Steiner: «Il Team Haas arriverà in F1 tra due anni per avere un propulsore collaudato»

Steiner: «Il Team Haas arriverà in F1 tra due anni per avere un propulsore collaudato»
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Abbiamo parlato con Gunther Steiner, l’altoatesino che è il DT del nuovo Team Haas F.1 che sta sorgendo a Varano de Melegari nelle officine di Dallara | <i>P. Ciccarone, Montreal</i>
6 giugno 2014

Appena la F.1 sbarca sul continente Nord Americano, non può mancare la presenza di personaggi legati al mondo USA delle corse. Ma questo appuntamento ha un significato particolare anche per Gunther Steiner, l’altoatesino che è il DT del nuovo Team Haas F.1 che sta sorgendo a Varano de Melegari nelle officine di Dallara.

Steiner ha voluto chiarire alcuni motivi della sua presenza a Montreal
«Intanto abbiamo visto che entrare in F.1 dal 2015 sarebbe stato un rischio troppo grosso, abbiamo preferito congelare di un anno il nostro arrivo perché vogliamo fare le cose per bene. Inutile bruciare i tempi e poi fare danni. Meglio fare le cose bene e con calma. Inoltre, avendo il motore Ferrari, sarà interessante avere fra due stagioni un propulsore collaudato e con gli ultimi ritrovati in fatto di sviluppo, questo ci rende ancora più fiduciosi per il nostro debutto».

Si è parlato di una sede da Dallara, una negli USA, ma la F.1 è essenzialmente europea…
«Sì è vero, e per questo stiamo ancora decidendo dove fare la base europea. Negli USA ne avremo una, ma la logistica è essenzialmente europea, per cui saremmo orientati ad avere una base in Inghilterra, per ora è una ipotesi, dove spostare il materiale con facilità e sfruttando le conoscenze già acquisite a suo tempo nella mia gestione della Jaguar prima che diventasse Red Bull».

Entrare in F.1 dal 2015 sarebbe stato un rischio troppo grosso, abbiamo preferito congelare di un anno il nostro arrivo perché vogliamo fare le cose per bene. Inutile bruciare i tempi e poi fare danni. Meglio fare le cose bene e con calma


Parlando di Red Bull Steiner potrebbe avere il dente avvelenato? In fondo le basi della squadra di successo di oggi le ha gettate lui…
«Diciamo che di motivi per avere da ridire ce ne sarebbero diversi, ma io vado a letto tranquillo, sereno e non ho propositivi vendicativi. Fa parte della vita. Io ho deciso di mettermi in proprio, ho creato una struttura con 20 persone che si occupa di Nascar e ora, passando alla F.1 con Haas, sto mettendo la gente giusta al posto giusto per la gestione di questa azienda specializzata nei compositi che continuerà mentre io sarò impegnato con la F.1».

Si parla anche di Niccolò Petrucci come capo dell’aerodinamica…
«No, non è ancora deciso nulla, sto valutando curriculum e motivazioni. Sono a Montreal proprio per questo. Diciamo che per settembre avremo la squadra pronta, partiremo con la progettazione e lo sviluppo della monoposto che fra un anno sarà realtà e poi metteremo a punto tutti gli altri aspetti, i piloti, gli sponsor che ci supportano e via così».

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