Sparco presenta la scarpa superleggera

La ricerca della leggerezza ha spinto la ricerca ai limiti e su una pista dove la frenata è basilare, ecco come si sono abbinate leggerezza e sicurezza con eleganza e personalizzazione. In principio era lo stivaletto, alto, comodo e protettivo.

Poi col passare del tempo all’eleganza della scarpa alta si è sostituita la necessità di una scarpa più funzionale e così anche la F.1 si adegua. Negli ultimi tempi la ricerca della leggerezza ha portato Sparco a concentrarsi su tutti gli aspetti in cui fosse possibile ridurre peso, ma conservando se non addirittura aumentando la sicurezza.

Dopo i risultati ottenuti con la tuta Extrema, l’unica tuta monostrato omologata FIA prodotta in tessuto Hocotex, il passo successivo è la scarpa. Per i piloti è fondamentale avere una calzatura adeguata, specialmente su un circuito come quello di Montreal dove ad ogni giro ci sono sei frenate brusche con decelerazioni che arrivano anche a 6 G (sei volte la forza di gravità) con una pressione sul pedale del freno che arriva a 120 kg! E il tutto per gli oltre 300 km di gara.

Per i piloti è imperativo una suola rigida, che non fletta sul pedale, ma che alla rigidità offra anche la sensibilità per dosare la pressione sul freno e modularla alla bisogna. Sparco sulle impronte dei piedi del pilota ha creato la scarpa superleggera: il pilota affonda i piedi scalzi nelle schiume fenoliche lascia le sue impronte e Sparco costruisce la suola in base alla sagoma del suo piede.

Il risparmio di peso rispetto al modello precedente è del 30 %, mentre è aumentata la rigidità della suola. Ai piloti è stato preso il calco del piede, infatti ogni modello è costruito su misura Quindi, meno 30% di peso, più 15% di rigidità, tessuti adeguati alle norme FIA, calzabilità personalizzata. Quando si dice che fare il pilota è una questione… di piede!