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Era il 26 novembre del 2016, in un sonnolento paddock ad Abu Dhabi all'improvviso compare Flavio Briatore che si ferma a parlare con Gerhard Berger e Niki Lauda. Lo stile dei tre è conosciuto (per questo la mancanza di Lauda si sente molto in F.1 oggi...) e il parlare chiaro, prendendosi in giro è la regola. Briatore è uno che non si tira indietro ma quando intravvede la possibilità di far passare un suo messaggio, non ci gira intorno. E così che accade questa bella chiacchierata che vi riproponiamo, visto anche il lancio del movimento politico di Briatore, Movimento del Fare. Ecco cosa accadde quel giorno che oggi assume un valore diverso e introspettivo...
E’ sabato mattina, di buon’ora, quando il paddock ancora semideserto, i piloti ancora in hotel e le squadre arrivavano alla spicciolata. Barba lunga, maglietta nera, pantofole nere con stemma d’ordinanza, Flavio Briatore si aggirava fra la saletta Red Bull e il paddock, si ferma a rispondere a un giornalista, poi si avvicina a Lauda e Berger e cominciano le battute. “Quando parti?” gli chiede Berger. “Lunedì mattina poi devo andare da Trump negli USA” risponde Briatore. “A fare il segretario di stato o il ministro degli esteri?” gli chiede Lauda ridendo. Al che Berger interviene: “No, farà il presidente in Italia, te lo immagini? Autostrade libere per tutti, via i limiti di velocità, accesso riservato solo alle Rolls Royce e Supersportive, una libidine”.
E Lauda ancora più feroce: “e delle barche ne vogliamo parlare? Più barche per tutti, porti affollati, dai dimmi come si fa che ti votiamo anche noi”. E Briatore se la ride: “No, vado da Trump perché due mesi fa aveva firmato il contratto per la nuova serie Tv The Apprentice, solo che due mesi fa non era presidente degli Stati Uniti. Gli ho chiesto e se vinci? Chi se ne frega, troviamo lo stesso il modo di fare il programma. Adesso vado lì e ne parliamo”. Poi non se ne è fatto nulla visto che da Presidente degli Stati Uniti lo show è ben altro...
Interviene un giornalista esperto e amico di vecchia data di Briatore: “Ma Niki, prendilo alla Mercedes, siete solo due presidenti tu e Toto Wolff che un terzo ci sta bene, Flavio sa come rivitalizzare l’ambiente, sa comunicare, ti insegnerebbe qualcosa”. E Lauda: “quando vuole, un posto da presidente non si nega a nessuno, basta che poi non voglia comandare, meglio se fa il presidente dell’Italia, si diverte di più…”. E Briatore di rimando: “no grazie, fare il politico in Italia è una jattura, se sei presidente non comandi nulla, non hai potere sei sempre bloccato da mille veti”.
E Trump allora? A casa tua da imprenditore comandi tu, da politico no… ”lascia stare, Trump sarà un buon presidente, arriva dopo 30 anni di dominio di due famiglie, i Bush e i Clinton di cui Obama era emanazione. Negli USA il presidente ha il potere per fare il presidente, farà bene”. Al che Berger ribatte ancora: ”Lo sapevo, farà il vice presidente e avremo Briatore a capo di qualcosa, lo sapevo che finiva così con questo qua…”.
E Super Briatore, in vena di battute, ribatte a tono: “Mi dicono che sei diventato collaudatore. All’Iveco ti fanno provare i loro camion coi quali giri in Europa (riferendosi all’azienda trasporti di Gerhard, ndr) e Lauda sbotta: “Però, all’Iveco pagano bene, quasi quasi chiedo a Marchionne se ha un posto, una certa esperienza l’avrei per guidare bene certi mezzi…” e via di risate e scherzi fino a quando fra il serio e il faceto, hanno cominciato a parlare di cose serie e lì la presenza dei giornalisti era di troppo. Ma va bene così, ogni tanto tornare coi piedi per terra e riderci sopra. Naturalmente non era una intervista, non è stata concessa nessuna autorizzazione a scriverla, ma era troppo bello non renderla pubblica. Ma se volete sapere quale è l'idea base del Briatore politico, beh avete tutti gli elementi per capirlo...