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La seconda vita di Romain Grosjean, quella cominciata dopo essere uscito quasi indenne dall'inferno di fuoco che lo aveva avvolto dopo lo schianto con le barriere in Bahrain, lo vedrà protagonista in IndyCar. Romain approda alla Dale Coyne Racing. Forse era destino che Grosjean si spostasse negli USA dopo aver militato per anni nell'unica scuderia americana del Circus della Formula 1, quella Haas che ha sede a Kannapolis, nella Carolina del Nord.
Una naturale progressione della sua storia a stelle e strisce, insomma. E un ritorno alle corse, dopo il trauma dello schianto a Sakhir, che ha avuto il beneplacito della famiglia di Romain. In cambio di questa fiducia, Grosjean ha scelto di non correre sulle superspeedway, Indianapolis compresa. L'unica apertura del francese riguarda l'ovale di Gateway, dove potrebbe fare un tentativo. Romain lo ha definito un gesto di rispetto nei confronti della moglie Marion e dei tre figli, Simon, Sacha e Camille, che non potranno che essere orgogliosi del fatto che il loro papà supereroe ritorni al suo grande amore, il motorsport.
Dale Coyne, ex pilota proprietario dell'omonima scuderia, ha rivelato di aver preso in considerazione diversi piloti di Formula 1 senza contratto per il 2021, e di aver preferito Grosjean alla concorrenza per la sua capacità di dare feedback sulla macchina ai tecnici. «Ho sentito molto parlare di come Romain sia uno 'studente', del modo in cui si impegna per legare con il suo ingegnere di pista e trovare soluzioni a qualsiasi difficoltà». La stessa caratteristica che ha spinto per anni la Haas a confermarlo, nonostante la forma altalenante in pista. Ora è tempo di un nuovo capitolo, lontano dalla F1. Ma Grosjean non esclude un ritorno: in tempi di pandemia, non ci sono certezze.