Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Tra i termini più affascinanti nel campo della tecnica motoristica, c'è il rapporto di compressione di un veicolo, ovvero il valore espresso numericamente relativo al volume massimo ed quello minimo della camera di combustione, vale a dire il volume compreso tra cilindro e pistone quando quest'ultimo è agli estremi della sua corsa.
Ricordiamo che il pistone nel cilindro si muove tra i due cosiddetti punti morti, superiore e inferiore ed il rapporto di compressione è risultante dal volume totale del cilindro quando il pistone è al punto morto inferiore e il volume della camera di compressione quando il pistone arriva al punto morto superiore.
Si tratta di un dato importante per definire le caratteristiche fondamentali di ogni motore, stabilito in fase di progettazione; nei motori a benzina è inferiore a rispetto ai motori diesel, oscillando nella gran parte dei casi tra 8:1 a 12:1, mentre per l'alimentazione a gasolio si parte di solito da 14:1 per superare anche la soglia del 20:1; tale differenza è determinata anche dal fatto che il funzionamento di un motore diesel prevede l'accensione indipendente della miscela aria-carburante dalla compressione, mentre in un motore a benzina la miscela viene accesa ad ogni scintilla della candela.
Con lo sviluppo della tecnologia, il rapporto di compressione è aumentato: innalzare il rapporto di compressione permette di accrescere l'efficienza del motore, ottenendo più potenza a parità di cilindrata e consumo di carburante, mentre anche l'uso di benzina con un numero di ottani più elevato si associa ad un aumento del rapporto di compressione.
Se quindi il rapporto di compressione è una caratteristica di progettazione e non varia con l'usura e l'invecchiamento del veicolo, la compressione è invece una caratteristica che può cambiare.
Per compressione si intende la pressione creata in un cilindro alla fine della corsa di compressione quando il pistone si sposta dal punto morto inferiore a quello superiore, comprimendo la miscela aria-carburante; la pressione nel cilindro nel momento in cui il pistone raggiunge il punto morto superiore è appunto la compressione.
Si potrebbe pensare che la compressione dovrebbe essere uguale al rapporto di compressione, ma in realtà essa è più elevata: l'aria si riscalda quando viene compressa bruscamente, causando un aumento della pressione, e si riscalda anche a contatto con le pareti calde del cilindro, perché la temperatura di esercizio del motore è più alta della temperatura ambiente; pertanto, la compressione dipende dal rapporto di compressione, ma non è uguale ad esso.
In officina, si provvede al controllo della compressione di un motore per valutarne lo stato di salute: le misurazioni si svolgono a motore caldo e con la valvola a farfalla aperta.
Per misurare la compressione non è necessaria la combustione del carburante; nel cilindro viene compressa solo l'aria e quindi l'alimentazione del carburante viene interrotta e la candela (o la candeletta, nel caso di motore diesel) svitata e al suo posto viene avvitato il tubo del manometro, dispositivo che misura la compressione.
Misurare la compressione consente di valutare la funzionalità e le condizioni tecniche del motore, intanto confrontando la conformità del risultato ottenuto con i parametri di fabbrica, ovvero valutando la compressione rispetto al nuovo; inoltre, un rapporto di compressione basso evidenzia l'esistenza di problemi: aria che “fuoriesce” dalla camera di combustione e, con motore in funzione, emissione di gas caldi.
Le ragioni della ridotte tenuta possono essere diverse: fasce elastiche, danni alle sedi delle valvole e alle valvole stesse, perdite dalla guarnizione della testata, al limite una crepa nel pistone.
Infine, non è importante solo la compressione in sé, bensì la sua uniformità in tutti i cilindri del motore; quando la compressione in uno o più cilindri è inferiore rispetto agli altri, questo indica un'usura irregolare e problemi.
La misurazione della compressione è tra i metodi più semplici ed efficaci per valutare la funzionalità e le condizioni tecniche generali del motore; per tali considerazioni, si consiglia di effettuarla tassativamente in occasione di acquisto di vetture usate, soprattutto se con molti chilometri percorsi o tanti anni d'anzianità.