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Nell’epoca moderna, con svariati modi di comunicare, combinare un disastro, far arrabbiare qualcuno o divulgare notizie buone o cattive, è questione di un attimo. In F.1, mondo che va veloce, un social network come twitter rappresenta al meglio questo ambiente: frasi secche, rapide, indelebili. E così con un twitter puoi complicarti la vita, con un twitter puoi dare sollievo a chi è in ansia per te.
E in questo caso è stato Fernando Alonso ad usare al meglio il “cinguettio” subito dopo l’incidente al via. Le immagini di Fernando fermo nell’abitacolo, la macchina distrutta e i medici che corrono fanno temere il peggio, poi Alonso esce e dopo essere passato dal centro medico, arriva il responso, un bel pezzo prima dei comunicati ufficiali: «Sto bene, ho solo un po’ di male alla spalla ma fra cinque giorni, per Monza, sarà tutto ok.» Un sollievo per gli appassionati che lo seguono su twitter, mistero per molto tempo per tutti gli altri che aspettano la tradizionale forma comunicativa.
“Hamilton non ha digerito di aver perso la pole perché ha usato l’alettone di Budapest (pista lenta) a Spa (pista veloce). Su twitter ha pubblicato la sua telemetria a confronto con quella di Button. La McLaren, quando l’ha vista, l’ha fatta togliere ma il danno è ormai fatto”
C’è poi un caso clamoroso in casa McLaren. Hamilton non ha digerito di aver perso la pole perché ha usato l’alettone di Budapest (pista lenta) a Spa (pista veloce). Su twitter ha pubblicato la sua telemetria a confronto con quella di Button. La McLaren, quando l’ha vista, l’ha fatta togliere ma il danno è ormai fatto: le squadre rivali hanno acquisito informazioni segrete e le stanno studiando. Basti dire che in telemetria si legge la velocità massima della vettura, ma anche il numero di giri del motore.
A 291,6 Km/h la McLaren ha il motore a 16.628 giri al minuto con una apertura di farfalla di tot gradi etc. «Stiamo studiando i dati, molto interessanti perché su una pista veloce, dove hanno fatto la pole, ci si è aperto un mondo sul come vanno quelle macchine e la stiamo confrontando con la nostra così impariamo qualcosa» ha detto un tecnico di un team di primo piano. E’ assurdo che un pilota metta a disposizione certi dati, come è assurdo che su twitter dicano quello che vogliono su tutto e poi, in pista, gli addetti stampa impediscono anche di salutarli o di parlarci assieme solo per sapere come va la giornata.
E’ un altro aspetto ridicolo della F.1, ma ora la McLaren si ritrova con un Button vincente e in odore di rinnovo, un Hamilton nervoso che chiede soldi e nel frattempo divulga segreti interni. «Diciamo che abbiamo fatto una buona pubblicità a twitter» dice Martin Withmarsh. Sarà, ma è il sintomo di una situazione difficile da gestire, di due piloti che pur di suonarsele mettono a rischio i segreti aziendali e li divulgano pure, perché non sono solo gli appassionati ad essere interessati a certe informazioni, ma in primis i rivali.
Quindi, se da una parte un tweet ha tranquillizzato i tifosi di Alonso (che sanno come passa le serate, come è il tatuaggio da samurai che si è fatto sulla schiena, come trascorre le vacanze con la nuova fidanzata) dall’altra un tweet fatto per ripicca e per dire che Hamilton è il migliore, ha creato una situazione di lotta intestina alla McLaren. Non lo dicono, ma qualcuno stava ipotizzando delle sanzioni per Lewis, con una multa salatissima: nei contratti, infatti, è specificato che non si può parlare senza autorizzazione della squadra…