Calze e fasce da neve, omologate: quando e come usarle per essere in regola

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Si possono usare d’inverno, al posto di gomme invernali e catene? O invece sono vietate dal Cds, le calze da neve? Informazioni e regole su calze e fasce da neve omologate (UNI11313) per l’Italia
26 dicembre 2020

Da anni si sa che esistono le cosiddette calze da neve per la macchina, elementi da usare sulle ruote delle auto in caso di fondi invernali difficili. Esistono però alcuni dubbi, sulla regolarità dell’uso di questi strumenti in Italia, come sostitutivi delle catene, o delle gomme invernali. Possono certo essere d’aiuto, in certi casi, le cosiddette fasce da neve o le calze da neve che non siano la classica catena, tutta di elementi metallici. Occorre però distinguere e riferirsi alle normative, per capire se e come usare calze o fasce da neve in Italia, essendo in regola con il CdS.

Contrariamente a un tempo, attualmente se i prodotti sono omologati sono anche utilizzabili per aiuto alla guida, su neve e ghiaccio. In pratica non è più vero che “non si possono usare le calze da neve, in Italia”. Fino qualche anno fa sì, non era riconosciute al pari di catene da neve o pneumatici invernali e non valevano, in caso di transito dove vige l’obbligo delle dotazioni invernali alle ruote. Ora si possono usare ma ci sono dei Pro e del Contro.

Calze da neve omologate, OK ma…

Le calze da neve in genere sono prodotti dal costo non elevato, fatte in poliestere, soprattutto facili da montare sulle ruote dell’auto. Più economiche e pratiche delle classiche catene da neve, le calze da neve vanno a rivestire il battistrada e la spalla del pneumatico. Il prodotto detto calze da neve per auto quindi, se dotato di regolare omologazione permette di circolare senza rischio di multa, su strade innevate anche in Italia. Attenzione però al lato pratico, oltre a quello formale. A differenza delle classiche catene da neve, le calze possono facilmente deteriorarsi qualora usate in modo scorretto, su fondo non adatto o a velocità oltre il consentito. Le calze da neve insomma, sono più comode per certi versi ma anche delicate per altri. Una volta sfruttate per il percorso su fondo innevato, devono essere smontate dalle ruote per non consumarle o romperle. Basterebbero pochi chilometri fatti nel modo o sull’asfalto sbagliato. Addirittura l’uso scorretto, quando non ci sia il fondo innevato o ghiacciato, può anche essere sanzionato delle Forze dell’ordine. Attenzione quindi alle condizioni della strada e poi anche limite di velocità, dedicato alle vetture che circolano con calze da neve alle ruote: 50 km/h.

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Calze da neve omologate UNI 11313

Attualmente le calze da neve si possono usare sulle strade italiane come detto, ma solo se omologate e durante i momenti in cui è previsto l’obbligo di dotazioni invernali, per condizioni meteo, non in altri momenti. La norma di riferimento è la UNI 11313, che stabilisce i requisiti tecnici minimi della sicurezza, secondo parametri e prove a livello comunitario. Le calze da neve omologate quindi sono utilizzabili, da montare quando la strada è innevata, con il limite di velocità e il rispetto nella guida dato dalla loro relativa fragilità. Sono un’alternativa più semplice ed economica alle normali catene o agli pneumatici invernali, ma non altrettanto valida e duratura negli anni. Addirittura si sono susseguite dal 2011 a oggi varie dispute giudiziarie, per dire se realmente da noi, contrariamente ad altri Paesi, le calze da neve siano vietate.

Quelle omologate sono comunque prodotti validi e capita di usarle, ma anche dover togliere e poi rimettere spesso. Quando si percorrono tratti di asfalto in parte pulito e asciutto poi in parte innevato. Sull’etichetta dei modelli da acquistare o utilizzare, si deve trovare il riferimento di omologazione ON v512, oppure UNI 11313.

Fasce da neve

Capitolo a parte è quello delle cosiddette fascette da neve, per le ruote dell’auto. Chiamate da qualcuno anche catene da neve a fasce, le fasce o fascette da neve hanno un montaggio più rapido delle catene metalliche, ma non sono altrettanto solide, durature e soprattutto, non sono omologate a oggi in Italia. Vanno quindi considerate come un ausilio potenzialmente utile, approvato in alcune nazioni ma non corretto per dirsi "in regola" nei percorsi italiani dove vigono gli obblighi di montaggio delle catene.

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