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La Formula 1 scalda i motori dopo una lunga pausa di tre settimane dell’ultimo round disputato a Singapore. Proprio in quell’occasione a tenere banco era stata la questione “ali flessibili” della McLaren, adesso per questo weekend del Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin, un’altra bomba è pronta a esplodere.
Infatti, secondo quanto riportato dalla testata Autosport, un team di Formula 1 avrebbe individuato un trucchetto per modificare l’assetto della monoposto sotto il regime di parco chiuso, violando così il regolamento. Evitare di trovare un compromesso tra vettura con set-up per le qualifiche, dunque con un basso livello di benzina, e quello per la gara, dunque a serbatoio pieno, è un notevole vantaggio in termini di carico aerodinamico e di conseguenza di prestazioni in pista. Per effettuare questa modifica basta un niente e potrebbe essere svolta anche direttamente dall’abitacolo da un meccanico.
Ovviamente la Federazione ha un vastissimo regolamento che deve essere attuato e rispettato minuziosamente dai team, che altrimenti rischierebbero in pesanti penalità, come la squalifica. Ad ogni loro controllo, che avviene prima, durante e dopo tutte le sessioni del weekend di gara, dalle libere alle qualifiche, fino alla gara, le macchine vengono interamente ispezionate, alcune volte anche a campione in maniera più approfondita per fugare ogni dubbio. Adesso si parla però di un trucchetto che sarebbe quasi impossibile notare, ma che alcuni team avrebbero riscontrato in una squadra non ancora identificata.
Nonostante il putiferio che si alzerà a riguardo, la FIA ha già messo le mani avanti smentendo qualsiasi fondatezza delle accuse. “Ne sentirete mille di accuse da qui alla fine della stagione – apprendiamo da nostre informazioni in ambito federale captate da Paolo Ciccarone – sono solamente team che si tirano addosso cose a vicenda. Niente di vero, solo che ci tengono a rendere pubbliche queste accuse. Nessuno lo ha mai fatto e nessuno mai lo farà perché noi controlliamo tutto, anche gli assetti, state tranquilli. Tutte le macchine sono sotto le telecamere della FIA che si trovano nei garage e sono monitorate 24 ore su 24. Se volessimo, potremmo tornare indietro a qualsiasi momento per rivedere ciò che ci interessa. Non stiamo parlando di una soffiata, perché altrimenti ci sarebbe delle prove che ciò è seriamente avvenuto. Ripeto, sono solamente accuse tra team che si contendono il mondiale”. Questo potrebbe, dunque, farci intuire che potrebbero essere McLaren e Red Bull ad accusarsi a vicenda.