La versione 100% ecologica della regina di segmento C. Da tempo la Golf incarna molto bene le mutevoli esigenze del mercato, interpretandole al meglio. Con questa elettrica da 115 CV che sfiora i 200 Km di autonomia (solo) potenziale, si entra nel futuro oggi a portata di mano, anche se non a buon mercato e senza ambizioni di viaggio (anzi, ricarica frequente se si superino i 130 Km di percorso "allegro") e prestazione delle note sorelle. La spesa non è inferiore a una GTI, ma non si pone sul medesimo piano estremo di alcune competitor, grazie a prestazioni (solo) urbane ottime e immagine più pacata che aggressiva, ma lo spazio è adeguato, perdendo solo qualcosa nel vano di carico. Pur caratteristica in alcune finiture, non spicca esteticamente per singolarità e il prezzo è elevato senza seri incentivi, ma si è ripagati da ecologia e doti, incluse nell'allestimento unico, non ultime quelle di sicurezza ben evoluta.
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Tutte le generazioni Golf hanno sempre mantenuto ottima commerciabilità con buone quotazioni, sul fronte dell’usato. La e-Golf apre però un nuovo capitolo e se meccanicamente l’affidabilità è teoricamente valida, i costi di manutenzione ed eventuale ripristino di guasti rilevanti sono quelli che incidono su questa versione elettrica, poco diffusa al momento e quindi oggetto, contrariamente alle sorelle, di un trend verosimilmente meno positivo, qualora le tecnologie facciano netti passi avanti.
Era il 1974 quando la prima Golf uscì dagli stabilimenti per cominciare una grande storia, in grado di portare la quota di esemplari prodotti a superare i trenta milioni di unità. Storia che non fu però da subito in discesa: la prima generazione, realizzata con supporto di Giugiaro, non poteva spopolare rispetto a concorrenti più affermate ed economiche. Tre, oppure cinque porte, la gamma si arricchì in breve di motori diesel e versione cabriolet, oltre che della mitica GTI. La seconda generazione arriva nel 1983, cambiando immagine, allungandosi e dotandosi anche della trazione integrale (Syncro). Con la terza serie del 1991, arriva anche la poco affascinante versione Station Wagon, denominata Variant e si aggiorna la Cabrio, ma soprattutto si estende a dismisura la varietà di motori, con i TDI e persino un sei cilindri per le versioni VR6. Questa Golf ottenne il prestigioso riconoscimento di Auto dell’anno. La quarta generazione è del 1997, arrotondandosi lievemente nelle forme ed estendendo il ruolo di leader sul mercato. Con la quinta generazione del 2004, Golf è sempre più strettamente imparentata con la cugina Audi A3, si differenza offrendo la nuova versioni Plus, rialzata. La Golf VI si presenta nel 2008 e tende a raffinare l’immagine della precedente, tanto fuori quanto dentro. Sul fronte motoristico comincia l’applicazione del downsizing e prende sempre più piede il cambio automatico DSG. Quella attualmente in vendita è la settima generazione Golf, il cui stile è stato curato, come per la sesta, dal noto designer Da Silva. Può fregiarsi del titolo di Auto dell’anno. Le propulsioni alternative ed ecologiche cominciano a farsi spazio nella gamma.
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