Ricordi di gioventù per ragazzi di fine anni Novanta, emozioni anche per quelli di oggi, grazie a un telaio leggero, immagine grintosa con tanto di alettone e spoiler originali, oltre un motore che ha fatto la storia nel proprio genere. Lo sfizio di un modello raro oggigiorno, pur semplice nelle soluzioni tecniche, che deriva dalla corrispondente Civic con buona dose di cattiveria aggiunta. Con la seconda Integra si possiede un bel pezzo di storia anni Novanta, da poter vantare anche oggi poiché in Italia le vendite furono limitate e la vettura non certo popolare visto l’allora alto prezzo di listino e le prestazioni elevate. Coupé da usare per i due posti con motore e trazione anteriori, fortunatamente non indomabile pur tosta e in assenza di particolari ausili alla guida, come in uso ai tempi. Il prezzo onesto attualmente e la semplicità di gestione, intesa come oneri, ne fanno un oggetto fruibile per molti, sapendo che ci si viaggia poco comodamente, secondo il trend di quegli anni: una Honda di quelle dal vero DNA sportivo in cubatura umana, con limitatore oltre gli 8500 giri per orecchi che gradiscono sentirla urlare quasi fosse una moto.
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Motorizzazione unica per l’Italia, 1.8 benzina aspirato V-Tec, di gran cavalleria in rapporto alla cubatura (190HP). Le dotazioni un po’ sotto la media del periodo in quanto modello pensato secondo taglio purista e razionale, non troppo dotato di accessori lussuosi, anche volendoli, salvo i minimi sindacali (ABS, Clima, due airbag) che si trovano si quasi tutti i modelli in circolazione.
Attualmente abbastanza rara in Italia, trova spazio sul mercato dell’usato con quotazioni basse ma capaci di rimanere sopra un livello minimo anche per i modelli più datati (5K). La tipica efficienza meccanica e affidabilità dei sistemi Honda rende l’auto ancora ben fruibile salvo verifica di uso fuori dall’ordinario piuttosto che modifiche o tuning estremi, spesso presenti sulla piccola coupé giapponese.
Un nome legato alla produzione Honda due ruote, poiché note sono anche la VT250F degli anni Ottanta e le NC700/750D ancor oggi in vendita, ma la Integra automobile poco ha a che fare con loro. Dopo la prima pacata generazione (serie AV) del 1985, arriva tardivamente (1997) anche in Italia questa versione cattiva ed estrema della terza (DC2) che esibisce tutt’altro tono, sia estetico, sia tecnico, posizionandosi nella nicchia delle vere coupé sportive con motore aspirato di cubatura media, pensata anche per derivazioni di uso in pista.
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