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Le voci di un possibile disimpegno di Audi dalla F.1 erano giunte anche in Giappone, tanto che Toyota aveva contattato la Casa tedesca per rilevare le quote che questi avevano preso in Sauber. La trattativa però è saltata o rimandata, da quello che si è saputo, pertanto Toyota ha congelato il programma di ingresso in F.1. Infatti, nonostante i titoli mondiali nel WEC, per la Casa giapponese la F.1 rappresenta una grossa incompiuta e i successi a ripetizione di Honda come motorista Red Bull, hanno creato le basi per un ripensamento per la F.1.
Infatti, il progetto originale prevedeva l’ingresso come motorista nel 2028, dopo aver visto come avrebbero funzionato le cose con le nuove regole del 2026, poi a un certo punto c’è stata una accelerazione dei programmi, tanto da ventilare un arrivo già nel 2026 anche se alla FIA non è arrivato alcun documento ufficiale. In un primo tempo l’accordo avrebbe riguardato la McLaren, che ha già sotto contratto come terzo pilota uno dei giovani della filiera Toyota, ma il clima di incertezza da parte dei nipponici, ha convinto i vertici McLaren a firmare con Mercedes fino al 2030 garantendosi la stabilità con un fornitore solo e già collaudato.
Questa news di fatto conferma due cose: che Mercedes resterà in F.1 ben oltre la scadenza del 2026, smentendo di fatto il ritiro a fine 2026 come si vociferava; dall’altro il fatto che Toyota stia pensando alla F.1 e che volesse accelerare i tempi, porta come unica soluzione fattibile un accordo con Williams che già in passato aveva usato i motori giapponesi. Con l’arrivo di General Motors Cadillac, il piatto motori della F.1 diventa quanto di più ricco ci sia in futuro con Mercedes, Honda, Ferrari, Renault Alpine, Audi, Ford e appunto Toyota: otto motoristi per dieci (forse 11) squadre.