Weekend da dimenticare: muore in un incidente De Cesaris, ex pilota di F1

Weekend da dimenticare: muore in un incidente De Cesaris, ex pilota di F1
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Andrea De Cesaris, 55 anni, ex pilota di Alfa Romeo, Scuderia Italia, Minardi, Ligier, Sauber, McLaren, è deceduto dopo aver perso il controllo della sua moto a Roma. Il ricordo | <i>P. Ciccarone</i>
5 ottobre 2014

Nella domenica della grande paura in F.1 è arrivata anche un’altra triste notizia: Andrea De Cesaris, 55 anni, ex pilota di Alfa Romeo, Scuderia Italia, Minardi, Ligier, Sauber, McLaren, è deceduto dopo aver perso il controllo della sua moto, una Suzuki 600, andando a sbattere contro un guard rail sul grande raccordo anulare. L’incidente è avvenuto alle 14 di domenica ma si è saputo solo in tarda serata per le difficoltà nell’informare i familiari.

Un pilota coriaceo

Andrea ha esordito in F.1 ad appena 21 anni nel 1980 con Alfra Romeo per passare nel 1981 con la McLaren MP4 gestita da Ron Dennis, per tornare poi all’Alfa Romeo con la quale ha rischiato di vincere dei GP. Pilota eclettico, simpatico capace di grandi numeri in pista, si era sempre distinto per lo spirito allegro con cui affrontava le competizioni.

 

E per certe sue battute che sono rimaste impresse nella mente dei tifosi e di chi ci ha lavorato insieme. Celebre una volta, GP d’Austria, in cui tornò ai box tutto sporco di fango e alla domanda su cosa fosse successo, rispose sereno: “Ho fatto un testacoda” omettendo di dire che il giro non era su se stesso ma una serie di capovolte spaventose con triplo avvitamento. E poi gli scherzi coi suoi compagni di squadra, la goliardia e la simpatia messa in ogni istante.

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Andrea De Cesaris all'apice della carriera in F1

Amava le motociclette

Pilota coriaceo, sportivo e pulito, un esempio di allegria e modestia, mai una volta che avesse messo giù dura una situazione, un botto, una diatriba. Amava i motori, anche dopo il ritiro dalla F.1 aveva sempre la passionaccia, specie per le moto ed era grande amico di Max Biaggi. Ha corso con 10 team, debuttando però a fine 1980 al volante dell’Alfa Romeo nel GP del Canada per poi disputare la stagione seguente con la McLaren al fianco di Watson.

 

Le polemiche nel team inglese si sprecarono per via dei tanti incidenti, al punto che nella squadra girava la battuta che De Cesaris correva col numero 8 perché anche da cappottato il numero si leggeva ugualmente. Ha disputato 208 GP con 214 presenze, ha ottenuto 5 podii e una pole position. Avrebbe potuto fare molto di più col talento che si ritrovava e con la preparazione fisica, al punto che lo chiamavano Mandingo perché la palestra e la preparazione atletica era l’altro suo pallino.

Nella squadra girava la battuta che De Cesaris correva col numero 8 perché anche da cappottato il numero si leggeva ugualmente

L'ultimo incontro a Montecarlo

Smesso con la F.1 si dedicò anche al windsurf  e a tutto quello che era frutto di abilità e coraggio. L’ultima sua apparizione nei box a Montecarlo, a salutare i vecchi amici, a scherzare, a dire, in romanesco “Aò a te te leggo sempre, me fai morì”. Una figura in un mondo che scompare e di cui si sente ancora oggi la mancanza.

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