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Sebastian Vettel è una risorsa preziosa della Formula 1 attuale. Nella Q3 delle qualifiche bagnatissime di Spa, il tedesco dell’Aston Martin aveva lanciato un monito alla direzione gara, sottolineando come, all’altezza dell’Eau Rouge, si fosse accumulata troppa acqua. Il suo riscontro non è stato ascoltato, e, di lì a poco, Lando Norris è stato protagonista di un incidente potenzialmente assai pericoloso. Non c’è bisogno di ricordare il precedente dolorosissimo di Anthoine Hubert, perché è ben presente nella mente di tutti. Ma la considerazione resta: vista la conformazione in salita di quel tratto della pista, se fosse sopraggiunto qualcuno sarebbe stato un disastro.
La reazione di Vettel via radio è stata perentoria. Informato dal suo ingegnere di pista dell’incidente di Norris all’Eau Rouge, il quattro volte campione del mondo ha sbottato: “Che cazzo vi avevo detto? Bandiera rossa! Non è necessario correre in queste condizioni”. Quando un pilota dell’esperienza di Vettel parla, sarebbe opportuno ascoltarlo. La direzione gara, orfana di Charlie Whiting, ancora una volta ha mostrato delle mancanze potenzialmente pericolose. Lando spingeva per la pole, e ha commesso un errore. Sarebbe bastato non metterlo nelle condizioni di farlo. Il salvataggio al limite di George Russell, nelle stesse condizioni, lo dimostra. Sotto una pioggia infingarda, il confine tra il trionfo e il disastro si fa più labile. E il gioco non vale la candela.
Un altro gesto, comunque, è indicativo del fatto che Vettel sia uno dei fari della Formula 1 di oggi. Sebastian, dopo aver saputo dell’incidente di Norris, si è fermato accanto a Lando per sincerarsi che stesse bene. Solo una volta assicuratosi che Norris fosse cosciente, si è allontanato per tornare ai box. Vettel è molto più di un pilota, è un gran signore. Con i suoi gesti spontanei, dimostra la sua umanità. Non parla a vanvera, e per questo merita di essere ascoltato. Anzi, a nostro avviso in futuro sarebbe un candidato ideale per il posto di Michael Masi. In ogni caso, sarebbe il caso di ripristinare la ghiaia all’Eau Rouge-Raidillon. Quantomeno, sarebbe un deterrente per gli eccessi di coraggio. Si tratta di uno dei tratti più iconici del mondiale, che meriterebbe di non essere snaturato. Ma la sicurezza deve venire prima di tutto.