Staurenghi e la F.1 vista dall'hospitality Pirelli: il GP di Gran Bretagna

Staurenghi e la F.1 vista dall'hospitality Pirelli: il GP di Gran Bretagna
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Christian Staurenghi, Responsabile del catering Pirelli F1, ci parla del Circus della F1 visto dall'interno. Tappa a Silverstone, in un paddock infuocato - e blindato - tra voglia di vacanza e imprevisti vari.
4 luglio 2015

La F1 arriva in Inghilterra, terra dai molteplici cambi di clima giornalieri, è risaputo ma, trovare più di 30 gradi e il giorno dopo 9 gradi, fa veramente specie per chi come me lavora in una hospitality tipo campeggio lontano da casa e specialmente in Inghilterra..

 

Gli mprevisti - si sa - fanno parte del gioco. Che dire dei quasi 80 km di coda e sciopero di ferry o treno per attraversare la manica questa settimana, con notevole ritardo per i team partecipanti? Imprevisti? Siamo a Silverstone nel vecchio paddock dove la F1 dei Senna, Mansel, Prost, Patrese correvano e si ristoravano e la F1 è a 2 km circa in linea di aria nel nuovo paddock. È come se fatta la casa nuova, ci si dimenticasse di quella casa che ti ha cresciuto, ti ha dato emozioni, ti ha protetto per questi anni, quasi un paesaggio surreale per chi come me vi e cresciuto.

 

Chiaro la nuova struttura è molto più tecnologica e moderna ma si sa che in Inghilterra le tradizioni non si devono toccare. e quindi si finisce a fare avanti e indietro prendendo degli autobus di linea! riservati al personale e al pubblico, ma alla fine il risultato è che c'è traffico anche in autodromo per muoversi da un box all'altro. Qui sono specializzati nel fare le cose nuove come se fossero vecchie e le vecchie funzionano come se fossero nuove, unica cosa che non manca mai sono le code, qua fan la coda su tutto, è una tradizione anche questa che noi italiani non possiamo capire, ma loro sì a quanto pare...

Tanto pubblico a Silverstone

Il Paddock F1 mi ricorda un po le linee della Fiat Mirafiori a Torino. SOLO ADDETTI AUTORIZZATI. Forse starebbe bene come cartello sopra il controllo pass. Comunque una fiumana di persone si sono riversate nel circuito per vedere anche da lontano i propri beniamini e questo fa onore a questa gente, a questo popolo che ho visto anche con la pioggia più dura e ostica calcare i circuiti in cerca di avventura, profumo di benzina e un po di divertimento. Quest'anno invece complice il sole eran tutti sul prato a prendere la tintarella manco si fosse in spiaggia!

 

Siamo tutti un po stanchi si sente la voglia di vacanza di mare, il bisogno di staccare un po. Manca la giusta ispirazione e il caldo e qualche collega un po' troppo audace non aiuta a raffeddare gli animi. Il rapporto con gli isolani procede bene anche dal punto di vista qualitativo. Carne meravigliosa dal nostro macellaio di fiducia, che oramai ci fornisce da 20 anni, e per il resto diciamo sopravviviamo.

Grande tifo anche per Gp2 e Gp3

Ristoranti di tutti tipi a buon mercato ma anche costosi vista la forza della sterlina. Nel complesso un Gp storico che fa piacere rimanga nel calendario stagionale mondiale anche se da sempre il GP degli imprevisti, vuoi per il clima, vuoi per altro o per la situazione di vicinanza forzata che non aiuta quando ci sono problemi da risolvere.

 

Il paddock è così, divide e unisce, fortifica e ti fa vedere le cose da un altro punto di vista. In compenso anche per la GP2 e la GP3 il tifo è molto forte, c'è proprio una cultura sportiva e automobilistica che si traduce in auto vecchissime tenute come gioielli, gentlemen al volante di tutto, persino custom a tre ruote portati sui carrelli e poi usati per strada. e infine la segnaletica, dove capita che vicino all'uscita della superstrada per Silverstone compia un bel cartello con un cavaliere che attraversa la strada e la scritta, dare precedenza...

 

Christian Staurenghi

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