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Da San Francisco alla conquista del mondo: nata dall'intuizione di mettere in collegamento diretto passeggeri e autisti fornendo un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione mobile, dal 2009 Uber è diventata ormai sinonimo planetario di viaggi comodi e sicuri.
Sbarcata in Italia da poco più di dieci anni e dopo le iniziali criticità di relazione con il mondo dei taxi e degli NCC, ormai la piattaforma convive con i tradizionali operatori di settore, crescendo in apprezzamento e valutazione grazie anche alla professionalità dei suoi driver.
Chi sceglie Uber - turisti certo, ma ormai sempre più spesso anche cittadini italiani - lo fa perché apprezza la facilità d'uso della prenotazione del servizio tramite smartphone e soprattutto perché, ancor prima di salire a bordo, conosce già quanto dovrà pagare per il trasferimento richiesto, oltre alla certezza di poter utilizzare carte di credito ed avere quindi sempre la tracciabilità del pagamento.
Ormai presente nelle principali città italiane, e con un chiaro programma di crescita durante l'anno in corso per allargare di molto il potenziale bacino d'utenza, ad Uber fanno riferimento in Italia complessivamente diverse migliaia di autisti, una presenza già importante per numeri, ma ancora in piena espansione: in pratica, ogni persona in possesso delle caratteristiche e dei requisiti richiesti dalla piattaforma può aspirare ad entrare nella “grande famiglia dei driver Uber“, cogliendo interessanti opportunità di lavoro e di guadagno.
Prima di entrare nello specifico, giusto alcuni numeri per avere un quadro di riferimento: nei dieci anni di attività in Italia, Uber ha effettuato 13 milioni di viaggi corrispondenti a quasi 80 milioni di chilometri, con 3,6 milioni di persone trasportate (turisti compresi); nella top five delle destinazioni più gettonate primeggia la tratta tra Roma e l'aeroporto di Fiumicino, seguita da Milano-Malpensa e dalle stazioni ferroviarie di Roma-Termini e Milano-Centrale, prima del collegamento con il city airport di Milano Linate.
Tra le altre curiosità del servizio, il record dei 900 km per portare un cliente da Milano a Parigi e gli oltre 2.800 viaggi compiuti da un singolo utente milanese; e da record anche il valore delle mance raccolte da un singolo driver, che in dieci anni di attività ha portato a casa oltre diecimila euro di guadagni extra grazie alla generosità dei suoi clienti.
Per diventare autista di Uber in Italia occorre essere in possesso di una licenza NCC o taxi, condizione comprensibile visto che si tratta di un servizio che prevede una relazione diretta con il cliente, che si affida alla competenza di chi guida per arrivare sano e salvo a destinazione; a maggior garanzia e tutela dell'utilizzatore finale, inolttre, la piattaforma richiede ai potenziali driver altri requisiti obbligatori per potersi accreditare come suo autista.
Eccoli nel dettaglio:
età minima 21 anni compiuti;
possesso della patente di guida da almeno 3 anni;
numero di punti sulla patente non inferiore a 15;
nessuna sospensione della patente in corso;
fedina penale pulita;
Sono poi necessarie anche alcune specifiche per il veicolo che verrà utilizzato:
che sia in buone condizioni generali;
che abbia rispettato tutte le condizioni di legge per la circolazione (assicurazione, bollo, revisioni);
che sia immatricolato da meno di 10 anni;
che disponga di almeno 4 posti e che abbia almeno 4 porte
La procedura per verificare di poter un potenziale driver di Uber è molto semplice, ed ovviamente si svolge per gran parte attraverso la piattaforma web della società: è sufficiente collegarsi al sito https://www.uber.com/it/it/ e seguire la procedura, indicando le caratteristiche personali e quelle del proprio veicolo.
Pochi passaggi, per dare una svolta alla propria vita e accedere ad un'attività stimolante, fatta anche di relazioni sociali e di soddisfazione economica.