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Facciamo subito una precisazione: non parleremo delle sfumature sportive nella distribuzione del peso, di quali impostazioni dare alle sospensioni regolabili per ottimizzarlo, le sottigliezze dell'elastocinematica e i suggerimenti per chi vuol fare il tuning. Consideriamo la distribuzione della massa nel senso più semplice, quello che può essere utile da sapere ad un guidatore normale con un'auto normale.
Oltre alla disposizione del propulsore, la distribuzione del peso di un veicolo carico è influenzata da molti altri fattori: tipo di carrozzeria, struttura e peso delle sospensioni, tipo di trasmissione e sua struttura, posizione del serbatoio del carburante, e così via. Pertanto, la regolazione finale della distribuzione del peso, come detto, viene messa a punto dagli ingegneri con alcune sottigliezze: per esempio, la batteria può essere spostata nel bagagliaio per distribuire il peso, oppure adottare lo schema transaxle per il cambio spostandolo al retrotreno per le trazioni posteriori.
La distribuzione della massa quando l'auto è ferma è costante, ma quando si è in movimento cambia tutto: in accelerazione si sposta principalmente al retrotreno, mentre in frenata passa davanti, e questo è anche la ragione per cui i freni si consumano di più sull'asse anteriore. Parlando poi della guida in curva, le auto che hanno il peso concentrato davanti sono tendenzialmente sottosterzanti: la massa del motore e del cambio portano ad allargare la traiettoria della curva con il muso, quindi nella guida occorre compensare questa tendenza ridicendo la velocità o dando più angolo di sterzo. Una nota da piloti a margine: dentro la curva non si dovrebbe mai frenare ma, anzi, accelerare con dolcezza compatibilmente con la condizione della strada. In linea di principio questa tendenza è la più sicura, perché è anche la più intuitiva da contrastare: se l'auto comincia a "smusare", come si dice in gergo, basta rilasciare leggermente il gas e stringere la traiettoria con il volante.
Le auto che hanno una massa equilibrata o sbilanciata al retrotreno (in genere le sportive a trazione posteriore) sono avvantaggiate nell'accelerazione perché caricano il retrotreno e riescono meglio a sfruttare la potenza del motore, e percorrono le curve in modo più neutro o al limite sovrasterzante. Al netto dei controlli elettronici che temperano gli eccessi, la massa del retrotreno tende a far ruotare l'auto sull'asse di imbardata col muso all'interno e la poppa all'esterno. È il fenomeno dell'oversteer, il sovrasterzo, che richiede per essere gestito molta più esperienza e prontezza di riflessi del sottosterzo. La distribuzione della massa e l'altezza del baricentro da terra durante la marcia generano altri due movimenti di cassa ben noti, il rollio e il beccheggio, più evidenti nelle Suv alte o nelle auto con sospensioni molto morbide. Tutti i movimenti dinamici dell'auto descritti sinora sono influenzati dal carico di persone o bagagli, magari anche dal portapacchi sul tetto.
Le auto elettriche hanno cambiato alcune di queste regole per via della loro particolare conformazione. Pur essendo molto più pesanti di un'auto termica per via del pacco accumulatori, il baricentro è più vicino a terra rispetto ad una termica e la massa distribuita più uniformemente perché il pacco batteria occupa il fondo dell'auto e va dal muso alla coda, come uno skateboard. Di conseguenza i movimenti di rollio e beccheggio sono più limitati e l'assetto in curva è più neutro rispetto ad una "tutto avanti" o tutto dietro.
Una sfumatura ingegneristica: in questo articolo ho usato indifferentemente la parola peso o massa, ma il modo giusto di chiamare il peso in fisica è "massa", che è una grandezza non influenzata da fattori esterni e si misura in kg. Il "peso" o meglio ancora la "forza-peso" è un valore che al contrario viene influenzato da fattori esterni (per esempio la gravità) ed è espresso in Newton. Per intenderci, se un'auto ha una massa di 1.500 kg, questo è un dato invariabile e il suo peso sulla terra è equivalente (1.500 per 0,98 m/s che è l'accelerazione di gravità) ma sulla Luna il suo peso si riduce a 250 kg.2