Vi racconto Schumacher, quarta puntata: Balbir Singh

Vi racconto Schumacher, quarta puntata: Balbir Singh
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In questa miniserie firmata dal nostro inviato in Formula 1 Paolo Ciccarone ripercorriamo i retroscena della carriera di Michael Schumacher nelle parole dei personaggi che più gli sono stati vicini dopo i suoi familiari. Parla il suo fisioterapista: Balbir Singh
3 gennaio 2019

Un'altra persona molto importante che ruotava attorno a Michael Schumacher era il suo massaggiatore, l’indiano Balbir Singh. E’ l’uomo che stava sempre dietro al pilota della Ferrari, una vera e propria ombra umana che non lasciava un istante il pilota tedesco. E proprio come un’ombra di lui si sa poco, o quasi niente: Balbir Singh era il fisioterapista e massaggiatore di Michael Schumacher, era colui che lo preparava prima di una gara, che ne raccoglieva le confessioni dopo, quando manipolava i muscoli affaticati del campione della Ferrari, quando gli suggeriva diete, allenamenti, preparazioni specifiche. Di Balbir si sa solo che è indiano. E che vive in Germania. 

Non solo Formula 1: Schumacher parla con Marcello Lippi in occasione di un allenamento con la Juventus. E' stato per anni attaccante della Nazionale Piloti di calcio
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Provenienza esatta e data di nascita sono un piccolo segreto che Balbir vuole tenere per sé. Non ama essere al centro dell’attenzione e, infatti, anche dopo anni al fianco di Michael Schumacher, di lui si sa ancora poco: «Posso solo dire che ricordo ancora molto bene la prima volta che mi presentai a un test di F.1 – dice Balbir Singh – era la fine del 1995, a Le Castellet. Era la prima volta che vedevo una F.1. Michael cercava un nuovo fisioterapista e suo zio si rivolse a me. Mi presentai in pista, ma non conoscevo nulla di F.1 e di quanto incredibilmente veloci fossero quelle macchine. Rimasi con Michael pochi giorni e dopo una settimana mi chiamò. Mi chiese se volevo lavorare con lui. Accettai e da quel momento la mia vita cambiò completamente. O meglio, fu divisa in due parti: da una parte la F.1, pressante e professionale, dall’altra la mia vita privata a casa che è decisamente il contrario dello stress della F.1. Dal punto di vista professionale la mia vita è una sfida dato che Schumacher è incredibilmente allenato e pieno di energia. Dal punto di vista personale ho imparato moltissimo e acquisito molto dato che Michael per me è diventato un grande amico». 

Anche se vestiva la divisa della Ferrari, Balbir era pagato direttamente da Michael Schumacher, che sosteneva per lui anche le spese delle trasferte ai Gran Premi. Quando Michael si muoveva col proprio aereo privato, Balbir viaggiava a fianco del tedesco. Quando invece Schumacher andava alle corse extraeuropee, Balbir viaggiava con i meccanici della squadra. In classe economica. Come dire che Michael Schumacher, nonostante quello che guadagnava, col personale stava molto attento alle spese. Solo l’addetta stampa Sabine Kehm viaggiava in business class, ma qui, si sa, è più facile incontrare i giornalisti per cui meglio tenere su l’immagine!

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