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Singapore - Erano 37 adesso sono 28 i punti di vantaggio che Fernando Alonso ha nei confronti del secondo classificato. Se a Monza il testimone era stato rilevato da Lewis Hamilton, stavolta è Sebastian Vettel che si propone come il primo degli inseguitori dopo aver vinto una gara strana in cui, partito battuto dal ritmo di Hamilton, alla fine il pilota della Red Bull ha ritrovato il passo e il gusto della vittoria. E’ successo tutto al 22 giro.
Lewis Hamilton ha incrementato il vantaggio dopo essere partito in testa e dal secondo e mezzo su Vettel si trova a quasi due secondi, non dà l’impressione di forzare o di tirare oltre il dovuto. Eppure, appena arriva alla chicane che immette all’ultima curva, un fil di fumo dal cambio e le marce che non entrano fan capire che per la McLaren è finita: «Non c’era niente che potessi fare, ho provato a tirare la leva del cambio più volte ma non c’era pressione e mi sono fermato in folle. Mi sono arrabbiato ma le corse sono così, non avevamo mai avuto un problema simile.»
A Monza a Button si era rotto il sensore della pompa della benzina e questo sta a significare che tirando oltre, le vibrazioni qualche problema lo danno. E parlando di problemi a quel punto Vettel pare sbloccarsi, comincia a tirare ed ad aumentare il vantaggio nei confronti di Button che dal via lo segue come un’ombra dalla prima curva.
“Non so cosa sia successo, ad un tratto abbiamo cominciato ad avere le prestazioni che volevamo, sembrava tutto facile e negli ultimi due stint, con le gomme dure, la macchina andava benissimo, guadagnavo su Button e mi sentivo a mio agio, tanto che in questa corsa, dura e su una pista difficile dove non puoi sbagliare, ho cominciato pure a divertirmi, è stato gran sollievo tornare a vincere, era dal Bahrain che non vincevo e me la sono goduta davvero, ora le prossime corse le affronto con fiducia, siamo competitivi e possiamo farcela”
Si teme per l’alternatore che nelle due corse di Valencia e Monza lo avevamo fermato, invece accade qualcosa di strano: più passano i giri e meglio va la Red Bull: «Non so cosa sia successo, ad un tratto abbiamo cominciato ad avere le prestazioni che volevamo, sembrava tutto facile e negli ultimi due stint, con le gomme dure, la macchina andava benissimo, guadagnavo su Button e mi sentivo a mio agio, tanto che in questa corsa, dura e su una pista difficile dove non puoi sbagliare, ho cominciato pure a divertirmi, è stato gran sollievo tornare a vincere, era dal Bahrain che non vincevo e me la sono goduta davvero, ora le prossime corse le affronto con fiducia, siamo competitivi e possiamo farcela.»
Chi invece spera di fare di meglio è senza dubbio Alonso che crede di aver toccato il fondo a Singapore: «Abbiamo la macchina che ha pagato un prezzo elevato credo sia stata la corsa più difficile fra quelle che dovremo affrontare ma abbiamo del tempo e delle novità da mettere in pista quindi tutto può succedere.» Se Fernando è contento di aver limitato i danni con un altro podio, è Jenson Button che sperava di farcela, anche se per la classifica mondiale si sente tagliato fuori: «Sì, ad un certo punto, dopo il primo stint e la prima safety car,ero sicuro di farcela perché avevo un buon ritmo e recuperavo su Vettel, ma poi non sono riuscito con l’ultimo set di gomme a tenere il suo ritmo e tanto valeva finire sul podio.»
Da questa gara sperava di tornare a casa con un bel trofeo anche Pastor Maldonado. Il venezuelano ha corso bene, non ha strafatto e anzi ha pure perso due posizioni alla prima curva per non rischiare nulla. Prima si è fatto superare da Hamilton e per non ostacolarlo ha perso il ritmo tanto che Vettel e Button lo hanno infilato in accelerazione. «Non volevo creare problemi, sono stato forse troppo cauto ma ora non succederà più, se vogliono passare che lottino, io combatterò per la vittoria se si presenta l’occasione.»
«Purtroppo - continua Pastor - ho cominciato ad accusare un problema ai freni ma è stato il cedimento dell’impianto idraulico che mi ha costretto alla resa. Non entravano più le marce e sono rimasto senza cambio, avrei potuto giocarmela fino in fondo, la macchina c’era e credo che le prossime corse saremo ancora là davanti.» A punti anche Di Resta, quarto, autore di una bella prova e Rosberg mentre Schumacher ha fatto il bis dell’anno scorso, solo che stavolta è decollato su Vergne. Tanto spavento ma nessun danno fisico.
A seguire l'ordine di arrivo del GP di Singapore, aggiornate dopo le penalizzazioni del dopo gara:
1-Sebastian Vettel-Red Bull Racing-Renault
2-Jenson Button-McLaren-Mercedes-+8.9 secondi
3-Fernando Alonso-Ferrari-+15.2 secondi
4-Paul di Resta-Force India-Mercedes-+19.0 secondi
5-Nico Rosberg-Mercedes-+34.7 secondi
6-Kimi Räikkönen-Lotus-Renault-+35.7 secondi
7-Romain Grosjean-Lotus-Renault-+36.6 secondi
8-Felipe Massa-Ferrari-+42.8 secondi
9-Daniel Ricciardo-STR-Ferrari-+45.8 secondi
10-Sergio Perez-Sauber-Ferrari
11-Mark Webber-Red Bull Racing-Renault
12-Timo Glock-Marussia-Cosworth-+91.9 secondi
13-Kamui Kobayashi-Sauber-Ferrari-+97.1 secondi
14-Nico Hulkenberg-Force India-Mercedes-+99.4 secondi
15-Heikki Kovalainen-Caterham-Renault-+107.9 secondi
16-Charles Pic-Marussia-Cosworth-+132.8 secondi
17-Pedro de la Rosa-HRT-Cosworth-+1 giro
18-Bruno Senna-Williams-Renault-+2 giri
19-Vitaly Petrov-Caterham-Renault-+2 giri
Jean-Eric Vergne STR-Ferrari-ritirato
Michael Schumacher Mercedes-ritirato
Pastor Maldonado Williams-Renault-ritirato
Narain Karthikeyan HRT-Cosworth-ritirato
Lewis Hamilton McLaren-Mercedes-ritirato