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Quante volte ci è capitato di incontrare un segnale stradale che, in prossimità di una salita o di una discesa, riporta un'indicazione percentuale della pendenza che stiamo per affrontare?
Un segnale che rientra nella categoria dei cartelli di pericolo, con forma di triangolo equilatero con un vertice diretto verso l’alto e bordi in rosso, che hanno il compito di richiamare l'attenzione del guidatore, sollecitandolo ad un comportamento più attento e responsabile, come accade in prossimità di una salita o di una discesa identificate come pericolose anche dalla presenza di un'indicazione numerica percentuale che tanto più alta è, maggiore cautela deve comportare.
Ma perché tale valore è indicato non in gradi ma, appunto, con una percentuale?
La risposta è semplice: la pendenza della strada nei diversi tratti può essere diversa e variare, per esempio risultare all'inizio di 4 gradi, poi salire a tredici ed infine attestarsi intorno ai cinque; per una questione pratica e per non apporre tanti diversi cartelli in corrispondenza delle diverse situazioni, si è deciso di calcolare la pendenza media e di indicare questa all'inizio del tratto interessato.
Per valutare la portata del valore percentuale, occorre un piccolo sforzo di memoria, tornando sui banchi di scuola e rispolverando qualche nozione di matematica e geometria.
Immaginando di disegnare un diagramma della strada da fare in salita, ipotizziamo tre segmenti: il primo, orizzontale, riguarda la distanza percorsa; il secondo, verticale, riguarda il dislivello raggiunto, cioè l'altezza alla quale l'auto è salita; il terzo segmento, infine, è la strada vera e propria che collega le estremità di questi due segmenti.
Abbiamo ottenuto un triangolo rettangolo, dove la lunghezza e l'altezza della salita sono i cateti e la strada che li collega l'ipotenusa; la pendenza percentuale è la tangente dell'angolo di inclinazione della strada, espressa in percentuale.
Sembra complicato, ma semplifichiamo: la tangente dell'angolo di pendenza della strada è il rapporto tra l'altezza del dislivello e la distanza orizzontale percorsa; il nostro angolo inizia dal punto in cui l'auto inizia a salire, la lunghezza orizzontale della sezione del rialzo stradale è il tratto adiacente e l'altezza del dislivello finale è il tratto opposto.
Facciamo un esempio pratico per rendere tutto ben comprensibile: una pendenza del 15% significa che la strada sale di 15 metri ogni 100 metri orizzontali, corrispondenti a 15/100, ovvero il 15%, mentre l'angolo di inclinazione della strada in gradi sarà leggermente inferiore a 9°, perché la tangente di 9 gradi è esattamente uguale a 0,15, o allo stesso 15%.
Se avete seguito finora il ragionamento, capirete che una pendenza massima del 100% corrisponde ad un angolo di salita di 45°, innanzitutto perché la tangente di 45° è uguale a 1 e perché se per ogni 100 metri di dislivello l'auto sale di 100 metri, nel triangolo la lunghezza orizzontale della sezione di sollevamento è uguale all'altezza di sollevamento, cioè è un isoscele rettangolare.
E in un triangolo rettangolo isoscele gli angoli alla base misurano 45°, mentre il rapporto tra lato opposto e lato adiacente (tangente) è pari a 100/100, ovvero 1, e la percentuale di pendenza è 100%.
In strada, va detto, non si incontrano mai pendenze del 100%, valore per il quale le vetture di serie semplicemente non sono progettate; una pendenza del 15-20% è già considerata molto ripida e salite estreme del 70% o addirittura del 90% si trovano solo nei circuiti di prova dove vengono testate le auto.
La massima pendenza superabile dal proprio veicolo è riportata nel manuale d'uso e manutenzione della vettura.
Infine, un consiglio pratico: ricordate che l'indicazione della pendenza massima superabile si riferisce a ben precise condizioni ambientali, ovvero tempo asciutto, pavimentazione stradale in perfetta efficienza e stato dei pneumatici regolare; in presenza di pioggia, o peggio con neve o ghiaccio, la capacità di tenuta diminuisce notevolmente, con l'aggravante che un manto d'asfalto non regolare o addirittura assente aggrava la situazione.
Tenete conto di questi fattori, prima di affrontare un tratto di strada di cui non conoscete le condizioni e che magari percorrete per la prima volta.
Una cautela per quando vi trovate dal lato opposto della salita, ovvero quando è il momento di scendere: le forti pendenze sollecitano molto i freni e spesso le strade a tornanti non lasciano il tempo di raffreddarli adeguatamente. Qui entra il gioco il freno motore che rallenta la massa dell'auto senza dover insistere col pedale del freno. Basta inserire (per i cambi manuali), una marcia bassa (in genere la 1a è troppo corta, meglio la 2a o la 3a) per far si che l'auto non raggiunga velocità troppo alte affaticando dischi e pastiglie. Con il cambio automatico è la stessa cosa, si passa dalla posizione D alla 3 o 2, in modo che il dispositivo non salga da solo con le marce fino alle più alte. Le elettriche e le ibride plug-in hanno impianti frenanti combinati idraulici ed elettrici e usano il recupero di energia per rallentare. Se l'auto ne è provvista, bisogna scegliere la modalità di recupero più alta o la posizione B (Brake) sul cambio. Tra l'altro, così facendo, ci si troverà ad aver ricaricato per bene la batteria alla fine della discesa.