Quando Silvio Berlusconi comprò i diritti della F1 (per rivenderli alla Rai)

Quando Silvio Berlusconi comprò i diritti della F1 (per rivenderli alla Rai)
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Nel marzo del 1990, la Fininvest di Silvio Berlusconi acquistò i diritti della Formula 1 in esclusiva per due stagioni. E dopo un'estenuante trattativa, cedette la metà dei GP alla Rai
12 giugno 2023

Il nome di Silvio Berlusconi, scomparso a 86 anni, è legato fortemente al mondo del calcio, dato che fu proprietario del Milan dal 1986 al 2017 e acquisì il Monza l’anno successivo. Ma l’ex premier ebbe anche un interesse nei confronti della F1, quantomeno per ciò che concerne i diritti televisivi. La storia dell’allora Fininvest con lo sport cominciò nel 1980, quando la neonata Canale 5 si aggiudicò i diritti per trasmettere il Mundialito, torneo di calcio che vedeva contrapposte tutte le nazionali vincitrici di un mondiale.

Prima dell’avvento della legge Mammì, che consentiva alle emittenti private di trasmettere eventi in diretta, Berlusconi mise a punto un trucco, andando in diretta solo in Lombardia e trasmettendo con una differita di qualche minuto nel resto dell’Italia. Se inizialmente gli sport accaparrati dalla Fininvest non erano i più seguiti nel nostro paese – si andava dal football americano alla boxe, passando per qualche amichevole di calcio – con il passare del tempo, grazie anche alla crescita del fatturato pubblicitario, Berlusconi riuscì a conquistare i diritti di eventi sempre più rilevanti.

Il primo vero colpaccio della Fininvest fu proprio l’acquisizione, nel marzo del 1990, dei diritti legati alla F1. A fronte di 22 miliardi ottenne l’esclusiva per i due anni successivi, e, solo dopo delle trattative estenuanti, la metà dei GP fu ceduta alla Rai. Una mossa, questa, che consentì a Berlusconi di farsi strada anche per il calcio, dal momento che ottenne in cambio la possibilità di trasmettere le partite di Coppa Italia, fino a quel momento ad appannaggio esclusivo della Rai.

E così, nel 1991 metà dei GP fu trasmessa sulla Rai con il commento di Mario Poltronieri, mentre i restanti 8 GP, tra cui il Gran Premio d’Italia, furono trasmessi su Italia 1, con la telecronaca dell’ex pilota di F1, Andrea De Adamich, e Guido Schittone. La situazione rimase invariata anche per le tre stagioni successive, con 8 GP a testa. Nel 1995, invece, la Rai trasmise solo sei GP, a fronte degli undici della Fininvest. L’anno successivo la FIA decise di vendere in blocco i diritti alla Fininvest, che trasmise così tutte le gare di quella stagione. Fu l’ultimo anno per la Fininvest: i diritti furono poi spartiti tra Rai e Tele+.

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