La scelta della più popolare tra le diverse versioni di una vettura storica ma sempre in voga per la casa tedesca e i suoi fedeli. Passat è berlina, ma soprattutto Variant e anche Alltrack. Si tratta di un’auto “sempre verde” pur ancor oggi classica nel proprio concetto base e nelle dimensioni percepite esteriormente. Scegliendola si va a prendere senza dubbio uno dei riferimenti per questo segmento, a livello europeo. Costantemente moderna, è sempre rinnovata a dovere nei contenuti, come nelle prestazioni, che sono quasi di frontiera in quanto a innovazione tecnologica, pensando all’ultima generazione presentata di recente. Non mancano lo spazio razionalmente organizzato a bordo, l’immagine, corretta quanto basti ogni volta avvenga un restyling, unita a ottime dotazioni e buone finiture negli interni. Cinque i posti, di poco inferiore ai 4,80 metri in lunghezza, sapendo che la berlina e la Variant hanno il medesimo ingombro longitudinale, con la seconda leggermente più alta, oltre che capiente, arrivando a oltre 600 litri di volume bagagliaio.
Tecnicamente la VW Passat è un’ottima vettura in qualunque caso, con scelta che si basa sullo scopo di utilizzo, oltre che in parte nel gusto. Divenuta sempre più elegante e raffinata, nelle attuali versioni la qualità e la ricchezza non mancano, come nemmeno l’affidabilità di tutti i sistemi veicolistici che la compongono. I motori sono a benzina, del filone downsizing (cubature ridotte e sovralimentati), oppure gasolio, in varianti che mantenendo poche cilindrate base, si declinano poi in vari modi offrendo potenze e consumi per tutti i gusti. A tal proposito da sfatare il mito che pari cilindrata voglia dire poca differenza di meccanica, pur se sulla carta salgano le prestazioni: i nuovi diesel biturbo ad esempio, sfruttano soluzioni sempre più raffinate, non sono certo solo più spremuti dei precedenti. Se il prezzo di acquisto non è dei più economici in assoluto, è da dire che i contenuti sono molto validi rispetto alle concorrenti più risparmiose che si possano trovare. Telaisticamente si difende bene, non per niente il pianale Passat è offerto anche con motorizzazioni e potenze di massimo livello nel segmento, anche se per cercarne doti di guida realmente sportive, occorre salire con la dotazione e i vari pacchetti opzionali. I diesel meno spinti sono solidi e adeguati nei consumi, per chi voglia stare tranquillo, anche in affidabilità e costo manutenzione. Il cambio DSG sempre più evoluto nel tempo permette di levarsi il peso della gestione manuale, senza perdere prestazioni, anzi; su chilometraggi davvero molto elevati è però da sapere che l’automatico, pur moderno, prima o poi richiede manutenzioni, che possono talvolta avere oneri particolari, rispetto al classico meccanico manuale. Sul fronte tecnologia sono ottimi i sistemi di Infotainment e navigazione, grazie alla condivisione con tutto il gruppo tedesco che ne diffonde in grande quantità per i propri modelli; non mancano poi innovativi ausili di guida e sicurezza, grazie a immagini e rilevamenti dei sensori, come Anti Collisione Multipla o Emergency Assit ad esempio. Sono quattro gli allestimenti, già con quello base non si deve rinunciare a nulla di realmente essenziale o importante, con gli altri uniti agli optional, ci si può differenziare salendo anche parecchio in comfort dentro e grinta fuori. La Alltrack, disponibile in un solo allestimento, è “rialzata” e minimamente irrobustita per affrontare, grazie alla trazione integrale e a un assetto dedicato, con l’elettronica a coordinare sempre il tutto, fondi meno civilizzati garantendo il medesimo abitacolo della Variant.
Negli anni ha trovato sempre più “ruolo” la Passat, soprattutto fino all’ultimo decennio, dove la concorrenza la ha parzialmente tolto alcuni primati che deteneva come most wanted tra le station di seconda mano. Le versioni berlina, o con motori benzina più spinti, hanno meno mercato e valore nel tempo, mentre le Variant diesel, se ben tenute, hanno sempre facilità di essere rivendute salvo percorrenze fuori media per abbondanza, con qualche parte onerosa, magari di elettronica (raramente ma capitano: sistema ABS/ESP, piuttosto che strumentazione o DSG), da ripristinare.
Sempre incredibile ma è una Over40, poiché nata nel 1973. Si affiancò parzialmente al debutto, pur se a un livello diverso, alla cugina Audi 80, con target più aperto alla grande utenza forte già ai tempi della versione station wagon e di motori che partivano da un piccolo benzina 1300. Con la seconda generazione d’inizio anni Ottanta la Passat, chiamata con vari nomi secondo il mercato o la configurazione (berlina due o tre volumi e familiare), si diffonde in quasi tutti i continenti e incrementa le cilindrate disponibili. Sul mercato brasiliano e dell’America latina vive una storia particolare, che vede unirsi gli interessi della Ford con modelli a brand Autolatina dalle configurazioni ibride rispetto a quelle europee. Anche in Cina e Giappone la base meccanica della Passat viene utilizzata per produrre in loco, spesso su licenza, modelli dedicati al mercato locale con vari nomi e configurazioni che si sono susseguite nel tempo con discreto successo, pur se esteticamente meno gradevoli al gusto europeo. È però con la terza serie, sul finire degli anni Ottanta, che le versioni Variant cominciano a spopolare da noi in Europa, piacendo a lavoratori ma anche a giovani e automobilisti di mezza età, per uso personale. Quarta e quinta generazione arricchiscono e portano al massimo livello di contenuti la Passat, che condivide con VW Golf e Audi A4 gran parte di soluzioni meccaniche ed elettroniche. Da vettura ormai riferimento di mercato, motorizzazioni e allestimenti includono ora quanto di meglio possa offrire il gruppo tedesco, con trazione integrale e potenze che sono arrivate ai 300 CV della RS a sei cilindri. La settima generazione esce nel 2010 includendo la Alltrack, un’evoluzione Variant con trazione integrale e pianale rialzato.
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