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Stoffel Vandoorne, ragazzo belga spinto in pista dalla freschezza dei suoi 23 anni da poco compiuti, alle spalle ha già un validissimo curriculum nel mondo delle competizioni in monoposto, e lo attende un altrettanto radioso futuro, visti i risultati che sta raggiungendo nella sua seconda stagione in GP2, dove sta letteralmente dominando il campionato. In occasione di un evento organizzato da McLaren, in associazione con il partner Esso, approfittando della vicinanza del Gran Premio di Silverstone ci siamo recati a Londra, per intervistare il ragazzo del vivaio di Woking.
Sei molto giovane, ed è normale farti una domanda simile: hai mai provato dei videogames di guida? Possono averti in qualche modo aiutato nel tuo lavoro?
«Ho cominciato a correre sui go-kart, mentre a casa giocavo tanto sia con il pc che con la play station. Mi divertivo davvero tanto, ma ora purtroppo non ho più tempo per farlo. Rispetto alle generazioni precedenti, i tempi sono cambiati: secondo me, l'approccio videoludico è ottimi per conoscere i vari tracciati ed apprendere i primi rudimenti del set-up della macchina.»
Ti sono serviti quando sei salito nel simulatore McLaren per la prima volta?
«Credo proprio di si. I videogames ti possono aiutare molto: sono sempre feedback che ottieni in maniera virtuale, ma servono anche quelli. Nessun pilota delle ultime generazioni soffre più di nausea quando si avvicina al simulatore , questo grazie all'allenamento svolto sui videogiochi.»
Parlaci del campionato di GP2: sei in ottima posizione, sei abbonato al podio ed hai fatto vedere numeri eccellenti.
«C'è ancora molto da fare, ad essere onesto. Devo concentrarmi giorno per giorno su ogni singolo appuntamento, per massimizzare il numero di punti di ogni evento. Alex Rossi sta andando davvero forte, anche Ryo Haryanto non è un pilota che si risparmia, e poi ci sono dei rookies particolarmente interessanti, come Alex Lynn. Voglio vincere il titolo della GP2 nella miglior maniera possibile, per poi poter arrivare in Formula 1. Sono in costante contatto sia con Ron Dennis che con Eric Boullier, ma faremo le cose con tutta la calma necessaria.»
Hai corso sia in GP2 che in Worls Series 3.5 by Renault. Quale categoria consideri maggiormente propedeutica alla Formula 1?
«Ti preparano entrambe alla Formula 1, ad essere del tutto onesto. La GP2, tuttavia, è molto più tecnica, e ti offre un background migliore. Utilizzi pneumatici Pirelli, come avviene in F1, ma ha delle sessioni di prove libere limitate, mentre invece in WSR le prove libere sono più lunghe, il che è un fattore da considerare per chi è al debutto assoluto nelle categorie. In GP2, inoltre, devi maggiormente curare la preparazione nella settimana di avvicinamento al Gran Premio.»
Lo scorso week-end, però, ho provato la McLaren MP4/6 di Ayrton Senna: il rumore di quel motore V12 era davvero qualcosa di indescrivibile...
Se dovessi riuscire a vincere il titolo della GP2, scalzeresti Kevin Magnussen nelle graduatorie interne alla McLaren?
«È difficile dirlo. Kevin è davvero veloce, ed alle sue spalle ha una buona stagione di Formula 1. Nel nostro ambiente, però, non dobbiamo concentrarci mai su un solo pilota, visto che sono inn molti ad ambire ad un sedile di F1, e McLaren è certamente uno dei tea più prestigiosi della storia della categoria.»
Si sta facendo un gran parlare attorno alle regole dell'attuale Formula 1: quali sono, secondo te, degli aspetti da migliorare o modificare in questa categoria?
«Bhé, gli aspetti non sono affatto pochi... Onestamente, è difficile dire cosa bisognerebbe fare. Ora come ora, dobbiamo necessariamente confrontarci con gli attuali regolamenti. Lo scorso week-end, però, ho provato la McLaren MP4/6 di Ayrton Senna: il rumore di quel motore V12 era davvero qualcosa di indescrivibile...»
A proposito di Senna: McLaren in passato ha avuto al proprio servizio alcuni tra i piloti più gloriosi e blasonati della storia di questo sport. Pensi che, un giorno, riuscirai a farne parte anche tu?
«Lo spero! Purtroppo, però, non sono ancora in F1. Vedremo come si evolverà la situazione. Sono in McLaren da tre anni, e mi stanno aiutando enormemente a crescere: mi hanno consentito di arrivare in GP2, ed il loro supporto non manca mai.»
Non possiamo non toccare questo argomento: la macchina di quest'anno non è stata all'altezza delle aspettative.
«Onestamente, abbiamo un enorme potenziale, ma è chiaro a tutti che non siamo dove vorremmo essere. Ho provato una McLaren la passata stagione e mi sono nuovamente calato nell'abitacolo negli ultimi test. Sappiamo di dover migliorare l'intero pacchetto, al momento. Sappiamo che strada intraprendere e ci sarà molto lavoro da fare, ma la base di partenza è buona.»
Com'è l'atmosfera all'interno del team?
«Tutti stanno dando il 110%, al momento. Pensiamo davvero che si possa vincere nel prossimo futuro, e siamo convinti che presto o tardi sarà così. McLaren e Honda sono un binomio che ha fatto la storia della F1, quindi non vedo perché la cosa non possa ripresentarsi in futuro.»
Da italiani, le nostre speranze sono rivolte ad un tuo rivale in GP, Raffaello Marciello. Ti vedi, un giorno, a lottare contro di lui in F1? Magari, tu alla McLaren e lui in Ferrari...
«Bhé, se dovessi vincere io, più che volentieri!»