Una F1 made in Italy o quasi: con Ricciardo ritirato, restano gli oriundi Piastri e Colapinto, in attesa di Kimi Antonelli

Dopo Trulli, Fisichella e Liuzzi, abbiamo dovuto aspettare anni prima di vedere Giovinazzi e da qualche anno il drappo tricolore in pista è rappresentato al massimo dagli oriundi. Ricciardo, che gli anglosassoni chiamano Riccardo perché non riescono a pronunciare la i, ha i genitori siciliani, tanto che il padre da ex pilota turismo ha pure disputato una rievocazione della targa Florio e ha corso con le Alfa Romeo della Scuderia del Portello. L’arrivo di Oscar Piastri in F.1 ha portato un altro australiano di origini italiane: i nonni, infatti, sono toscani ma lui non spiccica una parola di italiano: “Mi hanno consigliato di impararlo perché in F.1 serve” ci ha confidato a Singapore. Un altro pilota di origini italiane è Franco Colapinto. Papà argentino ma nonno di Bari e infatti Colapinto corre con passaporto italiano oltre che argentino, anche se il ragazzo ha un po’ le idee chiare: “Sono argentino, ho solo il passaporto e non voglio che si dica che sono italiano”. Se è per questo ha pure rifiutato di firmare una bandiera britannica, ricordando la guerra delle Falkland, che lui chiama Malvinas ovviamente. A voler puntualizzare, non è nemmeno di Buenos Aires, quindi porteno puro, ma di Bahia Blanca, un po’ lontano dalla capitale…Vabbè, è giovane e l’ambiente è difficile.

Di nomi italiani in F.1 ne sono circolati altri. Basti dire che in tempi recenti Felipe Massa aveva origini pugliesi, di Cerignola provincia di Foggia, e zia Titina ci rimase molto male quella domenica del 2008 quando Felipe perse il mondiale in Brasile. Idem Rubens Barrichello, origini venete, italiano dentro di famiglia come Massa. In fondo, in Brasile e Argentina è piuttosto facile trovare discendenti tricolori dovuti alle grandi emigrazioni del passato. Parlando di oriundi, come dimenticare Didier Pironi, altro veneto di origine, cosa sottolineata con enfasi da Enzo Ferrari il giorno della presentazione in squadra del pilota francese? E di Mario Andretti? Nato in Istria, all’epoca italiana, diventò cittadino americano verso la metà degli anni 50. Quindi, in teoria, l’ultimo pilota italiano campione del mondo di F.1 dovrebbe essere lui, Andretti, e non Nino Farina (che insieme ad Ascari sono gli unici italiani ad aver vinto…), ma la licenza e la nazionalità erano made in USA e su questo poco da fare. Se poi vogliamo fare un salto nel passato, l’ultima vittoria tricolore in F.1 è di Giancarlo Fisichella con la Renault, 16 marzo 2006 GP di Malesia. Dopo di che è calato il buio…