Più corte e leggere: così la Formula 1 immagina le monoposto 2026
La prossima era della Formula 1 prende forma. Nel 2026, oltre alle nuove power unit senza MGU-H, sono attese anche importanti novità dal punto di vista delle monoposto. Secondo le linee guida delineate nella riunione della F1 Commission di ieri, le vetture per la stagione 2026 dovranno presentare una resistenza all'avanzamento vistosamente meno marcata, al fine di migliorare l'efficienza e la sostenibilità, nonché esaltare le caratteristiche dei nuovi motori. Si continuerà poi a perseguire l'obiettivo, già centrale nell'attuale regolamento tecnico, di garantire che le vetture possano seguirsi da vicino, migliorando così la qualità delle battaglie in pista.
La F1 punta inoltre sulla sostenibilità, con la standardizzazione o semplificazione di ulteriori componenti al fine di ridurre i costi, l'impiego di materiali ecosostenibili e un'attenzione alla riciclabilità delle parti. Si lavorerà anche a un miglioramento della sicurezza. Ma l'aspetto più interessante delle linee guida per le monoposto 2026 riguarda la riduzione delle dimensioni e del peso. Le vetture attuali, con il serbatoio pieno, sfiorano la tonnellata. Un peso impensabile anche solo una ventina di anni fa. In termini di peso minimo, i 798 kg di oggi sembrano pachidermici, anche solo tornando indietro di meno di dieci anni, ai 642 kg del 2013, l'ultimo anno dei motori ad aspirazione naturale.
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Diminuire peso e dimensioni delle monoposto le farebbe diventare più reattive e annullerebbe l'effetto elefante in una cristalleria che indubbiamente vedremo a Montecarlo quest'anno. Ma per il momento si tratta di indicazioni vaghe. Resta da capire come si possa concretamente contenere la stazza con un powertrain ibrido, senza rinunciare ad alcunché in termini di sicurezza. La direzione è quella giusta. Solo il tempo ci dirà se l'implementazione soddisferà le aspettative.
