo 111 ore all'anno in macchina, ma lo scenario è destinato a peggiorare. Quindi bisogna trovare soluzione al congestionamento ed agli spazi vitali che inevitabilmente verranno a mancare. La guida autonoma permetterà di risolvere almeno in parte questi problemi. Ford ha la missione di rendere più accessibili, queste tecnologie che oggi sono elitarie. Come primo sviluppo della guida autonoma noi puntiamo sul trasporto merci, come il progetto Autolivery, un progetto che prevede consegne a domicilio addirittura direttamente alla porta, grazie all’uso di droni. É già realtà a Miami una sperimentazione di grande successo insieme al nostro partner Postmates. In Michigan invece insieme a Domino’s Pizza con le nostre Fusion consegniamo già oggi le pizze direttamente a casa. Quello che fino a qualche tempo fa sembrava fantascienza inizia a essere realtà».

Pubblicità
Caricamento commenti...

Hot now