Colonnine a casa e in condominio, come fare e quali regole rispettare

Colonnine a casa e in condominio, come fare e quali regole rispettare
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Installare nelle abitazioni una postazione di ricarica per le auto elettriche è facile e, grazie agli incentivi, anche conveniente
7 febbraio 2023

Il passaggio alla mobilità a zero emissioni passa per la diffusione su tutto il territorio di punti di ricarica; anzi, se ogni casa o condominio ne fosse provvisto, l'avanzamento della transizione all'elettrico avrebbe la spinta decisiva.

Sulla materia restano però alcuni punti ancora non del tutto chiari, che ci proponiamo di approfondire per eliminare ogni possibile confusione; anzi, partiamo subito dalla domanda che tutti si pongono... «Posso installare una wallbox a casa?».

La risposta è sì, senza se e senza ma; anzi, chiariamo subito che nel caso di disponga di un box o di uno spazio privato, non ci sono autorizzazioni da chiedere e neppure permessi da ricevere dagli altri condomini. 

Si decide e basta. 

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Mai fondi stanziati nel 2022 dove sono finiti?

La materia delle colonnine di ricarica, anzi più precisamente la questione legata agli incentivi statali per sostenerne l'installazione presso i privati, è legata al DPCM 4 agosto 2022 che oltre a stabilire regole per gli incentivi relativi all'acquisto di nuove autovetture, ha introdotto anche un bonus per installare colonnine elettriche nelle case private e nei condomini, con sconti fino all’80% sulla spesa prevista; tale bonus era stato finanziato con un fondo di 40 milioni di euro, ma poi sia l'apertura delle richiesta che il termine ultimo per l'erogazione (fissato al 31 dicembre 2022) erano stati rinviati per la mancanza del decreto attuativo di supporto, saltati anche per la caduta del Governo Draghi; ora sono stati rinviati al 2023, ma si è ancora in attesa dell'effettiva disponibilità dei fondi, spariti in una nuvola di mistero. 

In attesa che i soldi arrivino, ricapitoliamo le modalità dell'agevolazione, così come prevista dal citato DPCM: per l’acquisto di infrastrutture di potenza standard (minori di 22 kW) per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica da parte di utenti domestici, era riconosciuto un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite massimo di 1.500 euro per persona fisica richiedente; il limite di spesa cresceva fino ad 8.000 euro in caso di posa in opera sulle parti comuni degli edifici condominiali.

Tutto è in mano ai tecnici dell'ex Mise, il ministero dello Sviluppo Economico, rinominato Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) dall'attuale Governo, che ha confermato l'impegno di spesa di 40 milioni, disponibili fino al 31 dicembre 2023 come indicato nel decreto Milleproroghe, salvo ovviamente loro esaurimento precoce.

Il decreto attuativo, secondo indiscrezioni, dovrebbe prevedere il rimborso erogato tramite bonifico sul conto corrente del contribuente o del condominio e non con la modalità dello sconto in fattura come accade per gli incentivi auto; inoltre, dovrebbe essere interessati dal provvedimento gli acquisti effettuati a partire dal 4 ottobre 2022, data di entrata in vigore della norma che ha introdotto il bonus.

Colonnine in case e condomini

L’installazione di colonnine di ricarica nei condomini e nelle abitazioni private deve rispondere a precisi requisiti: come detto, per montare una wallbox o un punto di ricarica in box di proprietà o nel proprio giardino non servono particolari autorizzazioni, mentre l’installazione in aree comuni, come il parcheggio condominiale o il cortile del palazzo, necessita dell’approvazione dell’assemblea di condominio.

Per installare la colonnina nel box di proprietà è sufficiente comunicare l’intenzione all’amministratore di condominio, che ha il compito di verificare che  il lavoro sia svolto a norma e di stabilire l’ammontare delle spese relative per l’installazione e l’aggiornamento del Certificato di Prevenzione Incendi; presso i Vigili del Fuoco è possibile ricevere le linee guida per l’installazione delle colonnine; se bisogna collegare la stazione di ricarica all’impianto condominiale è necessario acquistare un misuratore dei consumi, per calcolare la quota di energia utilizzata.

L’installazione nelle aree comuni prevede invece un passaggio di approvazione da parte dell’assemblea condominiale, per la suddivisione delle spese e la comproprietà dell’infrastruttura; il parere negativo dell’assemblea non impedisce l’installazione della colonnina, ma in tal caso le spese sono a carico dei soli condomini interessati, che hanno inoltre il vincolo di non danneggiare le parti comuni o di comprometterne l’uso.

Il top è il fotovoltaico domestico

Anche se nulla impedisce di collegare la wallbox attingendo direttamente l'energia dalla rete, è ovvio che abbinando il sistema di ricarica ad un impianto fotovoltaico domestico si risparmia, soprattutto avendo a disposizione anche un dispositivo per lo stoccaggio dell’energia (batterie di accumulo), che consente di utilizzare energia prodotta in modo pulito per la ricarica dell’auto anche nelle ore in cui questa non viene prodotta, come di notte. questi impianti sono ugualmente incentivati poiché rientrano negli ecobonus.

Pur essendone fornite la maggior parte delle auto elettriche, non è consigliato utilizzare il caricatore collegabile alla normale presa della corrente domestica, che non regge potenze elevate per un tempo prolungato; per la ricarica è preferibile una presa CEE di tipo industriale (conforme alla norma CEI EN 60309-2), ovviamente abbinata a cavi dalla giusta sezione, perché adatta alla ricarica di un’auto elettrica essendo progettata per mantenere a lungo elevati carichi di lavoro, come accade nel caso di alimentazione delle batterie di un'auto elettrica. 

Per tutti questi motivi, la scelta di una wallbox appare la soluzione ideale: inoltre, l'incremento del parco elettrico circolante ha prodotto l'effetto di aumentare l'offerta di modelli, con una riduzione anche dei costi d'acquisto e d'installazione; non solo le Case auto propongono spesso al momento dell'acquisto una soluzione anche per la colonnina domestica, ma anche diversi fornitori di energia hanno ormai in listino prodotti specifici, con quotazioni ovviamente differenziate in base alla potenza di ricarica assicurata dal sistema.

Insomma, anche per la wallbox vale ormai il consiglio di non fermarsi alla prima ipotesi, ma di verificare le diverse opzioni offerte dal mercato; in attesa, ovviamente, che finalmente arrivi il decreto per utilizzare gli incentivi...

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