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Della possibilità che Porsche e Audi approdino in Formula 1 a partire dalla stagione 2026 si discute da mesi. Ma oggi è arrivata una conferma molto importante dal CEO del gruppo Volkswagen, Herbert Diess. Secondo quanto riporta Reuters, Diess in occasione di un evento a Wolfsburg ha parlato di una certa reticenza da parte di alcuni membri del consiglio di amministrazione riguardo a un impegno in Formula 1, poi venuta meno una volta calcolato che la partecipazione alla categoria regina del motorsport porterebbe ricavi maggiori alle spese.
Premettendo che la F1 sta crescendo a livello mondiale, soprattutto negli USA e in Asia e, a livello demografico, tra i giovani, Diess ha spiegato che "nel motorsport, a contare davvero è solo la Formula 1. Se si punta a un impegno nelle corse, bisogna scegliere la F1, perché ha l'impatto maggiore". E ora ci sono le circostanze perfette per provarci. "Non si può entrare in F1 a meno che non si apra una finestra tecnologica, cioè un cambiamento regolamentare, che porta tutti a ripartire dallo stesso punto".
"È quanto sta accadendo oggi - riflette Diess - e quanto succederà nel 2026, quando i motori diventeranno molto più elettrificati, e sfrutteranno carburanti sintetici. Ciò renderà necessario sviluppare un nuovo motore. E servono tre o quattro anni per farlo. Di conseguenza, adesso è il momento ideale per scegliere di entrare in F1. Poi potrebbero non esserci le condizioni ideali per cinque o dieci anni. I nostri due brand premium ritengono che sia il momento adatto per farlo, e lo considerano una priorità".
La scelta dei due brand da coinvolgere è stata piuttosto semplice, da quanto si evince dalle parole di Diess. Scartato il marchio Volkswagen, che non si sarebbe sposato bene con un programma del genere, è stato inevitabile concentrarsi su Porsche, "il brand più sportivo al mondo, che deve essere coinvolto nel motorsport, e Audi, un marchio che Diess definisce "molto più debole", e che potrebbe beneficiare largamente dall'esposizione mediatica regalata dalla F1. Soprattutto in un contesto di crescente competizione sul mercato con i prodotti di Daimler, già presente - e parecchio vincente - in F1 con Mercedes.
Diess non ha fornito altri dettagli sulle potenziali sinergie con realtà presenti in F1 ad oggi, ma ha specificato che i piani di Porsche sono in una fase più avanzata rispetto a quelli di Audi. Una situazione coerente con le voci che vorrebbero Porsche pronta a unire le forze con la Red Bull. Se Audi, a detta di Diess, deve ancora decidere "in che costellazione e con quale team" collaborare, il consiglio di amministrazione e quello di supervisione hanno dato l'ok all'operazione F1 per entrambi i brand, convinti che la partecipazione alla categoria possa elevare la percezione del brand, aprendo potenzialmente a un aumento dei prezzi. E sia Audi che Porsche "hanno già cominciato a sviluppare le power unit". I motoristi attuali sono avvisati.