Alcolock, obbligo da luglio 2025: il Decreto del MIT ha delle falle?

Alcolock, obbligo da luglio 2025: il Decreto del MIT ha delle falle?
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Il Decreto attuativo in esame a Bruxelles stabilisce i dettagli tecnici, ma manca di precisare alcuni aspetti che potrebbero danneggiare gli automobilisti
27 dicembre 2024

Il ministero delle infrastrutture ha inviato a Bruxelles per l'approvazione il decreto attuativo che stabilisce le norme tecniche per l'Alcolock, il dispositivo previsto dal nuovo Codice della Strada entrato in vigore lo scorso 14 dicembre. Il documento prevede l'introduzione entro luglio 2025 se non ci saranno obiezioni da parte della Commissione Europea. La normativa ha puntualizzato alcune caratteristiche tecniche e disposto anche il tipo di sigillatura e certificazione che deve avere il dispositivo.

Il problema delle verifiche e dei sigilli

Appena venuti a conoscenza dei contenuti del Decreto del MIT, molti si sono concentrati su alcuni difetti del documento che non precisa una serie di fattispecie in cui anche chi si adegua alla norma potrebbe essere colto in fallo. L'associazione dei periti AIPED, per esempio, ha sottolineato che l’articolo 7, comma 5 del decreto attuativo stabilisce che “L’installazione e lo smontaggio del dispositivo Alcolock non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova da parte degli uffici della motorizzazione civile”, ma non viene chiarito se il veicolo, dopo la rimozione dell’apparecchio, possa circolare liberamente senza ulteriori controlli, il che potrebbe portare a problemi di sicurezza o di omologazione, e a conseguenze legali in caso di sinistro stradale. L’articolo 8 impone poi al conducente di esibire il certificato di taratura con intervallo valido, ma non viene specificato chi verifica se la taratura sia corretta. Cosa fa la Polizia in caso di certificato non valido? Per evitare le manomissioni è previsto anche che il sistema abbia un sigillo per impedire l’alterazione e che deve distruggersi in caso di manomissione. Ma cosa succede se il sigillo si danneggia per cause accidentali o a seguito di incidente stradale? Chi garantisce che un sigillo danneggiato non implichi automaticamente un’accusa di manomissione? L'associazione indica che questi aspetti devono essere chiariti, perché il rischio è che norme poco chiare si prestino a contenzioni legali e ad una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti obbligati ad usare il nuovo strumento.

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Chi è obbligato a mettere l'alcolock (a proprie spese)

Il nuovo Codice ha stabilito l'introduzione di questo dispositivo (già in uso in molti altri Paesi) come obbligo aggiuntivo alle sanzioni già previste per chi è recidivo nella guida in stato di ebbrezza, oltre alla multa e dopo il periodo di sospensione della patente. Per chi viene trovato alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi/litro viene prevista l'installazione obbligatoria per due anni dell'Alcolock realizzato secondo la norma EN 50436. Per permettere i controlli e sulla patente (che viene ritirata immediatamente) vengono posti i cosiddetti "codici unionali" 68 e 69 dopo la sentenza di condanna. Il 68 indica che il soggetto non potrà più bere alcool, il secondo che può guidare solo auto con il dispositivo Alcolock, e la sanzione può arrivare a tre anni se il tasso supera i 1,5 grammi/litro.

Ma chi è autorizzato a installare l'Alcolock e come funziona?

Il sistema Alcolock previsto dalla norma prevede tre tipi di installazione a seconda della complessità del veicolo. Per i casi più semplici si tratta di un relè che toglie corrente al blocchetto d'avviamento impedendo la messa in moto se, soffiando aria attraverso un apposito sensore-boccaglio, viene rilevata la presenza di alcool in misura più alta del concesso. Siccome gli schemi elettrici sono molto diversi, è impossibile usare una interfaccia standard e quindi i singoli costruttori devono fornire alle officine autorizzate uno schema di installazione. Per auto più recenti ("pseudo-digitali") il collegamento dell'Alcolock è attraverso la centralina motore per impedire la messa in moto con un semplice segnale alto o basso (per esempio la presenza o l'assenza dei 12V su un determinato punto della centralina). Nel caso di auto più recenti con collegamenti CAN bus o Ethernet il controllo è digitale attraverso una integrazione dell'Alcolock con il software di bordo, senza bisogno di tagliare cavi.

Com'è fatto e come si usa: occhio ai babà

Il termine Alcolock da noi indica genericamente un misuratore di tasso alcolemico, ma in realtà è un vero e proprio marchio commerciale di un dispositivo prodotto in Canada e largamente usato negli Stati Uniti, che la nuova legislazione italiana ha preso a modello per il suo uso. Laggiù il costo per l'installazione e la taratura del dispositivo è piuttosto alto (2-3 dollari al giorno) e, dato che anche lì il periodo d'uso è "a termine", non conviene l'acquisto, che sarebbe superiore ai 2.000 dollari. Il sistema funziona rilevando per mezzo di un sensore elettrochimico anche tracce molto piccole di alcool e viene programmato per attivarsi ad ogni accensione del motore o anche per richiedere un test a intervalli di tempo casuali. Secondo il costruttore, prima di utilizzare l'auto non bisogna aver usato collutori con alcool, energy drink come la Red Bull o la Monster, oppure aver mangiato piatti che contengono alcol come pasticcini al rum o pennette alla vodka. Attenzione, l'alcolock ha anche una memoria e registra tutti i tentativi di avviare l'auto in stato di ebbrezza.

L'Alcolock V3 prodotto in Canada
L'Alcolock V3 prodotto in Canada
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