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Nella serata di ieri, lunedì 18 marzo, la rubrica dedicata ai personaggi che hanno fatto la storia dell'automobilismo “I Signori della F1” (trasmessa sul canale interamente dedicato alla Formula 1 di Sky Sport F1 HD), ha dedicato una puntata all’ex pilota Riccardo Patrese. Di seguito gli estratti principali dell’intervista.
La prima vittoria in Formula 1
«Ho vinto il mio primo GP a Monte Carlo nel 1982, in una situazione un po’ rocambolesca, perché ai tempi solo il vincitore si sarebbe presentato davanti al podio del principe Ranieri. Nel mio giro dopo la bandiera a scacchi ero pensieroso perché credevo di averlo perso secondo il regolamento, essendomi girato ad un giro dalla fine al "Loews". credevo lo avesse vinto qualcun altro. Mi presento a "La Rascasse" per rientrare ai box ed invece mi dicono di proseguire, quindi penso che abbiano modificato le regole e che magari facciano passare i primi 3 dal principe».
«Arrivo davanti al podio e ci sono solo io e li mi annunciano che ho vinto. E' stata un grandissima gioia, ma anche strana, con la carambola finale, Prost va contro le barriere alla chicane, io mi giro, Didier Pironi va in testa e poi gli si rompe l'impianto elettrico, De Cesaris rimane senza benzina, Rosberg ha un altro problema, negli ultimi 2 giri ne sono successe di tutti i colori. Mi è rimasto nel cuore il galà' allo Sporting, al tavolo del Principe Ranieri, con Grace e Carolina ed io avevo 26 anni. Poi, molto più difficile del GP, c'era l'apertura, con una sorta di walzer che doveva aprire il vincitore con la Principessa Grace, quindi io! Mi è rimasto tutto nel cuore, infatti vivo ancora qui oggi».
La Ferrari
«Sono stato molto vicino dal correre in Ferrari, nella mia prima parte di carriera del 1978 con l’Arrows, nello specifico quando fui in testa al GP del Sud Africa e mi ritirai a 10 giri dalla fine. Qui, l’ingegnere mi prese sotto la sua ala per firmare un’opzione a loro favore per avermi, ma la cosa non si avverò perché per tutto il 1978 Villeneuve ebbe una brutta stagione. Sembrava dovessi sostituirlo, ma poi vinse l’ultimo GP di Canada a casa sua e si riconfermò, quindi l’opzione della Ferrari non venne mai esercitata. sicuramente è un rimpianto, soprattutto legato alla prima parte della mia carriera. Dopo, quando divenni più “internazionale come mentalità” la cosa passò un po’».
Quella volta con Berger
«GP del Portogallo, Estoril 1992 (video sotto, ndr). Gerard Berger è davanti con la McLaren e lui cerca di non farmi passare, anche se ero più veloce. Io continuo a seguirlo ed all’ultimo decide di rientrare ai box frenando all’improvviso, si innesca uno dei più spettacolari incidenti della F1, ma senza conseguenze. Io scesi sulle mie gambe dalla vettura - ero un po’ preoccupato per le condizioni di Berger - ritornai ai box per chiedere come stava e mi dissero che era in pista e stava facendo secondo».
«Volevo un confronto con lui, è stato molto arrogante, non si è preoccupato di quello che aveva causato e poi per giustificare a se stesso, mi disse che non doveva giustificare a nessuno, ed in merito al perché avesse deciso di andare ai box mi disse: “ma se decido di andare contro un muro, tu mi segui?”. Ecco, se non ci avessero separato sarebbe venuta fuori una rissa. Per anni siamo stati rivali senza salutarci e parlarci. Dopo il ritiro ci siamo rivisti da qualche parte, ci siamo spiegati ed adesso siamo amici».
Fonte: Sky