Red Bull: in Belgio una superiorità schiacciante

Red Bull: in Belgio una superiorità schiacciante
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A giudicare dal comportamento delle vetture di Vettel e Webber durante il GP del Belgio, sembra che quest'anno contro la Red Bull ci siamo ben poco da fare | <i>P. Ciccarone, Spa-Francorchamps</i>
25 agosto 2013

Spa-Francorchamps - Più forte di tutti i rivali, più forte anche delle proteste di Greenpeace che hanno calato degli striscioni sulla tribuna centrale e sul podio per protestare contro la Shell (sponsor del GP) che fa trivellazioni al polo Nord. Contro la Red Bull sembra ci sia poco da fare.

 

Arrivati a questo punto Adrian Newey, il suo progettista, si permette anche di scherzare sul sito della squadra austro-inglese. Come migliorare una monoposto che a detta di tutti è già perfetta? Semplicemente mettendo qualcosa in più. Ovvero, per avere più aderenza davanti Newey ha disegnato un progetto con 4 gomme anteriori: «Così miglioriamo l’inserimento in curva» poi per il motore Renault una battuta sagace: «tanto se va male possiamo sempre dire che è calata la potenza e quindi è colpa loro» e poi via a scherzare con la sua matita magica che ha raggiunto la perfezione.

Red Bull: una macchina perfetta

In Belgio la Red Bull aveva due caratteristiche in contrasto fra loro. Aveva cioè più carico aerodinamico, che ti permette di andare più forte in curva, ma aveva anche la velocità di punta elevata, cosa che di solito non avviene perché se hai carico per la curva vuol dire che vai piano in rettilineo. In Belgio, invece, è stata sfatata anche questa caratteristica e lo dimostrano i dati parziali della gara.Vettel costruiva il suo vantaggio soprattutto nel T2, il tratto che comprende le curve in discesa dopo la chicane del tratto più veloce. Vettel passava a metà fra la curva 14 e la 15 a 197 all’ora contro i 196,9 di Alonso. Poca cosa, si dirà, ma questa piccola differenza moltiplicata per le otto curve che comprendono quel tratto di pista permettevano a Vettel di incamerare dai due ai tre decimi di vantaggio sulla Ferrari di Alonso.

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Il tallone d'Achille della Red Bull era la velocità di punta. Ora però è stato risolto anche questo problema

 

Altro dato importante, in fondo al rettilineo Webber e Vettel hanno segnato entrambi 306,1 km/h contro i 303 di Alonso. Massa ha segnato solo una volta 307 orari, ma era in scia e con l’ala posteriore abbassata, mentre i due Red Bull, che non dovevano sorpassare nessuno, erano a pieno carico. Il rettilineo è di oltre un chilometro e i 3 km/h di differenza con la Ferrari di Fernando significano altri due o tre decimi di vantaggio. Insomma, una superiorità schiacciante, se vogliamo definirla così, che rende merito alla vettura, ma anche al pilota che sa gestirla al meglio.

Il segreto della Red Bull è il lavoro di squadra

«Oggi in Belgio abbiamo avuto una corsa fantastica – ha detto Newey - Dopo che Sebastian ha superato Lewis, nel corso del primo giro, la gara è stata molto più facile. C'è molta strada da fare ancora per vincere il mondiale ma il passo è sicuramente quello giusto. Il segreto del successo della Red Bull è che c'è molto lavoro di squadra. Il nostro è un buon team, siamo una squadra da corsa e cerchiamo di fare del nostro meglio. Senz'altro i piloti sono molto importanti per ottenere le risposte che ci aspettiamo e questo agevola il nostro lavoro».

Alonso ha guidato in maniera fantastica, ha fatto davvero una gara incredibile, ma credo che Sebastian si sia trasformato da da ragazzo a uomo completo

 

Ma se la macchina è quasi perfetta, cosa ha Vettel in più rispetto agli altri? «Alonso ha guidato in maniera fantastica, ha fatto davvero una gara incredibile, ma credo che Sebastian si sia trasformato da da ragazzo a uomo completo. Credo che abbia avuto già tanto successo e che sia molto maturo per la sua età. E' un ragazzo giovane, brillante, intelligente, impara tutto in fretta, anche dagli errori e non sarei sorpreso se continuasse a crescere».

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Vettel insieme alla sua Red Bull sembra veramente imbattibile

 

Vettel: tre volte campione del mondo, ma continua a crescere

Come dire che il quarto titolo mondiale potrebbe non essere l’ultimo della serie… «Credo che sia stata una giornata grandiosa – ha detto Sebastian - avevamo una macchina fantastica e il team ha lavorato alla grande. Le condizioni erano davvero difficili, specie dopo la qualifica, e invece abbiamo vinto, grazie ad passo incredibile, che peraltro non ci aspettavamo».

 

«Non credo che al momento ci sia solo un altro pilota in lotta per il titolo oltre a me. La matematica non è un opinione, basta fare bene dei calcoli per capirlo a partire dai punti che ci sono ancora in palio e con gente come Alonso o Hamilton alle spalle, non si può stare tranquilli o pensare che in paio di gare è tutto fatto, non devo credere di essere più furbo o più sveglio degli altri, devo solo lavorare e portare avanti il tutto un passo alla volta». Intanto, col quinto sigillo della stagione, Vettel può guardare tutti dall’alto della sua Red Bull.

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