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La revisione obbligatoria del veicolo viene certificata con il tagliando apposto sul libretto di circolazione dell'auto, che riporta non solo l'esito del controllo ma anche la data entro cui bisognerà provvedere alla nuova verifica da parte di un'officina autorizzata della Motorizzazione, chiamata appunto a confermare che l'automobile è nelle condizioni corrette per circolare.
Ma tra le mille scadenze che scandiscono la nostra avita, può accedere di dimenticarsi di tale impegno; e nel caso di controllo da parte delle Forze dell'Ordine, si rischiano sanzioni pesanti.
Secondo la normativa, la revisione auto deve essere fatta ogni due anni (tranne il primo intervallo nel caso di veicolo nuovo, quando il termine iniziale è di quattro) ed è gestita dal Dipartimento dei Trasporti Terrestri tramite un sistema di videosorveglianza che monitora le officine autorizzate alla revisione grazie a telecamere che attestano che la revisione si sia volta per davvero, e non per finta, come capitava in passato quando molte vetture venivano abilitate senza essere passate per l'officina.
Qualora ci si dimentichi della scadenza e ci si accorga di circolare con la revisione dell’auto scaduta, per mettere in regola la vettura ci sono due alternative: recarsi al Dipartimento per i Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione Civile) dove, oltre a dover prenotare la revisione, occorre presentare domanda sul modulo TT2100 (scaricabile online o presso l’ufficio di zona), fornire la carta di circolazione originale e pagare un bollettino di circa 45 euro, oppure possiamo rivolgerci ad un’officina autorizzata, presentandoci con vettura e libretto di circolazione originale; in questo caso, il costo della prestazione si attesta intorno agli ottanta euro.
Una nota che potrà sembrare superflua, ma meglio essere chiari: la revisione obbligatoria non ha nulla a che fare con il tagliando periodico che fa parte dei servizi offerti dalla rete ufficiale o generica delle officine. Quest'ultimo ha di solito una periodicità annuale o una scadenza chilometrica ma non è obbligatorio e riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria come olio, freni, liquidi eccetera.
Tornando alla revisione, la procedura è piuttosto articolata, perché attraverso una scrupolosa serie di test vengono verificate diverse condizioni della vettura: sono sottoposti a verifica d'efficienza l'impianto frenante, la fluidità dello sterzo, l’impianto elettrico, si controllano le condizioni di gomme e ammortizzatori, la funzionalità dell'impianto luci, lo stato del parabrezza e del lunotto posteriore, l’integrità del telaio ed in generale la presenza di tutti gli equipaggiamenti di sicurezza necessari.
Superate tutte queste verifiche, sul libretto di circolazione della vettura sarà applicato un tagliando adesivo con la dicitura “regolare”.
Le vetture che utilizzano GPL e metano, oltre all'operazione di revisione generale, devono obbligatoriamente far controllare anche le bombole di carburante; nel primo caso, ogni dieci anni, nel secondo ogni quattro o cinque anni, in base al tipo di omologazione (europea o italiana) delle stesse; tale intervento costa alcune centinaia di euro.
I conducenti di veicoli con revisione scaduta sono soggetti a sanzioni amministrative piuttosto pesanti; per i veicoli non sottoposti a revisione regolare si rischia una multa compresa tra 169 e 679 euro, con applicazione da parte delle Forze dell’Ordine della dicitura “sospensione alla circolazione” sul libretto di circolazione, fino a quando non sarà effettuata la revisione; si pagano da 338 a 1.358 euro se il veicolo non è stato revisionato più di una volta; ancora, da 422 a 1.695 euro se il tagliando di revisione è fasullo, con contestuale ritiro della carta di circolazione; ancora, si rischia una sanzione da 1.957 a 7.829 euro se, in attesa dell’esito della revisione, si circola con il veicolo sospeso dalla circolazione; infine occorre considerare che in caso di incidente le Compagnie assicurative prevedono la mancata copertura del danno da Responsabilità Civile qualora la vettura fosse in condizione di mancata revisione.
La legge comunque prevede un periodo di tolleranza per chi avesse dimenticato di rispettare il termine: infatti le sanzioni non vengono comminate già dal giorno successivo alla scadenza riportata sul certificato scaduto ma c'è tempo entro la fine del mese nel quale è stata eseguita la revisione; se l’ultimo controllo è stato effettuato il 7 dicembre 2022, c'è possibilità di ripeterlo fino al 31 dicembre 2024; e se l’ultimo giorno fosse festivo, il termine utile è spostato al primo giorno lavorativo successivo, anche se del mese seguente.
Per essere sicuri di rispettare i termini di revisione, basta registrarsi sul Portale dell'Automobilista, inserendo i dati personali e della vettura; con l'avvicinarsi della scadenza, il servizio invia una mail di promemoria, utilissima per i più distratti.