Monovolume completo e funzionale, C-MAX dopo un decennio di carriera è tra i riferimenti nel segmento, sia per la versione compatta, a cinque posti, sia per il minivan da sette posti; ha di recente rinnovato stile e contenuti, portandosi vicino ai nuovi gusti del mercato. È gradevole esteticamente, con le linee abbastanza marcate del Kinetic design, non più sbilanciate verso l’alto, come in voga adesso e ha ingombri assoluti contenuti, analoghi a una berlina (con lunghezza 4,38 oppure 4,52 metri), pur offrendo buono spazio per le persone a bordo. In Ford non presentano il più prestante o più lussuoso dei monovolume, ma nemmeno il più economico: semplicemente un veicolo al passo con i tempi nello stile e che sta comunque nella media per sicurezza e tecnologia dei motori, semmai qualcosa sopra. Alla guida è tra quelli che si discosta meno dalle normali vetture due o tre volumi e il sedile posteriore è scorrevole, il tutto con prezzi d’accesso gamma interessanti rispetto ai contenuti e alla qualità.
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Dato il feeling di indole pacatamente sportiveggiante, almeno rispetto a certi monovolume del passato, le motorizzazioni più dotate possono regalare qualche sensazione positiva in più, come per i nuovi benzina Ecoboost (sovralimentati a iniezione diretta). Per puntare ancora all’economia di carburante senza badare alle pur minime vibrazioni, ci sono i diesel 1600cc oppure il combinato benzina / GPL. Per chi debba con certezza fare salire più persone dietro, la C-MAX7 aiuta sia per lo spazio ulteriore, sia per la facilità d’accesso con le porte scorrevoli. Come per alcune rivali dalla visibilità posteriore non agevolissima, consigliato il sistema parcheggio Active Park Assit, coadiuvato eventualmente da telecamera. Non meno gradito a chi non ami far tutto mentre guida, è il cambio automatico Powershift, che non delude nei tempi di risposta.
Molto diffuse sin dal debutto, le C-MAX popolano il mercato dell’usato, con le prime versioni a prezzi molto bassi e appetibili per chi debba avere un monovolume di questo tipo senza poter spender troppo. Non sono molto presenti le versioni a benzina o GPL, con la parte del leone fatta dai molti 1600cc euro4 derivati in parte dai francesi HDI del gruppo PSA. Per quanto riguardi la seconda serie, ora in vendita, sono in gran parte decaduti i prezzi delle prime uscite, rispetto alla quotazione del nuovo, a quel punto la differenza viene dalle condizioni e dalla reale percorrenza. Saltuari guasti alle parti elettroniche che possano pur raramente capitare, piuttosto che un impianto motore tenuto e alimentato male, possono porre di fronte a spese inattese.
Arriva sul mercato nel 2003 la C-MAX, allora imparentata più direttamente alla Focus, anche nel nome: inizialmente Focus C-Max. La cinque posti “allargata” porta aria nuova tra la gamma Ford in Europa, con la sua impronta da monovolume compatto e adeguato a un target di clientela rinnovato, per la Casa. Prodotta in Germania, tecnicamente ha tutte le caratteristiche base della più nota Focus, con cui condivide il pianale e i motori (parzialmente insieme anche alle vetture Mazda, 5 e Premacy), sfruttando però la maggiore altezza e il grande spazio interno. Nel 2007 il primo restyling, atto a integrarla con la nuova immagine Kinetic Ford, quindi nel 2010 debutta la seconda serie. Ancora imparentata con la Focus per tutti i principali sistemi, la nuova C-MAX viene assemblata in Spagna e proposta anche in versione ”grande”, con sette posti. Insieme al maggiore spazio e allo stile modernizzato, si ritrovano nella seconda generazione molte novità per le dotazioni elettroniche, di assistenza alla guida e sicurezza (5 le stelle EuroNCAP) mentre i motori aprono anche sulle taglie forti come il C-MAX, il filone del downsizing, sfruttando maggiormente la sovralimentazione.
Hybrid ed Energi sono le C-MAX dotate di propulsione alternativa ed ecologica, con la combinazione di motore elettrico a batteria e di un quattro cilindri ciclo Atkinson. Entrambe queste versioni, pensate inizialmente per gli USA e assemblate in Michigan, ottengono buoni riconoscimenti di settore e soprattutto si ritagliano una posizione su quella nicchia di mercato sino al 2012 controllata prevalentemente dalle rivali prodotte da Toyota. Stilisticamente analoghe alle normali C-MAX, con parecchia elettronica di controllo e trasmissione automatica, molto del loro successo dipende anche dalle politiche d’incentivazione statunitensi, basate sull’effettivo risparmio energetico e relativa certificazione di “resa ecologica”. Continuamente evolute, di recente si sono viste le prime mini flotte in Europa, dove potrebbero arrivare insieme a una versione che sfrutta la ricarica grazie ai pannelli solari.
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