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L'ultimo atto di una storia d'amore è spesso un addio: nel caso di un'autovettura, quando non sia più in grado di marciare, la prassi prende il nome di demolizione, il passaggio obbligato per non avere più carichi pendenti a livello burocratico ed amministrativo relativi alla vetture.
Nella maggioranza delle situazioni, per rottamare un'auto basta recarsi presso un centro autorizzato a tale servizio, consegnando i documenti del veicolo e ricevendo in cambio un documento che attesta l'avvenuto inizio dell'iter di smantellamento, che ne segna la fine ufficiale come veicolo circolante anche a livello giuridico e burocratico ed in tal senso sottoposta a seguire regole ferree e molto precise.
Per procedere alla demolizione dell’auto, occorre inoltrare la richiesta di rottamazione del veicolo iscritto al PRA (Pubblico Registro Automobilistico), l’ente che monitora tutte le auto circolanti in Italia; al demolitore che si occupa della trafila burocratica, oltre ai documenti della vettura (quindi il DU, il Documento Unico di circolazione che dal 2022, sostituisce la carta di circolazione, e il certificato di proprietà, ovvero quello che un tempo era chiamato foglio complementare) ed a quelli del proprietario, vanno consegnate anche le targhe originali del veicolo da demolire.
Il PRA, ricevuta la documentazione, provvede al rilascio del nulla osta al demolitore per la rottamazione dell’auto, mentre al proprietario verrà fornito al momento della consegna dell’auto un codice che permette di accedere al Certificato di Demolizione Auto, il documento che attesta l’effettiva radiazione dell’auto dal PRA e la demolizione di quest’ultima.
Il certificato di demolizione digitale è molto importante, in quanto solleva l’automobilista da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa pendente sul veicolo appena rottamato.
Per ottenerlo è però necessario che tutto sia a posto, ovvero che l’auto non abbia impedimenti che possano bloccarne la demolizione, come procedimenti amministrativi o penali ancora in corso, come potrebbe verificarsi nel caso di fermo amministrativo.
Per la legge, prima della demolizione di un'auto, il proprietario è tenuto a liberarla da tutti i vincoli amministrativi e saldare agli eventuali debiti pendenti; qualora però l’auto da rottamare non fosse in regola con il pagamento della tassa di possesso (il bollo), è comunque possibile procedere alla demolizione, ma il proprietario resta responsabile dei bolli non pagati arretrati, anche in caso di demolizione auto già effettuata.
Ci sono poi alcune situazioni particolari, come la demolizione di auto di proprietà di una persona defunta: in questo caso, se gli eredi vogliano effettuarne la demolizione, è necessaria una richiesta preliminare con dichiarazione sostitutiva di atto notorio; questo documento va accompagnato da una copia del documento d’identità di chi eredita l’auto, nonché del certificato di morte del proprietario originale.
Altri ambiti particolari di rottamazione riguardano i veicoli da esportare fuori dall’Italia e le automobili distrutte in un incidente stradale: in entrambi i casi, le vetture possono essere radiate dal PRA anche in assenza di una rottamazione fisica ed effettiva dell’auto.
Nel caso, infatti, di veicoli destinati all’esportazione (come spesso accade per le auto storiche, dotate di documenti antichi e magari rovinati e quindi da reimmatricolare nel Paese in cui sono state acquistate) è possibile richiedere la radiazione dal PRA per esportazione (detta anche radiazione per export): in questo caso, una volta ritirate targhe e documenti, è possibile l’esportazione e reimmatricolazione fuori dall’Italia.
Diversa è la condizione di demolizione in caso di incidente grave: infatti, se la compagnia assicurativa rileva un danno troppo ingente e antieconomico da riparare, l’auto coinvolta in un incidente o in un incendio o, ancora, in catastrofi naturali può essere radiata senza rottamazione, in quanto il veicolo è troppo danneggiato per essere recuperato per l’uso come ricambi o per il recupero dei materiali di cui l’auto è composta.
La pratica di demolizione è un’operazione con costi quasi standard, che non variano in base al tipo di auto, al suo valore, alla Regione di residenza o in base ad altri parametri: la procedura è identica in tutta Italia e così accadde per il costo del servizio, pressoché lo stesso, o quasi, in tutto lo Stivale.
Se prima di procedere alla rottamazione, per evitare ogni brutta sorpresa è buona prassi verificare con una visura la presenza di eventuali fermi amministrativi pregressi: si tratta di un'operazione facilmente effettuabile on line, inserendo solo il numero di targa del veicolo e dal costo molto contenuto, di soli 7,10 euro.
In genere, per rottamare un’auto si spendono dai 90 ai 120 euro, quasi tutti dovuti alle imposte di bollo ed emolumenti da versare a PRA ed ACI, se si effettua una rottamazione “fai da te”, recandosi in prima persona in uno “sfasciacarrozze” autorizzato e si compilano tutti i moduli.
Il prezzo “base” per una rottamazione prevede 13,50 euro di emolumenti ACI, 32 euro di imposta di bollo, 36,38 euro per la radiazione dal PRA e i già citati 7,10 euro per la visura d’accertamento degli atti giudiziari a carico dell’auto; si arriva così a quota 88,98 euro, ma il costo sale ancora se l’auto è ancora dotata del foglio complementare, come assai probabile su auto immatricolate prima del 1994): in tal caso, la quota per la radiazione dal PRA sale a 51,30 euro e l’imposta di bollo passa a 48 euro, quindi con un aggravio totale di oltre 30 euro, che porta l'intera operazione a sfiorare la soglia dei 120 euro (per la precisione, 119,90 euro).
Affidandosi ad un’agenzia di pratiche auto, il prezzo ovviamente sale, visto che si tratta di una prestazione soggetta al libero mercato e non calmierata da tariffe stabilite per legge; in questo caso, i costi sono piuttosto elevati e dipendono soprattutto dalla tipologia di documenti presenti insieme all’automobile in esame.