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Yeongam – C’era un biondo felice sul podio e uno col volto scuro che non era Hamilton: la vittoria di Sebastian Vettel in Corea e il terzo posto di Fernando Alonso significano che la lunga caccia al primato è finita. Vettel primo anche in classifica generale con 215 punti e Alonso secondo con 209 è il risultato più evidente di questa rincorsa che vede la Red Bull dominare in pista e fuori.
Red Bull in costante sviluppo
E’ bastato poco per capire che le novità portate da Adrian Newey erano indovinate: più carico aerodinamico nelle curve lente, maggiore velocità di punta in fondo al rettilineo. In tre gare è stato annichilito il vantaggio Ferrari e anche se in Giappone Alonso è finito fuori per una toccata, in realtà era solo questione di tempo prima che tutto quello che è successo in Corea avvenisse.
Il secondo posto di Webber, inoltre, mette Vettel nella miglior situazione possibile per il campionato: è davanti, ha la macchina migliore e un compagno pronto a rubare punti all’avversario numero uno (e unico) Alonso. «Sono contento per il risultato complessivo – ha detto Stefano Domenicali della GES Ferrari – perché per Fernando, dopo il Giappone, era importante dal punto di vista psicologico e sono contento per la prestazione complessiva della squadra. Ora siamo secondi in classifica perché abbiamo superato la McLaren e per le prossime gare affineremo il lavoro di set up sulla nostra macchina.»
E qui conviene preoccuparsi per quello che ha detto Domenicali: parlare di affinamento di set up sta a significare che si lavora sulla messa a punto, quindi non ci sono grosse novità in arrivo mentre Red Bull porta sempre qualcosa di nuovo (e migliorativo) per le proprie auto. I casi son due: o non sanno più dove mettere le mani per migliorare la rossa, e a questo punto addio mondiale, oppure sono in ritardo con le modifiche e anche in questo caso, ciao ciao titolo…
Ferrari: si riparte da zero
«Abbiamo ottenuto il massimo possibile oggi – dice Alonso – avevo detto che le ultime corse sarebbero state un mondiale ridotto e ora si riparte da zero, quattro punti avanti, sei punti dietro, cambia poco la sostanza, dobbiamo restare concentrati sul nostro lavoro.» Alla fine l’unico felice è…Felipe, perché è andato più forte di Alonso (e sarà il caso di capire cosa è successo) poteva attaccarlo e andare a prendere Webber. In condizioni normali lo avrebbe fatto, restare dietro al compagno di squadra è stata la scelta migliore della Ferrari. Per quanto riguarda la gara, poco da dire: alla prima curva Vettel superava Webber («Devo capire cosa è successo» ha detto Mark).
“Sono contento per il risultato complessivo – ha detto Stefano Domenicali della GES Ferrari – perché per Fernando, dopo il Giappone, era importante dal punto di vista psicologico e sono contento per la prestazione complessiva della squadra”
«Ho preso il largo vedendo uno spiraglio all’interno» ha detto Sebastian. A quel punto corsa finita per la vittoria mentre dietro Alonso infilava Hamilton alla prima curva e dietro Kobayashi in un colpo solo faceva secchi Button e Rosberg. Da eroe di Suzuka a eroe negativo di Yeongam il passo è stato brevissimo. Poi la gara è proseguita con le due Red Bull che han migliorato il vantaggio su Alonso, Hamilton che ha cominciato a retrocedere perché consumava le gomme come un ragazzino consuma una scatola di chewingum e Massa che si svegliava dal letargo estivo cominciando a girare su tempi eccellenti.
Per il resto, qualche bel duello fra Raikkonen e Hamilton, Maldonado e Senna, Ricciardo e Vergne con Schumacher, ma è tutta roba che per la lotta mondiale interessa poco. E sul podio col solo Vettel felice Webber musone e Alonso nero in volto, la fotografia sintesi di una stagione può dirsi completa.
A seguire la classifica di gara:
1-Sebastian-Vettel-Red-Bull-Racing-Renault
2-Mark-Webber-Red-Bull-Racing-Renault-+8.2-secondi
3-Fernando-Alonso-Ferrari-+13.9-secondi
4-Felipe-Massa-Ferrari-+20.1-secondi
5-Kimi-Räikkönen-Lotus-Renault-+36.7-secondi
6-Nico-Hulkenberg-Force-India-Mercedes-+45.3-secondi
7-Romain-Grosjean-Lotus-Renault-+54.8-secondi
8-Jean-Eric-Vergne-STR-Ferrari-+69.5-secondi
9-Daniel-Ricciardo-STR-Ferrari-+71.7-secondi
10-Lewis-Hamilton-McLaren-Mercedes-+79.6-secondi
11-Sergio-Perez-Sauber-Ferrari-+80.0-secondi
12-Paul-di-Resta-Force-India-Mercedes-+84.4-secondi
13-Michael-Schumacher-Mercedes-+89.2-secondi
14-Pastor-Maldonado-Williams-Renault-+94.9-secondi
15-Bruno-Senna-Williams-Renault-+96.9-secondi
16-Vitaly-Petrov-Caterham-Renault-+1-giro
17-Heikki-Kovalainen-Caterham-Renault-+1-giro
18-Timo-Glock-Marussia-Cosworth-+1-giro
19-Charles-Pic-Marussia-Cosworth-+2-giri
20-Narain-Karthikeyan-HRT-Cosworth-+2-giri
Pedro-de-la-Rosa-HRT-Cosworth-ritirato
Kamui-Kobayashi-Sauber-Ferrari-ritirato
Nico-Rosberg-Mercedes-ritirato
Jenson-Button-McLaren-Mercedes-ritirato