E... state freschi: come usare al meglio il climatizzatore

E... state freschi: come usare al meglio il climatizzatore
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Con un efficace sistema d'aria condizionata, l'abitacolo si trasforma un un'oasi nel deserto, per viaggi estivi nel massimo comfort
5 luglio 2023

Temperature sahariane, ondate di calore, picchi di temperatura ed umidità?

Nessuna paura: con i moderni sistemi di climatizzazione, l'abitacolo della vettura si trasforma un un'oasi nel deserto, ospitale ed accogliente anche se fuori ci sono i cammelli, per viaggi nel massimo comfort.

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Nei mesi estivi, l’aria condizionata è il dispositivo più apprezzato, sia nel traffico urbano cittadino che i trasferimenti lunghi; l'evoluzione tecnica, con i sistemi di climatizzazione multi-zona disponibili anche sulle city-car, garantisce a tutti di non soffrire il caldo a bordo.

Ovviamente a patto di non commettere errori nell'uso del sistema... vediamo quali sono quelli più comuni, che rischiano di vanificare l'efficienza del sistema di bordo.

L'uso corretto del climatizzatore

Appena si avvia il motore, occorre dare tempo all'impianto di entrare in funzione correttamente: evitate quindi di portare subito la ventola alla massima velocità, per non essere investiti da un getto d’aria fastidioso piuttosto che gradevole, certamente non ancora alla temperatura desiderata; anzi, indirizzate il flusso d’aria iniziale (che passando per i condotti della plancia è senz'altro rovente se la vettura è rimaste ferma sotto il solleone) verso la parte bassa dell’abitacolo; solo quando l’aria climatizzata arriva ad una temperatura piacevole, si può dirigere il getto per le bocchette laterali ed il parabrezza, modulando la velocità della ventola in base ai propri desideri dell’utente.

Anche variare l'impostazione della temperatura appena avviata la vettura, magari portandola al livello più basso, non serve a molto: la soluzione ideale è tenere il climatizzatore impostato ad temperatura compresa fra 19 e 22 °C, potendo ottenere il comfort ideale con correzioni di uno o due gradi.

I filtri antipolline sono molto utili perché assorbono il particolato e cattivi odori e conservano pulita l'aria a bordo della vettura: è quindi importante che siano sostituiti alle scadenze previste o almeno una volta l’anno, evitando così che intasandosi progressivamente possano creare un “tappo” alla circolazione dell’aria, anche con la ventola al massimo.

Una buona regola è disattivare l'impianto di climatizzazione almeno un minuto prima di arrivare a destinazione, lasciando in funzione la ventola: l'aria interna si conserva fresca, si risparmia un po' di energia e soprattutto in tal modo si elimina l'umidità dai condotti dell'impianto, evitando che la condensa porti, con il calore esterno, alla formazione di batteri ed a cattivi odori, per eliminare i quali occorre utilizzare i prodotti disinfettanti reperibili nei negozi di autoaccessori, da spruzzare nel radiatore o nelle bocchette di ventilazione, ricordandosi di aerare l’abitacolo dopo la loro applicazione.

Se utilizzato con attenzione e se il sistema non presenta perdite, il climatizzatore funziona a lungo senza necessità di ricaricare il gas refrigerante; in ogni caso, è buona norma controllarne a cadenza annuale l’efficienza, un’operazione di verifica rapida e non troppo costosa, nell'ordine di poche decine di euro se non ci fossero elementi da sostituire o gas da ricaricare.

Aria condizionata? In sosta no!

L'intento è nobile: per limitare l’inquinamento atmosferico, il Codice della Strada (così come accade analogamente in quasi tutte le nazioni europee) prevede multe salate per chi lascia l’auto in sosta con il motore in funzione, per usufruire dell'impianto d’aria condizionata.

L’articolo 157 del CdS obbliga a spegnere l’aria condizionata se la vettura è ferma e in sosta: in particolare, è “vietato lasciare il motore acceso soltanto per far funzionare l’aria condizionata”, magari mentre si aspetta una persona entrata per fare acquisti in un negozio oppure che sta uscendo di casa.

La ratio della disposizione si comprende facilmente: anche se il caldo esterno è opprimente, tenere la vettura in moto solo per lasciare attivo il sistema di climatizzazione determina un danno ambientale, con livelli emissivi significativi che peggiorano l’inquinamento atmosferico.

L’importo della sanzione prevista per chi non rispetta tale articolo del Codice varia da 223 euro fino a un massimo di 444; tuttavia, perché sia elevata la multa occorre che la vettura sia in sosta e non in semplice fermata: la prima si configura come una sospensione della marcia di lunga durata, magari a bordo strada o addirittura in parcheggio, mentre la seconda è l’interruzione solo temporanea della marcia del veicolo, come quelle causate da semafori, dal traffico o per far salire o scendere i passeggeri, situazioni che ovviamente non richiedono lo spegnimento dell’aria condizionata.

Questa norma si riferisce alle sole vetture con motore endotermico (veicoli a benzina, diesel, GPL e metano) e non riguarda quelle elettriche, che anzi spesso consentono di attivare il climatizzatore a distanza tramite un'app, trovando l’abitacolo già fresco quando si sale a bordo; un bel vantaggio, anche se incide sulla riserva energetica della vettura.

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