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C’è qualcuno disposto a dare una seconda chance alla Williams FW12C di Riccardo Patrese? Nel caso in cui la vostra risposta dovesse essere positiva, sappiate che RM Sotheby’s metterà all’incanto la monoposto del pilota italiano, utilizzata durante il Mondiale 1989. Proprio quell’anno vide un radicale cambiamento del regolamento, con l’introduzione di motori da 3,5 litri ad aspirazione naturale, che presero il posto di quelli da 1,5 litri turbocompressi.
L’auto, che è salita sul terzo gradino del podio nel GP di Francia, arrivata quarta in Germania e che ha ottenuto una pole Ungheria, se la passa bene, ma non troppo. Presa da Frank Williams in persona al termine della stagione, durante la quale era stata usata prima come muletto e poi, a partire dal Paul Ricard, schierata in pista.
Durante la propria gara di debutto la FW12C riuscì a qualificarsi in quinta posizione ma, nonostante un giro di partenza non proprio brillante, il pilota padovano riuscì a chiudere in terza posizione, per la felicità del team e di Renault, fornitore del motore.
A Silverstone la FW12C fu messa in panchina, per poi tornare titolare dal GP di Germania di Hockenheim, sempre nelle mani di Patrese. Il dominio di Senna e, più in generale, delle McLaren non era arginabile, ma l’italiano riuscì a passare dal quinto al quarto posto dietro al brasiliano, Prost e Mansell, portando a casa altri punti importanti per la squadra.
La decima prova del campionato, a Budapest, regalò a Patrese e alla FW12C/10 la pole position, l’unica dell’anno, tra l’altro, a non essere stata conquistata dalla McLaren. Purtroppo in quell’occasione la fortuna voltò le spalle a Patrese e così un radiatore guasto fece sentire la sua presenza dopo solo una manciata di giri, permettendo a Mansell e Senna di passare al primo e secondo posto e successivamente costringendolo al ritiro al 54° giro.
Le ultime quattro gare della stagione 1989 videro la FW12 lasciata da parte a favore della nuova FW13, ma tanto bastò per entrare nel cuore dei fan.
Ad oggi l’auto monta ancora il motore Renault RS1 V-10 da 3,5 litri, anche se incompleto e pare che negli anni sia anche stata impiegata come show car: le decalcomanie bordeaux su sfondo beige di Barclay sono state rimosse e la copertura del motore reca il marchio Camel, la cui sponsorizzazione della Williams è iniziata solo nel 1991. La monoposto non è funzionante a causa del motore incompleto e del tempo trascorso in esposizione statica, ma la casa d’aste offre (a pagamento), anche la possibilità di rimetterla in strada o meglio, in pista.
Ne varrebbe la pena? Noi crediamo proprio di sì, non solo per la sua incredibile storia, ma anche solo per ascoltare la musica del 10 cilindri aspirato. Sappiate però che la stima supera di misura il milione di Franchi Svizzeri e non ci sorprenderemmo se dovesse lievitare.