È Fiat in senso nuovo, poiché veicolo figlio nato dopo il matrimonio con Chrysler, prendendo “tutto dalla mamma americana”. Fiat Freemont porta sulle nostre strade la filosofia statunitense con quel minimo adattamento, estetico e di meccanica, per incontrare i gusti europei. L’origine d’oltre oceano si vede e si tocca, poiché si ha davvero in mano una Fiat “diversa” da quanto visto sinora, meno imparentata al resto della gamma rispetto alle precedenti sette posti di Torino, figlie anch’esse di progetti in partnership straniera come Ulysse (derivato PSA) ma comunque made in Europe. Gradevole da osservare nelle sue proporzioni, Fiat Freemont ha un posteriore dall’impatto “importante” con linee complessivamente decise e spigolose, tanto spazio a bordo e un vero sistema All Wheel Drive che permette di andare in fuoristrada sul serio, risparmiando quando possibile l’utilizzo dell’asse posteriore. Non certo è la tanto attesa erede della storica e pura Campagnola, ma riempie fortunatamente bene una lacuna del costruttore italiano puntando anche su prezzi aggressivi per le famiglie dei giorni nostri. Il fatto di avere sia la versione a trazione anteriore oltre che integrale AWD, con sette posti a sedere, pone Freemont anche in sostituzione dello storico monovolume Ulysse, con un occhio quindi all’utenza che viaggi spesso numerosa e magari debba andare in località di montagna, o comunque gradisca un look più modaiolo e grintoso, del vecchio monovolume coi motori francesi. Nonostante l’immagine molto tonica, il crossover Fiat Freemont risulta più comodo che sportivo alla guida, causa l’impronta telaistica derivata dal pianale from USA, dove si punta maggiormente al comfort.
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Cinque gli allestimenti, motori a gasolio Multijet in potenze differenziate e poi il V6 americano benzina, che va oltre i 250 CV. Non regala il lusso sfrenato e le più innovative dotazioni di certa concorrenza Freemont, non soddisfa quindi i più pretenziosi, ma è un solido veicolo per affrontare fuoristrada e carichi, grazie a soluzioni come le portiere che si aprono a 90°, oltre ad avere un buon rapporto qualità / prezzo. Il volume di carico complessivo può raggiungere i 1461 litri. Di serie offre comunque clima trizona e sensori pressione pneumatici, per avere Bluetooth e qualche piccola chicca occorre però saltare la versione base. I dubbi dei vecchi amanti delle auto nostrane, circa la manutenzione, si possono togliere sapendo che la rete Fiat si è ben dotata di strumenti e formazione per gestire adeguatamente nel tempo in tutta Italia le esigenze di questo veicolo, peraltro non maggiori di una qualunque Fiat “vera”, anzi.
Ha una relativamente buona diffusione Fiat Freemont, esclusa la motorizzazione benzina che da noi non sfonda per evidenti limiti dati dalla grande cilindrata. Questo comporta comunque sia una buona commerciabilità, sia un certo livellamento delle quotazioni; che vuol dire perdere sicuramente qualcosa rispetto al nuovo da un lato, complici anche le campagne promozionali della Casa, ma anche aver certezza di mantenere un valore decoroso, grazie alla trazione integrale e al fatto che non si tratta di una vettura pseudo-sconosciuta come certe concorrenti extraeuropee.
Segna la storia nel vero senso della parola questa vettura, in quanto primo veicolo a marchio Fiat che derivi dal connubio tecnico ma anche societario con gli americani. La Fiat Freemont è infatti gemella della Dodge Journey, viene prodotta in Messico e ha debuttato sul mercato nel 2011. Pur avendo un veicolo già pronto tra i progetti in essere di Chrysler, Fiat ha messo mano sufficientemente al veicolo Dodge, rendendolo diverso sia in allestimento interno sia in motorizzazioni, come pure in guidabilità, per aderire ai gusti europei. La versione integrale ha debuttato qualche mese dopo la due ruote motrici, a inizio 2012. Attualmente con l’allestimento Black code si esce un po’ dallo standard estetico, avendo la tinta nera a dominare ovunque, dai cerchi 19’’ alla pelle dei rivestimenti, con vernici speciali per quello che è il top di gamma Freemont dotato quindi di ogni optional tra i più richiesti (es. sistema navigazione a display 8,4’’); costa qualcosa in più del modello base, ma considerando l’insieme è sempre in un buon rapporto dotazione / prezzo.
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